[di Andrea Liserre]
Fin da bambino, ho avuto una grande passione per il disegno e le "belle lettere" e queste due passioni mi hanno portato al progetto dell'Associazione Calligrafica Italiana di cui oggi scrivo.
La calligrafia nelle scuole non si insegna più, circa dal 1970, e questo ha causato un grave vuoto sia nella formazione degli alunni sia in quella degli insegnanti delle scuole primarie. Mentre in altri stati si continua a dare importanza a questa pratica, in Italia le cose vanno via via peggiorando.
I dirigenti scolastici hanno sempre meno risorse a disposizione per finanziare interventi di questo tipo, e il Ministero della Pubblica Istruzione, anziché cambiare rotta, continua a tagliare su fondi già tra i più bassi d'Europa. Sempre più, si sta diffondendo il pensiero che il corsivo, o più in generale la scrittura manuale, siano desuete, in quanto, ormai, per scrivere, ci sono la tastiera del computer o il touch screen dei telefonini di ultima generazione. Niente di più sbagliato.
Ed è preoccupante leggere articoli su giornali o sul web che predicano l'abolizione dell'insegnamento del corsivo per dare sempre più spazio alle nuove tecnologie. Quindi, oltre alla guerra alla "didattica delle fotocopie", se si continuerà in questa direzione, dovremo fare anche quella all'inflazione di tablet e pc fra i banchi delle prime classi.
Attenzione: la nostra non è una battaglia contro l'informatica, che riteniamo comunque fondamentale nel percorso formativo dei bambini che crescono nel nostro tempo, ma ciò non deve avvenire a discapito dello sviluppo delle capacità grafo-motorie dei bambini. Ultimamente si segnalano numerosissimi casi di disgrafia e disortografia, fenomeno che secondo alcuni studi realizzati in merito, è riconducibile all'abbandono dell'insegnamento del corsivo.
Il modello che Associazione Calligrafica Italiana propone, nasce dallo studio di specifici aspetti legati alla scrittura. È frutto di una collaborazione tra calligrafi e docenti esperti, ma soprattutto del grande impegno dell'ideatrice e curatrice del progetto, Anna Ronchi, che lo ha curato in ogni aspetto. Dal ductus per la formazione di ogni singola lettera, alle legature tra esse, fino ad arrivare a nuove forme per il maiuscolo, senza trascurare i problemi legati alla prensione, agli strumenti, alla postura. Si inizia a scrivere molto prima di posare la penna sulla carta: si inizia con la pulizia del banco, con la scelta della rigatura del quaderno e con l'impugnatura della penna.
E che tipo di penna? La classica biro? La matita? La penna cancellabile?
Ecco, proprio su quest'ultima tipologia di penne avremmo molto da dire. L'argomento è molto vasto.
Imparare a scrivere bene è come imparare a suonare uno strumento musicale: ci sono regole da rispettare. Non si può pretendere che i bambini siano ordinati e puliti nella scrittura, se non si danno loro strumenti corretti. Il 13 gennaio scorso, in un articolo apparso sul Corriere della Sera, Guido Ceronetti affermava che "imparare a scrivere una elegante d curvata è meglio di un superbo videogioco d'abbruttimento", esortando a tornare all'insegnamento della scrittura nella scuola e a bandire gli strumenti tecnologici dalle prime classi.
Condividiamo il suo pensiero e siamo convinti che col tempo riusciremo a portare la giusta attenzione sull'argomento della calligrafia a scuola, e vi ringraziamo per averci dato la possibilità di far conoscere il nostro lavoro attraverso il vostro blog che si impegna a far conoscere le cose fatte ad arte, non stereotipate, pensate a lungo e mosse dalla passione e dallo studio, proprio come la pratica della calligrafia, che necessita di impegno, esercizio e ricerca.
Crediamo che una società per poter progredire debba puntare sulle nuove generazioni perché rappresentano il futuro, e la scuola in tutto questo ha il ruolo più importante per formare cervelli liberi e pensanti.
L' ACI (Associazione Calligrafica Italiana), con sede a Milano, nasce nel 1991, dall'idea di un gruppo di calligrafi con l'obiettivo di diffondere l'arte della calligrafia in Italia. Dopo i notevoli sforzi iniziali, - internet non era ancora sviluppato e i contatti si creavano con mezzi tradizionali -, l'attività ha preso piede ed è cresciuto in modo esponenziale l'interesse nei confronti di questo mondo.
I corsi di Maiuscole Romane, Onciale, Gotico Textur e Fraktur, Foundational, Umanistica, Corsivo Inglese, Cancelleresca e tanti altri tipi di scrittura che si sono susseguiti durante i duemila anni della nostra storia, erano, e sono, rivolti a un pubblico adulto, a grafici ed esperti nell'ambito della comunicazione, a semplici appassionati o ad aspiranti calligrafi che vogliono imparare questa disciplina.
Non ce ne rendiamo conto, ma nella pubblicità, nei marchi di note aziende, nei loghi di importanti società, la calligrafia è presente. Basta leggere i curriculum vitae di alcuni maestri come Anna Ronchi, Francesca Biasetton, Luca Barcellona, James Clough per farsi un'idea di quanto versatile, nel secondo decennio del Duemila, sia il lavoro di un calligrafo.
Uscita dalle abbazie (dove molti pensano che io viva quando parlo del mio lavoro), la calligrafia invece è tra gli scaffali del supermercato, tra le scritte dei biscotti o tra le pagine di pubblicità di un giornale. Per esempio, Luca Barcellona recentemente ha curato la campagna pubblicitaria di MedioBanca, apparsa su quasi tutti i quotidiani nazionali, e ha lavorato con numerosi brand pubblicitari del panorama internazionale, come Dolce & Gabbana, Nike, Adidas e ha curato anche le scritte di titoli di coda di film (es. Io sono l'Amore). Questo per suggerire quanto sia importante lo studio della calligrafia e del lettering nel mondo della comunicazione.
L'interesse verso la scuola risale, invece, a tre anni fa, quando, dopo aver riflettuto sullo stato della scrittura tra i banchi, si è sentita la necessità di intervenire con laboratori studiati ad hoc. Qualche approccio anche in passato c'era stato, ma era rimasto pressoché inascoltato l'appello a reintrodurre l'insegnamento della scrittura nelle prime classi. Ora invece, convinti della bontà di quanto proponiamo, stiamo cercando con più tenacia di farci ascoltare dalle istituzioni, bussando alle stanze di ricevimento dei dirigenti, parlando con insegnanti e genitori sensibili all'argomento e cercando il più possibile di far capire l'importanza della scrittura.
Quello che proponiamo è un laboratorio di almeno 20 ore rivolto principalmente ai bambini di prima e seconda, da svolgere in classe con l'affiancamento del docente di italiano, con almeno due incontri a settimana. Si inizia, prima, con gli esercizi di prensione e postura, riabilitazione alla motricità fine delle dita e della mano attraverso specifici esercizi da realizzare insieme, e solo dopo a scrivere. Le lettere sono state suddivise in gruppi, per analogia di movimenti, e dopo averle presentate alla lavagna si passa a scriverle prima con il dito in una vaschetta contente sabbia, per capire e memorizzare il movimento corretto, quindi si passa alla matita sul foglio. Questo si fa con tutto l'alfabeto, sia minuscolo sia maiuscolo.
Personalmente, ho già tenuto laboratori in due scuole elementari, in Calabria, con tutte le classi, dalla prima alla quinta, ottenenendo notevoli margini di miglioramento con numerosi bambini che hanno vissuto questa esperienza con entusiasmo.
La stessa cosa accade con adulti e ragazzi che si rendono conto di avere una grafia brutta o in alcuni casi illegibile, e chiedono di partecipare ai corsi per apprendere un modello calligrafico tale da permettere loro di scrivere in maniera chiara ed esteticamente più soddisfacente. Il metodo di insegnamento è un po' diverso, ma il principio base di rieducazione alla scrittura manuale è lo stesso.
Qui e qui trovate il programma di alcuni corsi che Anna Ronchi organizza nella sede di Milano, uno rivolto ai bambini, l'altro agli adulti. Nel sito dell'associazione, trovate il programma dei corsi in tutta Italia.
Calligrafia è dedicare tempo alla lentezza del gesto di tracciare una lettera, è pensare e riflettere non solo su quello che si scrive, ma anche su come si scrive. È riacquistare il piacere di scrivere un biglietto di auguri, una lettera a una persona cara, ma anche un semplice post-it da attaccare al frigo o semplicemente la lista della spesa. Ma con un approccio diverso, più consapevole, ricercato.
E se davvero "La bellezza salverà il mondo" come diceva Dostoevskij, noi, nel nostro piccolo, proponiamo di cercarla attraverso la scrittura di 26 caratteri.
Lo spiega con esattezza Galileo Galilei:
Ma sopra tutte le invenzioni stupende
quale eminenza di mente fu quella
di colui che s'immaginò di trovar modo
di comunicare i suoi più reconditi
pensieri a qualsivoglia altra persona
benché distante per lunghissimo
intervallo di luogo e di tempo?
Parlare con quelli che sono nell'Indie,
parlare a quelli che non sono
ancora nati né saranno se non
di qua a mille e diecimila anni?
Con qual facilità?
Con i vari accozzamenti di venti
caratteruzzi sopra una carta.
(ringraziamo la Associazione Calligrafica Italiana per averci permesso l'uso delle immagini del proprio archivio fotografico, che consigliamo ai lettori di guardare).
La magia del pennello, workshop con Tom Kemp. |
Fin da bambino, ho avuto una grande passione per il disegno e le "belle lettere" e queste due passioni mi hanno portato al progetto dell'Associazione Calligrafica Italiana di cui oggi scrivo.
La calligrafia nelle scuole non si insegna più, circa dal 1970, e questo ha causato un grave vuoto sia nella formazione degli alunni sia in quella degli insegnanti delle scuole primarie. Mentre in altri stati si continua a dare importanza a questa pratica, in Italia le cose vanno via via peggiorando.
I dirigenti scolastici hanno sempre meno risorse a disposizione per finanziare interventi di questo tipo, e il Ministero della Pubblica Istruzione, anziché cambiare rotta, continua a tagliare su fondi già tra i più bassi d'Europa. Sempre più, si sta diffondendo il pensiero che il corsivo, o più in generale la scrittura manuale, siano desuete, in quanto, ormai, per scrivere, ci sono la tastiera del computer o il touch screen dei telefonini di ultima generazione. Niente di più sbagliato.
Lettering a mano libera, esempi di Pierre Tardif. |
Lettering a mano libera, corso con Pierre Tardif. |
Ed è preoccupante leggere articoli su giornali o sul web che predicano l'abolizione dell'insegnamento del corsivo per dare sempre più spazio alle nuove tecnologie. Quindi, oltre alla guerra alla "didattica delle fotocopie", se si continuerà in questa direzione, dovremo fare anche quella all'inflazione di tablet e pc fra i banchi delle prime classi.
Attenzione: la nostra non è una battaglia contro l'informatica, che riteniamo comunque fondamentale nel percorso formativo dei bambini che crescono nel nostro tempo, ma ciò non deve avvenire a discapito dello sviluppo delle capacità grafo-motorie dei bambini. Ultimamente si segnalano numerosissimi casi di disgrafia e disortografia, fenomeno che secondo alcuni studi realizzati in merito, è riconducibile all'abbandono dell'insegnamento del corsivo.
Spencerian, corso con Barbara Calzolari. |
Spencerian, corso con Barbara Calzolari. |
Il modello che Associazione Calligrafica Italiana propone, nasce dallo studio di specifici aspetti legati alla scrittura. È frutto di una collaborazione tra calligrafi e docenti esperti, ma soprattutto del grande impegno dell'ideatrice e curatrice del progetto, Anna Ronchi, che lo ha curato in ogni aspetto. Dal ductus per la formazione di ogni singola lettera, alle legature tra esse, fino ad arrivare a nuove forme per il maiuscolo, senza trascurare i problemi legati alla prensione, agli strumenti, alla postura. Si inizia a scrivere molto prima di posare la penna sulla carta: si inizia con la pulizia del banco, con la scelta della rigatura del quaderno e con l'impugnatura della penna.
E che tipo di penna? La classica biro? La matita? La penna cancellabile?
Ecco, proprio su quest'ultima tipologia di penne avremmo molto da dire. L'argomento è molto vasto.
Inizio a fare calligrafia, workshop con Francesca Biasetton. |
Textur, workshop con Luca Barcellona. |
Imparare a scrivere bene è come imparare a suonare uno strumento musicale: ci sono regole da rispettare. Non si può pretendere che i bambini siano ordinati e puliti nella scrittura, se non si danno loro strumenti corretti. Il 13 gennaio scorso, in un articolo apparso sul Corriere della Sera, Guido Ceronetti affermava che "imparare a scrivere una elegante d curvata è meglio di un superbo videogioco d'abbruttimento", esortando a tornare all'insegnamento della scrittura nella scuola e a bandire gli strumenti tecnologici dalle prime classi.
Legature semplici, corso con Cristina Balbiano D'Aramengo. |
Condividiamo il suo pensiero e siamo convinti che col tempo riusciremo a portare la giusta attenzione sull'argomento della calligrafia a scuola, e vi ringraziamo per averci dato la possibilità di far conoscere il nostro lavoro attraverso il vostro blog che si impegna a far conoscere le cose fatte ad arte, non stereotipate, pensate a lungo e mosse dalla passione e dallo studio, proprio come la pratica della calligrafia, che necessita di impegno, esercizio e ricerca.
Crediamo che una società per poter progredire debba puntare sulle nuove generazioni perché rappresentano il futuro, e la scuola in tutto questo ha il ruolo più importante per formare cervelli liberi e pensanti.
Legature semplici, corso con Cristina Balbiano D'Aramengo. |
Spencerian, corso con Barbara Calzolari. |
L' ACI (Associazione Calligrafica Italiana), con sede a Milano, nasce nel 1991, dall'idea di un gruppo di calligrafi con l'obiettivo di diffondere l'arte della calligrafia in Italia. Dopo i notevoli sforzi iniziali, - internet non era ancora sviluppato e i contatti si creavano con mezzi tradizionali -, l'attività ha preso piede ed è cresciuto in modo esponenziale l'interesse nei confronti di questo mondo.
I corsi di Maiuscole Romane, Onciale, Gotico Textur e Fraktur, Foundational, Umanistica, Corsivo Inglese, Cancelleresca e tanti altri tipi di scrittura che si sono susseguiti durante i duemila anni della nostra storia, erano, e sono, rivolti a un pubblico adulto, a grafici ed esperti nell'ambito della comunicazione, a semplici appassionati o ad aspiranti calligrafi che vogliono imparare questa disciplina.
Textur, workshop con Luca Barcellona. |
La scrittura cancelleresca, corso con Francesca Biasetton |
Non ce ne rendiamo conto, ma nella pubblicità, nei marchi di note aziende, nei loghi di importanti società, la calligrafia è presente. Basta leggere i curriculum vitae di alcuni maestri come Anna Ronchi, Francesca Biasetton, Luca Barcellona, James Clough per farsi un'idea di quanto versatile, nel secondo decennio del Duemila, sia il lavoro di un calligrafo.
Uscita dalle abbazie (dove molti pensano che io viva quando parlo del mio lavoro), la calligrafia invece è tra gli scaffali del supermercato, tra le scritte dei biscotti o tra le pagine di pubblicità di un giornale. Per esempio, Luca Barcellona recentemente ha curato la campagna pubblicitaria di MedioBanca, apparsa su quasi tutti i quotidiani nazionali, e ha lavorato con numerosi brand pubblicitari del panorama internazionale, come Dolce & Gabbana, Nike, Adidas e ha curato anche le scritte di titoli di coda di film (es. Io sono l'Amore). Questo per suggerire quanto sia importante lo studio della calligrafia e del lettering nel mondo della comunicazione.
Pierre Tardif, variazioni sulla lettera S. |
Lettering a mano libera, corso con Pierre Tardif. |
L'interesse verso la scuola risale, invece, a tre anni fa, quando, dopo aver riflettuto sullo stato della scrittura tra i banchi, si è sentita la necessità di intervenire con laboratori studiati ad hoc. Qualche approccio anche in passato c'era stato, ma era rimasto pressoché inascoltato l'appello a reintrodurre l'insegnamento della scrittura nelle prime classi. Ora invece, convinti della bontà di quanto proponiamo, stiamo cercando con più tenacia di farci ascoltare dalle istituzioni, bussando alle stanze di ricevimento dei dirigenti, parlando con insegnanti e genitori sensibili all'argomento e cercando il più possibile di far capire l'importanza della scrittura.
Alla ricerca del nuovo, workshop con Thomas Ingmire. |
Quello che proponiamo è un laboratorio di almeno 20 ore rivolto principalmente ai bambini di prima e seconda, da svolgere in classe con l'affiancamento del docente di italiano, con almeno due incontri a settimana. Si inizia, prima, con gli esercizi di prensione e postura, riabilitazione alla motricità fine delle dita e della mano attraverso specifici esercizi da realizzare insieme, e solo dopo a scrivere. Le lettere sono state suddivise in gruppi, per analogia di movimenti, e dopo averle presentate alla lavagna si passa a scriverle prima con il dito in una vaschetta contente sabbia, per capire e memorizzare il movimento corretto, quindi si passa alla matita sul foglio. Questo si fa con tutto l'alfabeto, sia minuscolo sia maiuscolo.
La scrittura cancelleresca. Gli svolazzi, workshop con Anna Ronchi. |
Personalmente, ho già tenuto laboratori in due scuole elementari, in Calabria, con tutte le classi, dalla prima alla quinta, ottenenendo notevoli margini di miglioramento con numerosi bambini che hanno vissuto questa esperienza con entusiasmo.
Textur, corso con Luca Barcellona. |
Inizio a fare calligrafia, corso con Francesca Biasetton. |
La stessa cosa accade con adulti e ragazzi che si rendono conto di avere una grafia brutta o in alcuni casi illegibile, e chiedono di partecipare ai corsi per apprendere un modello calligrafico tale da permettere loro di scrivere in maniera chiara ed esteticamente più soddisfacente. Il metodo di insegnamento è un po' diverso, ma il principio base di rieducazione alla scrittura manuale è lo stesso.
Qui e qui trovate il programma di alcuni corsi che Anna Ronchi organizza nella sede di Milano, uno rivolto ai bambini, l'altro agli adulti. Nel sito dell'associazione, trovate il programma dei corsi in tutta Italia.
Alla ricerca del nuovo, corso con Thomas Ingmire. |
Alla ricerca del nuovo, corso con Thomas Ingmire. |
Calligrafia è dedicare tempo alla lentezza del gesto di tracciare una lettera, è pensare e riflettere non solo su quello che si scrive, ma anche su come si scrive. È riacquistare il piacere di scrivere un biglietto di auguri, una lettera a una persona cara, ma anche un semplice post-it da attaccare al frigo o semplicemente la lista della spesa. Ma con un approccio diverso, più consapevole, ricercato.
E se davvero "La bellezza salverà il mondo" come diceva Dostoevskij, noi, nel nostro piccolo, proponiamo di cercarla attraverso la scrittura di 26 caratteri.
La scrittura cancelleresca. Gli svolazzi, corso con Anna Ronchi. |
Ma sopra tutte le invenzioni stupende
quale eminenza di mente fu quella
di colui che s'immaginò di trovar modo
di comunicare i suoi più reconditi
pensieri a qualsivoglia altra persona
benché distante per lunghissimo
intervallo di luogo e di tempo?
Parlare con quelli che sono nell'Indie,
parlare a quelli che non sono
ancora nati né saranno se non
di qua a mille e diecimila anni?
Con qual facilità?
Con i vari accozzamenti di venti
caratteruzzi sopra una carta.
(ringraziamo la Associazione Calligrafica Italiana per averci permesso l'uso delle immagini del proprio archivio fotografico, che consigliamo ai lettori di guardare).
5 commenti:
grazie, Andrea, e grazie, come sempre, ai Topi: argomento interessantissimo e, contrariamente a quanto si creda, sempre attuale...
bel post, fa venire voglia di fare il corso.sono certa che imparare a scrivere con una bella clligrafia, esecitandosi con letttere e stili diversi serve alla concentrazione, all'acquisizione di un gusto estetico, ad acquisire precisione e controllo.. va bene per piccoli e grandi.
in realtà sono Simonetta e scrivo dal pc di raffaella...
Grazie a te, Antonella.
Hai ragione, Simonetta. Vieme una gran voglia di imparare la scrittura.
Bellissimo post, e bellissimo progetto. Una "bella calligrafia" è bella da leggere, bella da vedere e soprattutto da scrivere!
Posta un commento