mercoledì 24 ottobre 2012

Far finta, sul serio

[di Annamaria Gozzi]

Qui non ci sono storie, le storie non sono storie, qui si fa finta sul serio.


I papaveri nel Mago di Oz del Teatro dell'Orsa.


È la frase con cui si presenta il Teatro dell’Orsa col quale collaboro da alcuni anni. E per  far finta sul serio hanno messo in scena Il Mago di Oz dentro una biblioteca, in mezzo ai libri. È successo alla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, il 7 ottobre scorso, dove a bambini e adulti è stato possibile accompagnare Dorothy e i suoi amici lungo la strada di mattoni gialli per arrivare al cospetto del grande Oz, alla Città di Smeraldo.

La strada la facevi davvero, e si snodava tra scaffali di libri che, di certo, non stavano zitti. Su quel percorso incontravi sul serio lo spaventapasseri senza cervello, il leone codardo, l’omino di latta, potevi addormentarti in un campo di papaveri, ascoltare un storia alla luce debole di un lumino, ritrovare la strada o farti aggiustare il cuore. 

E ogni volta che ti perdevi, perché anche perdersi è bello nelle grandi storie, c’era sempre un mago con un campanello a riportarti in direzione della Città di Smeraldo. E poi ascoltavi streghe buone o streghe cattive e ti commuovevi per il valore dell’amicizia. 

 
Dorothy e la Città di Smeraldo nel Mago di Oz del Teatro dell'Orsa.


Come tutti i grandi classici Il Meraviglioso Mago di Oz di L. Frank Baum è un libro che ci racconta la vita e ci pone le grandi domande sul coraggio, sull’amicizia, sul partire per ritrovare la strada di casa. Poi succede che i libri chiamano altri libri e le storie si incatenano ad altre storie e per costruire il percorso del Mago di Oz è servito l’aiuto di un albo illustrato, L’aggiustacuori di Arturo Abad. A partire dalla meravigliosa illustrazione di Gabriel Pacheco, lo scenografo Franco Tanzi con mani piene di poesia ha creato il rifugio dei cuori ammaccati, scuciti o infreddoliti e, in quella minuscola bottega si è sistemato con mani sapienti di mimo a ricucire ferite, dispensare messaggi, avverare desideri.

L'aggiustacuori di Gabriel Pacheco.
Dietro il percorso teatrale di Oz c’è tutta la fatica, che conosco bene, di Monica Morini e Bernardino Bonzani che si sono occupati di tutto: dall’ideazione alla regia, dalle scene ai costumi e soprattutto dell’interpretazione dei personaggi insieme agli allievi del laboratorio permanente del Teatro dell’Orsa.

L’esperienza del Mago di Oz ha coinvolto cinque biblioteche della città che, nell’arco di una settimana, hanno ospitato le narrazioni ispirate a ogni personaggio del romanzo. Sempre fra gli scaffali dei libri, in una biblioteca si raccontavano imprese di coraggio; 



La bottega dell'aggiustauori di Franco Tanzi.
nell’altra, di amore, e poi di sciocchi e di furbi, di streghe e magie. In totale sono state narrate e messe a bibliografia più di trenta fiabe tratte dalla letteratura per l’infanzia. C’erano i libri di Rodari, ma anche albi recenti come L’alfabeto delle fiabe di Bruno Tognolini, Nove storie sull’amore di Giovanna Zoboli o Un leone a Parigi di Beatrice Alemagna.

Com’è che si insegna ad amare i buoni libri?
Io credo si debba attraversarli, viverci dentro. E in questo tempo, dove alle fiere del libro ti capita di incontrare inquietanti Geronimo Stilton in baffi e pelliccia, è necessaria la voce del teatro, quello che fa sul serio, che chiama i libri buoni che ti fa sentire il battito nel petto dell’omino di latta, ti fa ruggire di coraggio insieme al leone, ti riporta a casa con uno schiocco di scarpette d’argento.


La bottega dell'aggiustauori di Franco Tanzi, nel Mago di Oz del Teatro dell'Orsa.

La compagnia del Teatro dell’Orsa è nata una decina di anni fa dagli attori e registi Bernardino Bonzani e Monica Morini. Poi la compagnia si è allargata a musicisti, scenografi, attori, registi. Produce e interpreta spettacoli di teatro civile e di memoria, e ha ottenuto il riconoscimento di numerosi premi. In parallelo, produce spettacoli di teatro per ragazzi e di narrazione ispirati ai classici e alla narrativa moderna. Di recente ha partecipato al festival internazionale di narrazione ad Arzo, in Svizzera, animando due classici: I viaggi di Gulliver e L’Odissea.

Il leone e l'uomo di latta.

Lo spaventapasseri.
Il Mago Berni.

Condivido con Monica e Bernardino diversi progetti. Spesso ci entusiasmiamo sulle pagine di un libro: che si tratti di un testo di trecento anni fa o di una novità fresca di stampa non importa, sono le pagine a chiamarci. E quando conduciamo laboratori di idee e lettura, anche con gli adulti, sempre più spesso ci capita di proporre libri per ragazzi o, ancor più, albi illustrati. Ci siamo accorti che a volte per affrontare grandi temi bastano poche parole unite alla bellezza delle illustrazioni. Siamo anche convinti che non esistano età per leggere, i libri sono per tutti. Come dice Nick Hornby:  Evitare i libri per ragazzi solo perché non si è più ragazzi è come sostenere che i gialli andrebbero letti da poliziotti e criminali.

Qui sotto, video dei Racconti della buonanotte del Teatro dell'Orsa.

2 commenti:

passpartù ha detto...

Iniziativa stupenda! Possiamo condividere con voi un'esperienza simile che abbiamo fatto in biblioteca con i bambini? Un percorso notturno al buio con una lanterna e delle schegge di luna ad illuminarci il cammino tra gli scaffali. Il libro che ci ha accompagnato era "La luna" dei Grimm, nella versione di Andrea Rauch.
B&I

elillisa ha detto...

Biblioburre! Appena letto del percorso con i lumini ho pensato alle vostre letture notturne! ;)