All'inizio del mese di maggio ho trascorso alcuni giorni in Brasile, dove sono stato invitato a partecipare alla prima sessione delle Conversas ao pé da pàgina: una serie di incontri dedicati alla lettura, alla letteratura per bambini e ragazzi e, più in generale alla cultura dell'infanzia. Le Conversas sono organizzate da Dolores Prades, consulente di molti editori per ragazzi e animatrice della Revista Emilia e da Patricia Pereira Leite di A cor da Letra e quest'anno, alla loro seconda edizione, offrono incontri con personaggi del calibro di Maria Teresa Andruetto, fresca di Premio Andersen, Katsumi Komagata, Javier Zabala, Daniel Goldin (direttore editoriale di Oceano Mexico) e molti altri, a noi europei meno noti, ma non per questo meno interessanti.
La cosa che più mi ha colpito di questa prima sessione è stata la straordinaria partecipazione del pubblico: alle due giornate di lavori hanno preso parte circa cinquecento persone. Insegnanti, bibliotecari, autori, illustratori, editori e librai si sono affollati nel bellissimo auditorium del centro SESC Pinheiros per ascoltare le conferenze, acquistare libri e confrontarsi sulle tematiche legate alla formazione dei lettori. Se penso agli sparuti drappelli di professionisti e appassionati che popolano iniziative analoghe in Italia, ma anche in Francia, per quanto mi è stato dato di vedere finora, mi domando se la disattenzione verso l'infanzia, della quale accusiamo spesso la stampa e le istituzioni, non riguardi un po' anche noi, professionisti del libro e della lettura.
L'altro aspetto che ho trovato estremamente diverso da quanto ho visto a casa nostra è il senso di grande libertà e di informalità che ha caratterizzato tutti gli interventi dei relatori (ma anche quelli del pubblico). Ho visto, nel primo panel della prima giornata, due esperte di cultura del gioco - l'ottantenne e vivacissima Lydia Hortelio e la più giovane ma altrettanto eclettica Yolanda Reyes, colombiana - scavalcare il tavolo e mettersi a giocare e cantare, seguite da un pubblico incantato: un modo certamente efficace per far capire che cosa accade ai bambini quando giocano e cantano. Ma oltre a questo momento così spettacolare, in tutti gli incontri i relatori si sono sentiti liberi di interloquire, interrompersi, innescare conversazioni, coinvolgere il pubblico.
Yolanda Reyes e Lydia Hortelio smettono di parlare e cominciano a giocare sotto lo sguardo divertito di Patricia Pereira Leite |
Dolores Prades con il sottoscritto e l'aria di divertirsi un sacco. |
Marie-Claire Bruley, grande specialista di filastrocche e ritornelli |
Da sinistra. Beatriz Helena Robledo, studiosa colombiana; Fabìola Faria, bibliotecaria; Dolores Prades e il sottoscritto. |
Ritengo sarebbe auspicabile un cambiamento nella politica di acquisto da parte dei governi e delle scuole, tale da privilegiare la creazione rispetto all'acquisto, a parità di qualità dei progetti proposti: solo in questo modo, l'editoria brasiliana potrà acquistare una caratura di livello internazionale e conquistarsi un mercato nella cessione di diritti e nelle co-edizioni. Per quanto possa sembrare paradossale, sono convinto che anche per chi, come i Topipittori, vende i diritti dei propri libri a case editrici brasiliane, un'evoluzione in questo senso non possa che essere benefica.
A proposito di diritti ceduti, dal Brasile sono tornato anche con quattro libri dei Topipittori, freschi di stampa nell'edizione in lingua portoghese. Sono tutti pubblicati da Edelbra e sono: Zoo secreto (Zoo segreto), Un grão de romã (Un chicco di melograno), Nunca conte com ratinhos (Mai contare sui topi), ABC procura-se... (ABC cercasi). Quattro titoli che appartengono agli albori dei topi, o quasi: un segnale molto positivo che indica come i libri abbiamo una vita più lunga delle breve stagione delle novità, anche grazie ad altre culture e mercati.
[Le foto sono di Christiane Angelotti]
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