venerdì 26 ottobre 2012

Guarda che panorama!

[di Monica Monachesi. Foto di Giulia Bortot]


Lo scorso sabato, 20 ottobre, a Sàrmede, si è tenuto il primo appuntamento aperto al pubblico: la presentazione della mostra del trentennale, in anteprima per bibliotecari e insegnanti. Titolo: Guarda che panorama! Le immagini della fantasia si apre, domani, 27 ottobre, quindi questo centinaio di appassionati, giunti da da tutto il Veneto e anche da più lontano, ha a tutti gli effetti inaugurato la Casa della Fantasia, nuova sede espositiva sarmediana.


Il desiderio che ci ha spinti a questo esperimento, che ha avuto grande successo, è stato quello di condividere le scoperte fatte e gli incontri appassionanti avuti, costruendo la mostra e dialogando con gli illustratori. Abbiamo parlato quindi di bellezza, quella che per Dostoevskij “salverà il mondo” e di informazione, quella che rende davvero liberi di scegliere, in una maratona della visione durata ben tre ore e mezza, condotta da me d introdotta da Ketty Gallon che ha aperto l’incontro portando i saluti della Fondazione e ringraziando la rivista Andersen, in dono a tutti i partecipanti.


Durante la prima parte dell’incontro ho alternato proiezione di immagini e letture di brani, tratti da libri. e da riflessioni di illustratori ed editori.
Siamo partiti presentando le quattro sezioni della mostra. Il giro ha preso il via dall’opera di Roberto Innocenti, ospite d’onore dell’anno: ho letto alcuni suoi scritti soffermandomi su Rosa Bianca e Storia di Erica, due libri che parlano della vulnerabilità dell’essere umano e in cui l’enormità di eventi mondiali viene raccontata attraverso le vicende di piccoli protagonisti. Due libri perfetti per sottolineare che l’arte offre la chiave giusta per rispondere all’esigenza profonda e legittima dei bambini di capire cose inspiegabili come la guerra.
Alle parole di un grande russo, Josif Brodskij, pronunciate al ricevimento del premio Nobel per la letteratura 1987, ho affidato l’introduzione alla sezione tematica:

Ogni nuova realtà estetica ridefinisce la realtà etica dell’uomo. 
Giacché l’estetica è la madre dell’etica. 
Quanto più ricca è l’esperienza estetica di un individuo, 
quanto più sicuro è il suo gusto, tanto più netta sarà la sua scelta morale e tanto più libero – anche se non necessariamente più felice – sarà lui stesso.

Copertina di David Pintor: la Baba Jaga porta a spasso la casa stregata tra le betulle.

Per curare il libro illustrato Nel bosco della Baba Jaga. Fiabe dalla Russia, edito da Franco Cosimo Panini, e per creare, con il contributo di Davide Giurlando, la nuova sezione dedicata a 12 simboli della fiaba e del folklore russo, ho svolto una approfondita ricerca iconografica sul mondo delle immagini in Russia. Ecco alcuni riferimenti al materiale proiettato all’incontro:

I maestri dell’animazione russa sono tanti (e vi rimando all’omonimo imperdibile cofanetto di 4 Dvd). La battaglia di Kerzents è un’animazione in stop motion del 1971, diretta da Ivan Ivanov, Vano e Jurij Norshtejn su musiche di Rimsky-Korsakov.

 La battaglia di Kerzents
Fu realizzata ispirandosi all'iconografia tradizionale, russa, cioè a dipinti, affreschi e icone medievali come questa:


L’opera di Jurij Norshtejn e di sua moglie Franchesca Yarbusova spicca fra tutte.
Da due capolavori come Il riccio nella nebbia e La lepre e la volpe, che potete vedere qui sotto, sono stati tratti due libri, per ora disponibili in inglese.





Ivan Bilibin (1876 – 1942), è l’illustratore liberty che più di ogni altro si è dedicato alla fiaba russa: la sua Baba Jaga e la sua Vassilissa sono indimenticabili.


Vladimir Lebedev, “il re del libro per bambini”, e Samuil Maršak rivoluzionano il modo di concepire l’illustrazione e dichiarano: “Il bambino non ha bisogno di un surrogato, ma di una vera arte”. In Francia, la casa editrice Memo ha ripubblicato alcuni libri di questi autori.
Vchera i segodnia (Ieri e oggi), 1925.
Slonenok (L’elefantino), 1922.
 I Luboki sono stampe popolari, nate per abbellire le case, vietate sotto il regno di Pietro I il Grande (Mosca 1672 - San Pietroburgo 1725), poiché assunsero un taglio notevolmente satirico.

Palech, Mstiora, Kholui e Fedoskino sono quattro piccoli villaggi attorno a Mosca, sedi di secolari scuole di pittura di icone. Dopo il 1917, non potendo più sopravvivere dipingendo temi religiosi, cominciarono a rappresentare temi del folklore nazionale su meravigliose scatole laccate.




Infine, un film imperdibile per capire la Siberia è Dersu Uzala: il piccolo grande uomo delle pianure, tratto da due libri scritti da Vladimir K. Arseniev e diretto da Akira Kurosawa: una storia di amicizia per imparare il rispetto della Natura.
E ora provate a rispondere a una domanda: nel bosco della Baba Jaga, proprio vicino alla casa dalle zampe di gallina, c’è una citazione che l’illustratrice Clotilde Perrin ha aggiunto al racconto: la trovate?

Illustrazione di Clotilde Perrin.

Se volete approfondire, Nel bosco della Baba Jaga. Fiabe dalla Russia, fresco fresco di stampa, offre nove fiabe russe illustrate da nove illustratori: Anna Castagnoli, Fabio Facchinetti, Artem Kostyukevich, Pep Montserrat, Clotilde Perrin, David Pintor, Sacha Poliakova, Valerio Vidali, Józef Wilkon.

Ma ritorniamo al nostro giro: dopo una breve pausa, si sale al primo piano per visitare la sezione Panorama, con i 60 illustratori che non potrò qui nominare tutti. In omaggio a chi mi ospita, parto da un libro di rime che cantano le fiabe.

Antonella Abbatiello, Alfabeto delle fiabe, Topipittori.

Continuo leggendo della morte distratta dal “segreto della vita”,


Violeta Lopiz, I pani d'oro della vecchina, Topipittori.

e proseguo con: libri da avere in casa per conoscere e disegnare,

Joelle Jolivet, Zoo Logico, Rizzoli.

libri dove "tutti fanno tutto",

Madalena Matoso, Pourquois pas toi, Editions Notari.

e libri di ritratti che più profondi non si potrebbe.

Beatrice Alemagna, La gigantesca piccola cosa, Donzelli.

Concludo con le parole di Alain Serres, autore ed editore Rue di Monde: Dai libri si impara a vivere liberi!

[...] Un bambino, ha il diritto, da appena nato e sin dal primo secondo (e non uno di più!), a esser preso sul serio. Ed è per questo che si deve subito evitare di considerarlo come un poppante e bisogna immediatamente offrirgli un libro! [...] Ma attenzione! Non un libro banale e luccicante. Non un libro dove le bambine sono sempre rosa e i ragazzini sono blu di rabbia. Non un libro che tace la verità del mondo, dove i papà non piangono mai, dove si nascondano le paure, dove la morte non esiste. Non un libro dove il testo è meramente tradotto dall’immagine, nel caso il bambino non capisca al primo colpo. Non un libro che non sceglie che parole a portata di bambino, per evitargli che gli si appesantisca la testa con troppe scoperte. [...] Non un libro per poppanti, ma un libro che prenda sul serio questo piccolo essere umano. Perché passo passo, pagina dopo pagina si costruisce la sua libertà di agire e di pensare. Con un bel libro, un bambino ha il tempo di interrogarsi, di amare, di supporre. Si domanda chi è e chi desidera essere. [...] Quando si impara sin da piccoli a farsi teletrasportare nello spazio magico di un libro, si sente sempre il bisogno di ritornarci. Ci si ritorna perché ci si può ritrovare faccia a faccia davanti a sé stessi. Ci si può sedere attorno ad una frase, attendere, sognare, e immaginare tra le righe... una storia ancora più bella di quella che si sta leggendo: la propria.

E la soluzione all'illustrazione di Clotilde Perrine, l'avete trovata?
Il piccolo riccio col fagottino in spalla, omaggio al capolavoro dei Norshtejn!

P.S.
Questo, invece, è il ritratto della Casa della fantasia. Vi aspettiamo!

Illustrazione di Beatriz Martin da Case, Il gioco di leggere.

1 commento:

elillisa ha detto...

Verrò a controllare tutto domani sera! ;)