sabato 10 maggio 2014

I Sogni del Serpente Piumato

[di Monica Monachesi]

Alla 62ma edizione del Trento Film Festival, che si è conclusa il 7 maggio, uno spazio importante è stato dato all’illustrazione: Marta Iorio ha firmato l’immagine di comunicazione, di cui presto parlerà in questo blog. Marta ha anche curato per il Festival alcuni laboratori assieme a Giulia Mirandola che racconterà il suo prezioso apporto prossimamente, sempre su questo blog. Inoltre, fino al 17 maggio, a Trento, negli spazi espositivi di Torre Mirana, è esposta la mostra di illustrazione I Sogni del Serpente Piumato, fiabe e leggende dal Messico (che raccoglie oltre due sezioni della 31ma edizione di Le immagini della fantasia), organizzata dalla Fondazione Stepan Zavrel di Sàrmede, in collaborazione con Franco Cosimo Panini che ha pubblicato l’omonimo albo illustrato.
 
Il poster della Mostra a Trento riprende la copertina del libro, di Gabriel Pacheco. 

Destinazione Messico era la sezione speciale del Trento Film Festival che ha generato l’incontro sinergico tra il Festival e Sàrmede, entrambi profondamente interessati a raccontare culture e a proporre al pubblico una ricca programmazione, frutto di ricerca e passione.

Anche di questo abbiamo parlato all’inaugurazione assieme a Roberto De Martin, Presidente del Trento Film Festival, e a Luana Bisesti, direttrice, in presenza del console del Messico, Marisela Morales, e del presidente della Fondazione, Leo Pizzol. 

Ecco il Sole del Messico splendere là dove i visitatori possono creare mondi con i loro passi, proprio come dèi di antiche leggende...


A cosa serve una mostra se non a questo: a creare mondi nuovi, a scovare tesori, a incontrare storie di uomini, donne, bambini, a tessere fili di memorie antiche che disegnano bellezza, speranza e riflessione?


Nella Sala Thun è esposta, sempre a Torre Mirana e fino al 17 maggio, la personale dedicata a Gabriel Pacheco, ospite d’onore della 32ma edizione di Le immagini della fantasia e che completa lo sguardo sul Messico.


Dicevamo che Gabriel Pacheco ha concepito l’immagine di copertina del libro. La sua propensione a modellare metafore, a distillare simboli e memorie suscitando emozionanti interrogativi, a lavorare come uno scenografo, è evidente in questa illustrazione (completano la mostra anche alcuni brani dell’intervista di Anna Castagnoli in cui Pacheco spiega i principali aspetti della sua poetica).

Gabriel Pacheco, I Sogni del Serpente Piumato, Franco Cosimo Panini, copertina.

Questo deserto Rosa México è proprio un palcoscenico in cui oggetti scelti e posizionati dal regista/scenografo raccontano storie antiche e moderne. Il senso del gioco fa da sfondo, nel deserto arido, ma colorato. Improvvisamente escono dalle scatole los juguetes, i giocattoli, così importanti nell’immaginario messicano, mentre  il riferimento al gioco Serpenti e Scale si aggiunge come saggia metafora della vita.
Poi c’è la dimensione onirica: è il Serpente Piumato che genera tutto, sognando. Il Serpente Piumato sogna, entrando e uscendo da scatole sempre diverse. I suoi sogni sbocciano come fiori blu, escono dalle scatole come giocattoli a molla. Sorpresa dopo sorpresa incontriamo alcuni elementi di questo straordinario mosaico di popoli che è il Messico, sarà purtroppo impossibile accennarli tutti in questo post. Ma possiamo fare degli incontri.


Il libro I sogni del Serpente Piumato contiene 13 fiabe e leggende illustrate da: Israel Barrón, Natalia Gurovich, Manuel Monroy, Gabriel Pacheco, Gerardo Suzán, Enrique Torralba (Messico), Javier Zabala (Spagna), André Neves (Brasile), Antonella Abbatiello, Marta Farina, Giulia Orecchia, Simone Rea, Arianna Vairo (Italia) e trascritte da Luigi Dal Cin. Per questo titolo abbiamo lavorato in contatto con Sm México che lo ha pubblicato con il titolo La Calaca llora y la Serpiente sueña.
In mostra il filo conduttore dell’incontro con alcuni aspetti della cultura messicana è sottolineato anche dai pannelli rossi che accompagnano le illustrazioni originali, caratterizzati da una ricerca grafica e dal lettering ispirato al papel picado, creati da Francesca Spinazzè per il libro illustrato.


Sarebbe stata bello un’immagine cliccabile, per farvi scegliere il sogno da sognare...
Sotto il Serpente Piumato, c’è la Tigrada!


Una festa dal tono carnevalesco che ha le sue radici in antichi rituali propriziatori incentrati sul culto del dio della pioggia Tlaloc e del dio delle Montagne Tepeyóllotl, trasformato in giaguaro, che raggiunge le della Madre Terra per procurare fertilità e abbondanza di pioggia. Le maschere sono decorate con specchietti, zanne e peli di cinghiale. Se El Tigre ti cattura, ti costringe a mangiare un piccante peperoncino verde!


Torniamo all’immagine di copertina di Pacheco: a sinistra ci sono la luna e il coniglio. Fu Quetzalcoatl che volle che tutti guardassero dal basso in alto l’umile creatura che gli si era offerta come cibo. Da quando l’ho letto, anche io vedo il coniglio tra le macchie della luna: ecco il potere dei racconti...  Sotto la luna danza lo scheletro con sombrero e piume, scommetto che vi attirava sin dall’inizio:


In Messico si mangiano anche deliziose caramelle a forma di teschio, le calaveritas de azucar: è una tradizione legata alla celebrazione del Día de Muertos (il Giorno dei Morti), per la quale si preparano las ofrendas, altari di offerte, preparati con cura perché i cari defunti che ritornano trovino cibi buoni, fiori profumati (nell’illustrazione La Flor de Cempazúchitl), tanto colore e allegria.

Israel Barrón, I Sogni del Serpente Piumato, Franco Cosimo Panini, Le farfalle.

Non poteva mancare nel libro un’immagine del Día de Muertos, elemento culturale tanto peculiare e delicato da trattare; lo abbiamo fatto grazie a uno dei miti che vedono protagoniste le farfalle. Presso i Purépechas (o Tarascos, che abitano preso il lago il lago di Pazcuaro) le farfalle Monarca, che concludono lì la loro portentosa migrazione (di circa 4.000 km) proprio intorno ai primi di novembre, sono le anime dei morti che tornano dai propri cari. Alcune delle scatole del deserto rosa di Pacheco sono decorate, ve ne siete accorti?


E sotto il titolo, esce da una scatola una creatura colorata...


Per farvi avvicinare l’anima dell’arte popolare messicana, mi affido alla voce e alle creazioni di Marcelo Vidales (artista di San Martin Tilcajete, Oaxaca), ripreso da Arun Wolf per Tara Books che ringrazio moltissimo per la concessione del video.

Torre Mirana, Trento.

Il video discende da un laboratorio di illustrazione tenuto da Gita Wolf (editrice Tara Books) al Centro de Diseño de Oaxaca, nel 2013, con l’obiettivo di introdurre al mondo dell’illustrazione un gruppo di artigiani e portare tra le pagine di libri illustrati tutta la bellezza di tradizioni artistiche poco conosciute. A questo link una bella documentazione fotografica e questo il video:

Marcelo's Toys from Tara Books on Vimeo.


Marcelo Vidales sta per pubblicare Marcelo’s Toys per Tara Books, un racconto sull’amicizia e la gioia della condivisione.

Marcelo Vidales con una illustrazione per Marcelo’s Toys, Tara Books.

Le illustrazioni sono esposte accanto a quelle di altri tre meravigliosi libri sul Messico: Migranti, edito in Italia da Gallucci e originariamente da Tecolote (le grandi illustrazioni su papel amate sono straordinarie!), Fiestas del Agua, Edizioni el Naranjo (con CD musicale da non perdere!) e Duerme Negrito, Fondo de Cultura Economica (è una ninna nanna famosissima in tutta l’america centrale, ascoltatela qui. Un altro incontro emozionante è stato quello con la cultura sciamanica dei Wixaricas.


Ecco alcune nierikas.


Nel libro due racconti appartengono alla loro tradizione, e dovevano essere narrati anche dalle illustrazioni in modo coerente e significativo. Antonella Abbatiello e Giulia Orecchia hanno entrambe interpretato questo universo con grande efficacia e sensibilità rendendolo accessibile anche ai lettori più giovani.

Antonella Abbatiello, I Sogni del Serpente Piumato, Franco Cosimo Panini, Il sogno degli dei.

“Gli dei allora cominciarono a camminare e con i loro passi crearono il mondo”, non è forse questo che potrete fare voi visitando la mostra, leggendo storie antichissime, avvicinando le multiformi espressioni artistiche di questo straordinario mosaico messicano? Questo post può solo seminare curiosità.

Giulia Orecchia, I Sogni del Serpente Piumato, Franco Cosimo Panini, Il dono del cervo.

Questo bellissimo racconto parla della capacità di vedere la vera forma del mondo. Gli adulti secondo i Wixaricas sono un poco ciechi: le preoccupazioni gli annebbiano la mente. Invece i bambini, tutti i bambini, hanno ancora il dono di vedere.
Numerosi altri approfondimenti vi riserva la mostra, come la sezione Mosaico Messicano, curata con Natalia Gurovich e Enrique Torralba e 12 illustratori emergenti messicani. Concludo ritornando a Pacheco che mi spiegava che la promessa mitica che Quetzalcoatl fece ai Mexicas (gli Aztechi) nel momento in cui li lasciava, partendo verso oriente, è quella su cui si fonda il Messico moderno, che resta in attesa di questo ritorno. Per gli interni del libro ha illustrato proprio questo mito tolteco-mexico.


Gabriel Pacheco, I Sogni del Serpente Piumato, Franco Cosimo Panini, Il serpente piumato.
Quetzalcoatl, Codex Telleriano-Ramensis.

Quetzalcoatl, Codex Borbonicus.


Xochicalco, tempio del Serpente Piumato.
Acapulco, Casa Dolores Olmeido, Diego Rivera, 1956.

Leggere le immagini, che passione!


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