giovedì 4 novembre 2010

Perché "Gli anni in tasca"?

Evidentemente, abbiamo un genio onomastico oscuro. Infatti, ci chiedono sempre: «Da dove viene Topipittori?» E, da quando c'è la collana di narrativa, non sono pochi ad averci chiesto: «Perché “Gli anni in tasca”?»
La risposta è complessa, ma le tracce di questa scelta possono essere seguite fino a qui: 


È il discorso che il maestro Richet tiene ai suoi allievi, una quinta elementare, l'ultimo giorno di scuola. È l'ultima scena del film di François Truffaut Gli anni in tasca [L'argent de poche nell'edizione originale francese].
Il film intero ve lo potete godere in DVD alla modica cifra di nove euro e novantanove centesimi. Soldi spesi bene.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Un bel discorso. Utile ai bambini, ma anche ai genitori. Mi procurerò il film. Grazie per averlo segnalato.
"Gli anni in tasca" sembra un titolo molto poetico e indovinato per una collana che verte su infanzie raccontate. Le tasche dei bambini racchiudono piccoli oggetti che spesso, ai loro occhi, rappresntano molto, dei veri 'tesori'.

diletta libraia ha detto...

La cosa più bella è che il professore parli ai suoi alunni come a persone grandi. Credo che una comunicazione trasparente ed emotiva sia lo stimolo più importante per crescere forti e sereni.

Andrea Calisi ha detto...

grazie a voi di ricordarmi questo splendido film complimenti per le vostre segnalazioni preziose.