martedì 28 ottobre 2014

I Martedì della Emme / 5: Un albo rumoroso

A quanto pare gli innamorati della Emme Edizioni amano molto i libri senza parole. Li capiamo. Come abbiamo già detto, questi albi furono una novità dirompente, e attraverso le scelte di Rosellina Archinto in Italia, in quegli anni, arrivarono davvero i migliori. 

Oggi Lorenzo Luatti ha scelto di scrivere su  L’architetto di Jean Jacques Loup, un libro del 1977. Un albo esilarante che, tuttavia, pur non avendo parole, emette un fragore assordante. Per sapere per quale ragione ciò accada, non vi rimane che leggere le parole di Lorenzo, che, naturalmente, ringraziamo per la preziosa collaborazione.


Si finiva di raccontare L’architetto, dopo aver a lungo rumoreggiato e mimato ogni sua tavola, col volto accalorato, esaltati, affaticati, ma divertiti e beati.


Alla faccia di quegli ometti nasuti e spelacchiati che popolano le pagine dell’albo, pure loro paonazzi, perché incolleriti, indignati, increduli e forse rassegnati, prigionieri del grigiore dei loro palazzi, ammorbati dalla puzza esalante dagli scarichi e dal frastuono delle auto delle arterie sottostanti.


Guai a perdere anche una delle tante piccole gag disseminate, in un turbinio visivo e olfattivo, in ogni doppia pagina dell’albo. Lo scompiglio presente nelle tavole iniziali, dove un affaccendato quanto sconclusionato gruppo di manovali erige un palazzo a geometrie interconnesse - ispirato a Casa di scale di Escher - e poi viene messo in fuga dalla furia ribelle della natura, che stritola e riduce in poltiglia l’inusuale costruzione, richiedeva e richiede il giusto tempo e capacità sonore e mimiche per raccontare ogni piccola disavventura.


Oppure si prenda il finale, quando, ricordo bene, la nostra narrazione tergiversava a lungo per il piacere dei piccoli lettori/ascoltatori: proprio là dove l’ultimo dramma si consuma, nel groviglio delle abitazioni e delle strade congestionate, con le persone che cadono intossicate, soccombono o appaiono imbelvite, e l’impavido architetto che sta là sopra, a rimirare e contemplare il frutto delle sue faraoniche aspettative di costruttore, cementificatore e famelico palazzinaro.


Fuggirà pure lui da quell’inferno, e sarà l’incontro/scontro con un gruppo di ragazzini dediti a costruire “palazzi di sabbia” a fornirgli la cifra della sua inettitudine. E del suo fallimento.


Che Jean Jacques Loup, come credo anni fa di aver letto da qualche parte, fosse stato lui stesso un architetto prima di abbandonare la professione e diventare fumettista, ha sicuramente contribuito  a  rendermi ancora più simpatico l’albo e l’autore. Ma non c’era bisogno.
Tra i tanti splendidi albi senza parole pubblicati dalla Emme, L’architetto ha occupato sempre un posto speciale e a riprenderlo in mano oggi, scopro e ritrovo le ragioni di questa mia predilezione.


È un albo esplicitamente costruito intorno a una partitura musicale: c’è un direttore d’orchestra munito di bacchetta e leggio, c’è un gruppo di manovali-musicisti, ci sono ingressi di strumenti, voci, dinamiche, ci sono gli spettatori. C’è una “esecuzione”. L’architetto è un albo che si può raccontare solo tenendo il “tempo” (partenza improvvisa a ritmo vertiginoso, un tempo “andante” nelle pagine centrali, preparatorio del delirio finale). Le parole qui non servono: è tutto un vociare, fracassi, rimbombi, grida, imprecazioni, mormorii. E non chiamatelo silent book!


Lorenzo Luatti lavora a Oxfam Italia dove svolge prevalentemente attività di ricerca sui fenomeni migratori. Collabora con la biblioteca del Centro di Documentazione Città di Arezzo. È appassionato di libri per ragazzi e di storia di letteratura dell’infanzia, di cui scrive su riviste pedagogiche e letterarie.

Dal nostro catalogo, Lorenzo Luatti ha scelto in regalo Sufi, bestie e sultani di Jalâl âlDîn Rûmî e Nooshin Safakhoo.

Se siete bibliotecari o insegnanti o promotori della lettura e desiderate partecipare alla rubrica I Martedì della Emme, presentando in un vostro post un libro di Emme Edizioni di Rosellina Archinto scriveteci qui, specificando di quale volume volete scrivere.

Vi ricordiamo che alla storia di Emme Edizioni e della sua fondatrice è dedicato il nostro La casa delle meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto, a cura di Loredana Farina.

Sempre a questo tema è dedicata la mostra La Emme Edizioni di Rosellina Archinto. Vent’anni di successi in mostra (1966-1985), a cura di Loredana Farina, Alessandra Mastrangelo e ABCittà, con il patrocinio di Nati per Leggere e della sezione lombarda dell’Associazione Italiana Biblioteche.

Tutte le informazioni sul percorso espositivo che la mostra propone, per tutti coloro che la volessero visitare o ospitare, lo trovate  qui.

Qui trovate tutte le puntate precedenti de I Martedì della Emme:

I Martedì della Emme / 1: Un gioco per bibliotecari felici
I Martedì della Emme / 2: Federico, topo bambino
I Martedì della Emme / 3: Un’avventura invisibile
I Martedì della Emme / 4: Un colpo di fulmine

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