martedì 30 settembre 2014

I Martedì della Emme / 1: Un gioco per bibliotecari felici

“Grazie di avermi fatto conoscere questo libro.”
Chiunque sia lettore ha pronunciato questa frase o se la è sentita rivolgere, per gratitudine, da un altro lettore.

C'è chi per lavoro consiglia libri. Si chiama bibliotecario e svolge (anche) questo compito con una competenza ignota o estranea ai comuni lettori: the common reader, come intitola una famosa raccolta di saggi letterari di Virginia Woolf.

In questi dieci anni di Topipittori, in tutta Italia, abbiamo conosciuto molti bibliotecari. Con loro abbiamo collaborato alle iniziative più diverse. La gran parte delle volte ci siamo resi conto di quanto la funzione che svolgono sia fondamentale. Conoscere il pubblico dei lettori e conoscere i libri. E conoscerli bene.

Una pagina dell'Alfabeto di Sonia Delauney.

Per quel che riguarda i libri, questo significa avere in mente non solo le ultime uscite, le novità. Ma una montagna di libri: del presente e del passato, libri che la gran parte di noi o non sa nemmeno che esistono o lo sa, ma poi se ne è dimenticato. Libri spesso interessanti, belli, ma per le più diverse ragioni andati fuori fuoco: o perché sono usciti di catalogo o perché non hanno avuto la diffusione che avrebbero meritato o perché le mode editoriali li hanno messi in un angolo. In sostanza, perché il tempo passa e tutto cambia anche lo spazio che dovrebbe essere riservato alle cose che conservano inalterato il loro senso.



Oppure i libri, il bibliotecario può non conoscerli tutti, ma sa però come andarli a cercare: perché una biblioteca, se non ci si sa viaggiare dentro, è un contenitore muto, inerte. Percorrerla è come fare un trekking: ci vuole chi conosca i sentieri. Poi, lungo la strada, ognuno può prendersi il tempo che vuole e guardare e pensare quel che vuole, ma qualcuno che indichi la strada è necessario perché si possa scoprire, liberamente, a propria volta. Perché, tornando di nuovo alla Woolf: “L’indipendenza è la più importante qualità in assoluto che un lettore deve possedere.”



Per quel che riguarda il pubblico dei lettori, il bibliotecario conosce non solo gli adulti, ma soprattutto i bambini e i ragazzi. E con questi instaura dialoghi e rapporti di amicizia, fiducia, interesse. Di questa relazione i libri sono parte integrante. Un bibliotecario, cioè, lo sappiamo tutti, è un mediatore: è il tramite che consente a un bambino, a un ragazzo l'accesso a esperienze e conoscenze che senza di lui non sarebbero possibili, per le più diverse ragioni: economiche, sociali, culturali eccetera.

I bibliotecari e la biblioteca sono, concludendo, la memoria dei libri, e ci sono libri che meritano proprio di essere ricordati.
È sulla base di queste riflessioni che inauguriamo questa rubrica del nostro blog: I Martedì della Emme. La Emme sta per la Emme Edizioni di Rosellina Archinto.

Premessa: lo scorso novembre, su queste pagine abbiamo dedicato alcuni post a un libro da noi edito La casa delle meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto, a cura di Loredana Farina, le trovate qui.

Agli inizi del 2014, Loredana Farina e Alessandra Mastrangelo, hanno organizzato e realizzato, insieme ad ABCittà una mostra intorno a questo libro e ai libri della Emme, La Emme Edizioni di Rosellina Archinto. Vent’anni di successi in mostra (1966-1985) con il patrocinio di Nati per Leggere e della sezione lombarda dell’Associazione Italiana Biblioteche. Sul blog ne abbiamo parlato qui, dando tutte le informazioni necessarie sul tipo di percorso espositivo che questa mostra propone, per tutti coloro che la volessero visitare o ospitare.

Cliccate qui per scaricare il pieghevole con le informazioni sulla mostra, 
Oggi questa mostra comincia un tour attraverso diverse biblioteche: il calendario prevede per ora cinque sedi espositive, nelle biblioteche di Crema, Melegnano, Treviglio, Carpi e Lainate. E confidiamo che altre se ne aggiungano presto.


Uno dei punti forti di questa esposizione, è di essere stata pensata per far conoscere lo straordinario catalogo Emme valorizzando i piccoli/grandi fondi Emme che ogni biblioteca possiede: così che vi sia l'occasione di farli uscire dagli scaffali, per far loro incontrare il pubblico e i lettori, usandoli e mostrandoli, organizzandoci intorno attività, letture eccetera.
Perché se alcuni libri del glorioso catalogo Emme, una minoranza, oggi sono conosciuti – gli ultracitati Piccolo giallo e piccolo blu, Nella nebbia di Milano, Nel paese dei mostri selvaggi, L'uovo e la gallina, Era inverno eccetera, pubblicati nei cataloghi di tanti editori di oggi – moltissimi sono a tutt'oggi sconosciuti. Ed è non solo un peccato, ma una perdita.



Da queste riflessioni nasce l'idea di invitare i bibliotecari a scrivere dei libri Emme sul nostro blog: tutti coloro che vorranno, non solo quelli che ospiteranno la mostra.

Un'illustrazioone di Heinz Edelmans per
Andromedar SR1
Ogni martedì, nella rubrica I Martedì della Emme, ospiteremo un bibliotecario a raccontare in poche (o molte) righe un libro della Emme di Rosellina Archinto: quello che più ha amato o più usato o da cui è stato più colpito o il primo che ha incontrato eccetera. Lo invitiamo a farlo come vorrà, in modo personale, non accademico, raccontando la sua esperienza e le sue riflessioni.

I pezzi sul nostro blog usciranno con la firma di chi li ha scritti, accompagnati, oltre che da una piccola nota autobiografica, che presenti chi scrive al pubblico, dalla copertina del libro e da qualche immagine dell'interno. Sono sufficienti foto scattate anche con un telefono perché ci piacerebbe che l'immagine che correda il post fosse proprio quella dell'esemplare in possesso della biblioteca o del bibliotecario.

Ogni partecipante alla rubrica riceverà in dono, per sé o per la biblioteca, un libro dei Topipittori, a sua scelta.


Perciò, ecco: se siete bibliotecari, conoscete i libri della Emme Edizioni di Rosellina Archinto, li ammirate, lavorate coi bambini, amate scrivere, forse siete le persone giuste per I Martedì della Emme.

Se siete interessati a questa proposta, scriveteci a questo indirizzo, specificando di che libro volete scrivere, in che modi e tempi. Vi aspettiamo!


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