martedì 2 dicembre 2014

I Martedì della Emme / 10: Dove c'era un prato

Oggi per I Martedì della Emme scrive Giulia Mirandola, che è autrice di un saggio contenuto nel volume La Casa delle Meraviglie, a cura di Loredana Farina: Una passeggiata fra i libri in lingua tedesca. La Emme edizioni di Rosellina Archinto, nei vent'anni in cui fu operativa, portò in Italia la migliore produzione internazionale. Molto spesso si trattò di albi illustrati che apparivano come un'assoluta novità, da noi, per grafica, illustrazioni, impostazione narrativa, qualità dei testi, realizzati da autori e illustratori sconosciuti. Oggi molti di quei titoli, come quello di cui Giula scrive, non solo sono assolutamente attuali per contenuti e forme, ma continuano a rappresentare un modo nuovo di rivolgersi ai bambini, per la proposta di alto profilo culturale.


[di Giulia Mirandola]

Dove c'era un prato  di Jörg Müller, uscì per la Emme Edizioni nel 1974, dopo essere stato pubblicato dall'editore Sauerländer con il titolo Alle Jahre wieder saust der Presslufthammer nieder oder Die Veränderung der Landschaft (Tutti gli anni il martello pneumatico si abbatte ovvero Il mutamento del pesaggio). Si trattava di un'opera prima, che valse all'autore, nello stesso anno, il Deutscher Jugendbuchpreis. Il progetto originario è stato di recente riedito da Sauerländer, senza alcuna modifica rispetto alle caratteristiche della prima edizione, che invece andarono in parte perse subito nella versione Emme. Le ragioni di questi aggiustamenti le conoscono gli editori. A mio avviso, questa particolare condizione, non fa che rendere più appassionante il confronto tra le versioni e aumenta le possibilità critiche di noi lettori. Osservare meglio, da più vicino, le somiglianze e le differenze tra questi due oggetti può diventare un gioco.


Il libro Emme presenta su ciascuna tavola un breve testo, mentre la versione tedesca è senza parole. Anche il formato subisce vistosi cambiamenti: Emme opta per la rilegatura dei fogli, mentre Sauerländer offre ai lettori sette mappe-quadro di grande formato, inserite sciolte dentro una custodia analoga a quella per i dischi a 78 giri. Dove c'era un prato è un racconto dove la pausa tra un periodo e l'altro dura il tempo di un giro di pagina. Alle Jahre wieder saust der Presslufthammer nieder oder Die Veränderung der Landschaft, con i suoi panorami divisi, crea intervalli più ampi di attesa tra uno scenario e l'altro, pone i presupposti per un modo di leggere più prossimo alla decodifica di un affresco, con effetti amplificati se la lettura avviene in gruppo invece che individualmente. E così via.


Rosellina Archinto accoglie i lettori con un messaggio rivolto al futuro. «Questo libro spiega come, nel corso di pochi anni, si distrugge un bel prato. È una storia che si ripete un po' ovunque. Perché non cerchiamo di evitarlo?» Il messaggio vive, nonostante il passaggio di secolo e di millennio. La tensione tra uomo e natura è un argomento attualissimo, che interessa il paesaggio italiano più che mai. Quanti esempi si potrebbero fare, analoghi alle visioni di Müller, riferiti alle identità tradite di quartieri, spiagge, montagne delle nostre regioni? A questo argomento, in termini che interesseranno più gli adulti che i bambini, l'archeologo e storico dell'arte Salvatore Settis ha scritto pagine esemplari, che consiglio di tenere a portata di mano per ricordare a noi stessi dove viviamo.



Chi è stato bambino negli anni Cinquanta, Sessanta, Settanta, ha probabilmente attraversato con i propri occhi questo tipo di trasformazioni: dal nulla, un nuovo quartiere, dove c'era un prato; da zero, perfino in montagna, dove c'era un prato, i grattacieli. Lo stesso potrebbe valere per gli anni Ottanta, Novanta e Duemila, anche se su queste pagine non appaiono, il tempo si arresta in un giorno di ottobre del 1972, dominato dal protagonismo di auto, industrie, grandi magazzini e ampi parcheggi.



Nonostante le modifiche apportate da Emme, il libro di Müller mantenne la sua forza di messaggio e conquistò un ruolo di spicco tra le proposte di lettura di stampo ambientalista. Il successo inatteso ottenuto da Müller con la sua prima prova d'autore, lo portò verso una seconda avventura, dedicata alle trasformazioni di un quartiere di città, cui collaborò anche l'urbanista Heinz Ledergerber e che sfociò nel 1976 in un oggetto di impianto simile al precedente. Ma esso rimase un esperimento tutto tedesco e non approdò mai al catalogo Emme.



Allora come oggi, il cemento vituperava un ambiente, i modi di vivere dei suoi abitanti, l'ecosistema. Il libro di Müller parrebbe indicare ai bambini lettori una strada che sociologi e antropologi, ma anche scrittori e illustratori, hanno in comune: quella dell'immaginario, che giustappunto possiamo orientare in modo da distruggere o costruire, disfare o creare. Ecco perché: «Questo libro spiega come, nel corso di pochi anni, si distrugge un bel prato», oppure lo si lascia essere.


Giulia Mirandola (1979) è laureata in Conservazione dei Beni Culturali. Ha lavorato presso Ubulibri, Zanichelli, Hamelin Associazione Culturale. Collabora con Goethe Institut Roma, Mart, MuSe, Trento Film Festival, Fondazione Querini Stampalia, Freie Universität Bozen, Istituto Italiano di Cultura Berlino, BookCity, Casina di Raffaello, OliverLab, Spazio B**K, Santarcangelo Festival, BIM Borgo Indaco Microfestival di Cultura Infantile, Pearson Edizioni. Per gli editori Topipittori e Babalibri cura Il Catalogone dalla sua prima edizione e il progetto di promozione alla lettura “Una Minibiblioteca a scuola”. Per il blog Topipittori, ha scritto di picture books, cinema, scuola. Sviluppa in maniera autonoma progetti culturali dedicati alla promozione della lettura, all'illustrazione e al fumetto, all'infanzia. Progetta attività di formazione sugli albi illustrati per biblioteche, associazioni, settori educativi di musei e fondazioni culturali, enti pubblici e privati, festival.

Dal nostro catalogo, Giulia Mirandola ha scelto in regalo Filastrocca acqua e sapone per bambini coi piedi sporchi di Giovanna Zoboli e Maja Celija.

Se siete bibliotecari, insegnanti, librai, promotori della lettura o appassionati di libri illustrati e desiderate partecipare alla rubrica I Martedì della Emme, presentando in un vostro post un libro di Emme Edizioni di Rosellina Archinto scriveteci qui, specificando di quale volume volete scrivere.


Vi ricordiamo che alla storia di Emme Edizioni e della sua fondatrice è dedicato il nostro La casa delle meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto, a cura di Loredana Farina.

Sempre a questo tema è dedicata la mostra La Emme Edizioni di Rosellina Archinto. Vent’anni di successi in mostra (1966-1985), a cura di Loredana Farina, Alessandra Mastrangelo e ABCittà, con il patrocinio di Nati per Leggere e della sezione lombarda dell’Associazione Italiana Biblioteche.

Tutte le informazioni sul percorso espositivo che la mostra propone, per tutti coloro che la volessero visitare o ospitare, le trovate  qui.

Qui trovate tutte le puntate precedenti de I Martedì della Emme:

I Martedì della Emme / 1: Un gioco per bibliotecari felici
I Martedì della Emme / 2: Federico, topo bambino
I Martedì della Emme / 3: Un’avventura invisibile
I Martedì della Emme / 4: Un colpo di fulmine 
I Martedì della Emme / 5: Un albo molto rumoroso
I Martedì della Emme / 6: Elogio dell'immaginazione
I Martedì della Emme / 7: Il sapore di una rivoluzione 
I Martedì della Emme / 8: Caro Stevie 
I Martedì della Emme / 9: La storia che si ripete

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