Per la terza puntata di I Martedì della Emme, Maria Lunelli ci fa scoprire che non necessariamente l'innovazione passa per la novità. Questa Biancaneve e i sette nani, pubblicato da Rosellina Archinto nel 1974 quando già era stato nominato Caldecott Honor Book negli Stati Uniti, è un libro esemplare di quel movimento culturale che ha portato, fra gli anni Sessanta e Settanta, alla riscoperta e alla rilettura della fiaba e del folklore. In questo filone di ricerca e approfondimento, la Emme Edizioni si è inserita ospitando lavori di autori e illustratori celebri, da Italo Calvino a Lele Luzzati, e pubblicato saggi ancora oggi di grande attualità, nella collana Punto Emme.
[di Maria Lunelli]*
Spesso nello svolgimento del mio lavoro utilizzo l'espressione "colpo di fulmine" per definire quell'istante magico che intercorre quando un lettore incontra un libro e ne rimane incantato, affascinato, quasi innamorato.
Qualcosa di quel libro risuona nel lettore in maniera particolare, spesso non riusce nemmeno a definire di cosa si tratti, sente soltanto l'urgenza di sapere di più e cerca un contatto ravvicinato con il libro in questione. Noi bibliotecari e bibliotecarie siamo lettori privilegiati: conosciamo i libri, li sfogliamo, li leggiamo. Entriamo a passo leggero dentro ogni pagina con l'intenzione di percorrere tutta la storia attraverso le parole e le illustrazioni. Siamo grati, sempre, a chi ci mostra un libro mai visto, non necessariamente nuovo, fresco di stampa.
Questa versione di Biancaneve e i sette nani, pubblicata in Italia nel 1974, giunge ai miei occhi, per la prima volta, solo una decina di anni fa, a un corso di aggiornamento per bibliotecari condotto da Angela Dal Gobbo, uno dei maggiori esperti in Italia di albi illustrati per l'infanzia.
Ed è subito colpo di fulmine. Durante il corso ho potuto vedere solo alcune illustrazioni che mi hanno incuriosito. Quella di Biancaneve che fugge nel bosco mi ha particolarmente affascinato. Le tavole a doppia pagina mostrano tutta la paura della bambina che va da destra verso sinistra, sconvolgendo e ribaltando la consueta modalità di lettura occidentale da sinistra verso destra.
Con attenzione, ogni volta che riguardo il libro, cerco gli animali che vi sono tracciati. Ogni volta, probabilmente come Biancaneve, confondo un sasso con un animale. Percepisco lo smarrimento della bambina che, spaventata, sa di non poter tornare indietro e quindi deve trovare al più presto un rifugio sicuro. Il bosco è minaccioso e pullula di animali feroci. Davanti a sé, l'ignoto indefinito, reso magistralmente dall'illustratrice con un gioco di luci che offuscano e accecano.
Finalmente Biancaneve è al sicuro nella casetta dei sette nani, che non sono gnomi come spesso li si vede raffigurati. Sono proprio nani. Nella casetta ogni dettaglio è curato, veritiero e credibile. Si nota che i nani dovevano avere un tenore di vita agiato: ci sono le stoviglie, uno strumento a corda, libri. In mezzo al tavolo spicca un vaso con dei gigli di campo, segno inconfondibile della presenza in casa di una donna.
Il libro riporta una traduzione abbastanza fedele della storia di Biancaneve, raccolta dai fratelli Grimm. Infatti sono riportati tutti i tentativi di uccidere Biancaneve perpetrati dalla matrigna. Compaiono i nastri multicolori nelle illustrazioni e il pettine avvelenato nel testo.
Nancy Ekholm Burkert racconta attraverso le illustrazioni ciò che le parole non dicono. Si nota in questa mappa il regno di Biancaneve in alto a destra, ma se lo sguardo si fa attento ecco comparire: arcieri, mietitori e cavalieri dei regni confinanti, fino a incontrare i nani che stanno scendendo dalla montagna. Le figure hanno lo stesso colore dello sfondo. Un tortuoso sentiero bianco conduce dal castello di Biancaneve alla casetta dei sette nani.
La matrigna non si vede mai in volto. La sua tanto decantata bellezza non è mai mostrata. Questa è una scelta assolutamente originale e di grande efficacia. Non importa al lettore sapere quanto sia bella, di lei possiamo conoscere, e ci rimane, solo la cattiveria. In questa illustrazione se ne percepisce la forza mentre invoca il maleficio.
Il libro di incantesimi, i funghi velenosi, i tarocchi, gli alambicchi, la luna piena, i pipistrelli, le falene, i ragni, le piante velenose, evocano il male e la magia nera.
La storia si conclude con le nozze di Biancaneve e il principe. Al matrimonio viene invitata la matrigna e per lei sono state preparate due pantofole di ferro infuocate che deve indossare finché cade a terra morta.
Anche stavolta l'illustrazione suscita le emozioni del lettore. Nella doppia pagina convivono morte e vita, buio e luce, paura e gioia: a sinistra un antro buio, le ciabatte di ferro, il cane impaurito con la coda fra le gambe e in alto l'effige della giustizia; a destra Biancaneve che dà le spalle alla sofferenza e, circondata da coloro che la amano, è pronta per una vita di gioia e serenità.
Quando sfoglio questo libro mi rammarico di non possederlo. Girando nei mercatini di libri spero sempre che ne spunti una copia. Nel frattempo, di tanto in tanto, lo richiedo ad altre biblioteche e quando arriva mi perdo fra le pagine e ogni volta scopro dettagli e rimandi che arricchiscono e completano la storia.
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Nancy Ekholm Burkert è un'artista e un'illustratrice americana nata nel 1933 a Sterling, in Colorado. Nel 1945 si sposta con la sua famiglia in Wisconsin. Sposa Robert Burkert, un professore di Arte all'università di Wisconsin-Milwaukee da cui ha due figli: Claire e Rand. Ed è proprio a Claire che Nancy Ekholm Burkert dedica la sua Biancaneve e i sette nani. Su questo suoi libro è interessante leggere la recensione del NYT pubblicata all'epoca dell'uscita.
*. Maria Lunelli è bibliotecaria a Pergine Valsugana (TN) dal 1991, e dal 1993 si occupa principalmente della Sezione Ragazzi della biblioteca. Referente locale di Nati per Leggere, fa parte della redazione che si occupa di diffondere il Programma su riviste e Facebook; partecipa ai gruppi di lavoro nazionale e provinciale per la selezione dei migliori libri per bambini della fascia d'età 0-6 anni. Si occupa di promozione della lettura, conduce incontri informativi per genitori, svolge attività di formazione per insegnanti, educatori e adulti interessati a conoscere la letteratura per l'infanzia.
Vi ricordiamo che alla storia di Emme Edizioni e della sua fondatrice è dedicato il nostro La casa delle meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto, a cura di Loredana Farina.
Sempre a questo tema è dedicata la mostra La Emme Edizioni di Rosellina Archinto. Vent’anni di successi in mostra (1966-1985), a cura di Loredana Farina, Alessandra Mastrangelo e ABCittà, con il patrocinio di Nati per Leggere e della sezione lombarda dell’Associazione Italiana Biblioteche.
Tutte le informazioni sul percorso espositivo che la mostra propone, per tutti coloro che la volessero visitare o ospitare, lo trovate qui.
[di Maria Lunelli]*
Spesso nello svolgimento del mio lavoro utilizzo l'espressione "colpo di fulmine" per definire quell'istante magico che intercorre quando un lettore incontra un libro e ne rimane incantato, affascinato, quasi innamorato.
Qualcosa di quel libro risuona nel lettore in maniera particolare, spesso non riusce nemmeno a definire di cosa si tratti, sente soltanto l'urgenza di sapere di più e cerca un contatto ravvicinato con il libro in questione. Noi bibliotecari e bibliotecarie siamo lettori privilegiati: conosciamo i libri, li sfogliamo, li leggiamo. Entriamo a passo leggero dentro ogni pagina con l'intenzione di percorrere tutta la storia attraverso le parole e le illustrazioni. Siamo grati, sempre, a chi ci mostra un libro mai visto, non necessariamente nuovo, fresco di stampa.
Questa versione di Biancaneve e i sette nani, pubblicata in Italia nel 1974, giunge ai miei occhi, per la prima volta, solo una decina di anni fa, a un corso di aggiornamento per bibliotecari condotto da Angela Dal Gobbo, uno dei maggiori esperti in Italia di albi illustrati per l'infanzia.
Ed è subito colpo di fulmine. Durante il corso ho potuto vedere solo alcune illustrazioni che mi hanno incuriosito. Quella di Biancaneve che fugge nel bosco mi ha particolarmente affascinato. Le tavole a doppia pagina mostrano tutta la paura della bambina che va da destra verso sinistra, sconvolgendo e ribaltando la consueta modalità di lettura occidentale da sinistra verso destra.
Con attenzione, ogni volta che riguardo il libro, cerco gli animali che vi sono tracciati. Ogni volta, probabilmente come Biancaneve, confondo un sasso con un animale. Percepisco lo smarrimento della bambina che, spaventata, sa di non poter tornare indietro e quindi deve trovare al più presto un rifugio sicuro. Il bosco è minaccioso e pullula di animali feroci. Davanti a sé, l'ignoto indefinito, reso magistralmente dall'illustratrice con un gioco di luci che offuscano e accecano.
Finalmente Biancaneve è al sicuro nella casetta dei sette nani, che non sono gnomi come spesso li si vede raffigurati. Sono proprio nani. Nella casetta ogni dettaglio è curato, veritiero e credibile. Si nota che i nani dovevano avere un tenore di vita agiato: ci sono le stoviglie, uno strumento a corda, libri. In mezzo al tavolo spicca un vaso con dei gigli di campo, segno inconfondibile della presenza in casa di una donna.
Il libro riporta una traduzione abbastanza fedele della storia di Biancaneve, raccolta dai fratelli Grimm. Infatti sono riportati tutti i tentativi di uccidere Biancaneve perpetrati dalla matrigna. Compaiono i nastri multicolori nelle illustrazioni e il pettine avvelenato nel testo.
Nancy Ekholm Burkert racconta attraverso le illustrazioni ciò che le parole non dicono. Si nota in questa mappa il regno di Biancaneve in alto a destra, ma se lo sguardo si fa attento ecco comparire: arcieri, mietitori e cavalieri dei regni confinanti, fino a incontrare i nani che stanno scendendo dalla montagna. Le figure hanno lo stesso colore dello sfondo. Un tortuoso sentiero bianco conduce dal castello di Biancaneve alla casetta dei sette nani.
La matrigna non si vede mai in volto. La sua tanto decantata bellezza non è mai mostrata. Questa è una scelta assolutamente originale e di grande efficacia. Non importa al lettore sapere quanto sia bella, di lei possiamo conoscere, e ci rimane, solo la cattiveria. In questa illustrazione se ne percepisce la forza mentre invoca il maleficio.
Il libro di incantesimi, i funghi velenosi, i tarocchi, gli alambicchi, la luna piena, i pipistrelli, le falene, i ragni, le piante velenose, evocano il male e la magia nera.
La storia si conclude con le nozze di Biancaneve e il principe. Al matrimonio viene invitata la matrigna e per lei sono state preparate due pantofole di ferro infuocate che deve indossare finché cade a terra morta.
Anche stavolta l'illustrazione suscita le emozioni del lettore. Nella doppia pagina convivono morte e vita, buio e luce, paura e gioia: a sinistra un antro buio, le ciabatte di ferro, il cane impaurito con la coda fra le gambe e in alto l'effige della giustizia; a destra Biancaneve che dà le spalle alla sofferenza e, circondata da coloro che la amano, è pronta per una vita di gioia e serenità.
Quando sfoglio questo libro mi rammarico di non possederlo. Girando nei mercatini di libri spero sempre che ne spunti una copia. Nel frattempo, di tanto in tanto, lo richiedo ad altre biblioteche e quando arriva mi perdo fra le pagine e ogni volta scopro dettagli e rimandi che arricchiscono e completano la storia.
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Nancy Ekholm Burkert è un'artista e un'illustratrice americana nata nel 1933 a Sterling, in Colorado. Nel 1945 si sposta con la sua famiglia in Wisconsin. Sposa Robert Burkert, un professore di Arte all'università di Wisconsin-Milwaukee da cui ha due figli: Claire e Rand. Ed è proprio a Claire che Nancy Ekholm Burkert dedica la sua Biancaneve e i sette nani. Su questo suoi libro è interessante leggere la recensione del NYT pubblicata all'epoca dell'uscita.
*. Maria Lunelli è bibliotecaria a Pergine Valsugana (TN) dal 1991, e dal 1993 si occupa principalmente della Sezione Ragazzi della biblioteca. Referente locale di Nati per Leggere, fa parte della redazione che si occupa di diffondere il Programma su riviste e Facebook; partecipa ai gruppi di lavoro nazionale e provinciale per la selezione dei migliori libri per bambini della fascia d'età 0-6 anni. Si occupa di promozione della lettura, conduce incontri informativi per genitori, svolge attività di formazione per insegnanti, educatori e adulti interessati a conoscere la letteratura per l'infanzia.
Vi ricordiamo che alla storia di Emme Edizioni e della sua fondatrice è dedicato il nostro La casa delle meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto, a cura di Loredana Farina.
Sempre a questo tema è dedicata la mostra La Emme Edizioni di Rosellina Archinto. Vent’anni di successi in mostra (1966-1985), a cura di Loredana Farina, Alessandra Mastrangelo e ABCittà, con il patrocinio di Nati per Leggere e della sezione lombarda dell’Associazione Italiana Biblioteche.
Tutte le informazioni sul percorso espositivo che la mostra propone, per tutti coloro che la volessero visitare o ospitare, lo trovate qui.
2 commenti:
Un libro splendido... presente nella mia libreria :)
Una meraviglia davvero questo albo di Biancaneve. Ho avuto la fortuna di averlo nella mia libreria quando ero piccola e queste immagini mi acoompagnano ancora oggi con la loro grazia impeccabile, la loro misteriosa leggerezza.
Garzie per avergli dedicato un articolo.
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