[di Giulia Mirandola]
I libri con le figure imboccano strade diverse, prima di nascere. Quella degli occhi: ciò che entra nel campo visivo di un illustratore, ha buona probabilità di diventare disegno. Quella delle mani: sull'onda di pensieri velocissimi, da penne, matite, colori, ritagli, scritte, principiano storie fatte di immagini e parole. Quella delle illustrazioni e di chi le ha immaginate e realizzate, sapendo che un giorno sarebbero finite nella pancia di una macchina da stampa, per diventare libri, libri con le figure.
Sono qui, Urban center, Rovereto. |
Bernardo Carvalho a Rovereto. |
Madalena Matoso e Bernardo Carvalho a Rovereto. |
Sono qui, Urban center, Rovereto. |
In mostra erano presenti le tavole originali di Praia-mar, Ir e vir, Nunca vi uma bicicleta e os patos não me largam, libri al momento inediti in Italia, valorizzati nell'intensità di forme e colori dal tipo di allestimento costruito: grandi piani di cartone ondulato su cui poggiavano grandi pagine aperte a loro volta in cartone e adattate a una lettura in orizzontale della mostra, invece che in verticale, come si capisce dalle immagini che stanno scorrendo. Oltre a ciò, su una parete scorrevano tre video di Cortar o verde, casa di produzione indipendente dietro la quale si celano gli occhi di Carvalho e il suo amore eterno per le onde e le tavole da surf.
Bernardo Carvalho accompagna i Comaneci con i suoi disegni in movimento. |
In occasione della serata inaugurale, della mostra facevano parte anche i suoni di un gruppo indipendente romagnolo, i Comaneci, alias Francesca Amati e Glauco Salvi, che si sono esibiti mentre Carvalho disegnava e proiettava alle loro spalle immagini colorate e in movimento, realizzate sulla scia delle suggestioni e dai racconti che procedevano dall'ambiente acustico.
Confessa, uno dei due autori portoghesi, che a 17 anni fu sottoposto a test psicologici dai quali risultò “92% ar livre”, 92% aria aperta. Lo spirito che ha animato chi ha preso parte a Sono qui è analogo ai bisogni primari di quell'adolescente attratto dall'aria, dalla luce, dalle spiagge di sabbia, dalle biciclette, dagli animali, dal piacere di camminare scalzi, dal tempo perso, dal sogno di volare sull'acqua, dall'istinto di evitare una vita al chiuso.
Per chi fosse interessato, il progetto viaggia. La mostra al momento è smontata ed è pronta in qualsiasi momento a nuovi approdi.
1 commento:
Bello che un museo così importante abbia dato spazio all'illustrazione e ancora più bello che in un paese i test attitudinali comprendano "ar livre". Questa è civiltà!
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