martedì 3 aprile 2012

Quello che non avete visto a Bologna/ 3: Tanexpo 2012

A Bologna, ad anni alterni, si verifica una strana coincidenza. Significativa, si direbbe. La nostra amata Fiera del Libro per Ragazzi viene preceduta o seguita da presso da quella che potremmo chiamare la Fiera del Caro estinto: il Tanexpo. Così, quattro ani fa siamo stati accolti, il giorno dell'installazione dello stand, da un corteo di carri funebri lussuosissimi che lasciava l'area fieristica; due anni fa abbiamo sbirciato bare in pelouche; e quest'anno abbiamo assistito all'accurato allestimento del colossale stand di un produttore di urne cinerarie. Per dare, junghianamente, un senso a questa coincidenza, abbiamo sguinzagliato il nostro miglior segugio. Ed ecco che cosa ci ha riportato.

Bighellonare per la fiera dell'imprenditoria funebre con il Magnifico Lavativo

[di Tuono Pettinato]

Nel ricco e colorato bouquet di eventi che ogni anno fioriscono attorno alla Fiera del Libro per Ragazzi, è la rosa dalle spine più acuminate ad esser oggetto del seguente resoconto: Tanexpo, ovvero la fiera biennale dedicata alle aziende del comparto funebre. Nonostante la mia precedente partecipazione alla memorabile edizione 2008, in qualità di sciacallo infiltrato, non ho potuto non provare una certa soggezione all’idea di un mio secondo viaggio iniziatico nel tetro oltretomba della piccola impresa. Mi sono così avvalso di due sapienti guide, due attenti compagni di traversata che mi han cortesemente fatto da Virgilio (o da Caronte, scelgan loro): il mio concittadino Francesco Nerini, attento studioso dell’argomento tanatologico e redattore del vivace sito Zamenhof, e l’amico di lunga data Francesco Locane, comunicatore radiofonico presso Radio Città del Capo e da sempre appassionato indagatore della complessa commedia umana. Colgo l’occasione per ringraziarli per il loro sostegno in questo particolare clima di tregenda, a loro va la mia gratitudine, ovviamente imperitura.

AEROSOL & THANATOS
In questo panorama di iniziative pedagogiche non ci troveremmo probabilmente a parlare di Tanexpo se non fossimo in presenza di alcune curiose e felici (a seconda dei gusti) coincidenze: non solo questa fiera dei defunti in ogni sua edizione segue a ruota quella dell’editoria dei bimbi, creando talvolta singolari compresenze tra sagomati di animaletti cartoonosi e parcheggi stracolmi di carri funebri, ma addirittura la sede parallela della fiera funebre, Tanexplora, novità di quest’anno e situata a palazzo Re Enzo a ingresso libero, è stata curiosamente affiancata da uno stand di vendita dei libri del Children Bookfair, in un bizzarro rincorrersi tra vita e morte, sotto gli occhi del Nettuno, comprensibilmente confuso.
Non staremo qui a indagare le ragioni di questo inscindibile legame tra Eros e Thanatos nel calendario fieristico, ragioni il cui senso è riposto soltanto nella mente dell’Altissimo e nell’oscura programmazione degli eventi culturali cittadini. Ci basti per il momento sottolineare come anche in questa occasione le sensibilità dell’età scolare e di quella crepuscolare vadano a braccetto. Chi non ne fosse persuaso può benissimo sincerarsene tramite la suggestiva e truculenta lettura dell’opera dei fratelli Grimm, o quella del mito di Proserpina, contesa dall’alternarsi ciclico delle stagioni della vita e della morte, e lasciarci proseguire in santa pace con la presente trattazione.

MORS TUA, GITA MEA
Ma chi è il visitatore tipo di una fiera funebre? soltanto l’esperto del settore, in cerca di aggiornamenti sui nuovi ritrovati della tanatoprassi? Oppure anche il turista necroforo della domenica, spinto in questa valle di lacrime da buffet inaugurali e da una sorda curiosità per i fattacci di cronaca? O magari per allontanare scaramanticamente il momento supremo dell’addio andandolo a guardare esposto in mostra? E che ruolo ha l’osservatore morboso in questo complesso ecosistema fieristico? Cosa ci attrae nello spettacolo del macabro?
Il cinema espressionista tedesco si era a suo modo dato una risposta a questi interrogativi: di fronte alla paura di una fine ignota, meglio popolarla di mostri e di minacciosi spigoli sghembi, tenebrosi ma tangibili, piuttosto che brancolare sospesi in un indefinibile nulla senza appigli. Oggi, in una società che fa di tutto per rimuovere l’idea della morte e a rimandarne all’esasperazione l’appuntamento, una kermesse cimiteriale offre un’occasione per cominciare a pensare all’oltretomba da una distanza di sicurezza. Una specie di proposta omeopatica per curare la paura dell’aldilà con una cauta somministrazione di fantasmi e scheletrini. In questo senso, è proprio Tanexplora, che della fiera è il volto accogliente (benché pur sempre truce, come si addice alle faccende dei morticini), a offrire all’uomo della strada una breve, ma interessante sbirciatina oltre le porte dell’Ade. Ed ecco che, al posto di incubi in formaldeide, Palazzo Re Enzo si ravviva di performance audiovideo e di proiezioni cinematografiche in tema e accessibili a tutti (La Sposa Cadavere di Tim Burton e Stand By Me di Rob Reiner tra i film in programma).

CEMENTO MORI – MURATORI TE SALUTANT
Lo scenario cambia radicalmente all’ingresso dei padiglioni della fiera per gli addetti del settore. Sparita ogni suggestione gotica e romantica, resta l’estrema concretezza del lato commerciale della faccenda. Nei padiglioni regna la freddezza asettica di una qualsiasi noiosissima fiera campionaria, solo che al posto dei trattori dell’Agrifiera a esser sotto i riflettori ci sono lapidi e bare. E mentre noi intrusi cerchiamo di capire come meglio passare inosservati fra la folla, ci accorgiamo che quest’atmosfera surreale e un po’ da brivido viene invece vissuta con totale naturalezza non solo dai businessmen del settore, ma anche dalle relative famiglie al seguito. I bambini, espulsi dalla fiera dell’editoria a loro rivolta, qui si aggirano liberamente tra gli stand, come nulla fosse, spensierati e numerosi.



È questo mix di sacro e profano, di speculazioni metafisiche e di priorità aziendali, la vera anima nera di Tanexpo. Una pacatissima e compunta bolgia infernale fatta di casse da morto deluxe, cofani funebri con Padri Pii aerografati, vezzose urne di design, bare-frigo per tenere in fresco le salme, dimostrazioni di tanatocosmesi, gadget funebri improbabili, carri funebri con hostess decorative, e tanti, tantissimi aperitivi di benvenuto agli stand, con tanto di champagnini e degustazioni di parmigiano a volontà. Ai bar della fiera, i panini esposti, già in avanzato stato di decomposizione, contribuiscono a creare un senso di continuità fra la routine quotidiana e il regno delle tenebre.
Con Il Caro Estinto, Evelyn Waugh nel 1948 catturava perfettamente il lato grottesco di questo modo imprenditoriale, faraonico e un po’ vanesio di intendere i riti funebri. Nella nostra edilizia cimiteriale, le languide sculture romantiche di un tempo hanno ceduto il posto a squadrati casermoni impersonali, in un tripudio di agghiacciante orrore cementizio, ormai più simili a schedari da ufficio che non a loculi per l’eterna dimora.
Nelle religioni antiche, l’inferno era immaginato come un posto dove le attività svolte abitualmente in vita proseguivano imperterrite e immutate, solo su un differente piano dell’esistenza. E se l’oltretomba somiglia a quello che Tanexpo ci prospetta, dovremo aspettarci un aldilà burocratizzato, impiegatizio e aziendale, con tanto di defunti alla reception, dannati a elargire brochures informative e tristi mietitori a consumare truculenti drinks in lugubri aree-pro.

A SPASSO COL TRAPASSO
Non potremmo chiudere questo resoconto senza dedicare spazio a un interessante evento in programma a Tanexplora. Tra installazioni, mostre e proiezioni audiovisive si snoda la proposta culturale dell’autrice tv Valeria Paniccia: Erotico Abbandono parte dalle suggestioni decadenti delle sculture funerarie, tutte pose languide e struggimenti inconsolabili, per poi passare al vivace gironzolare tra i vialetti dei cimiteri più celebri in compagnia di illustri ciceroni, negli episodi della serie televisiva Rai Extraterreni (datata 2004), dove alla visita dei sepolcri di celebri defunti si uniscono aneddoti sulle loro gesta in vita. Naturale proseguimento di questo format è il recente Passeggiate nei prati dell’eternità. E l’atmosfera della passeggiata cimiteriale, meditabonda e introspettiva, ci pare la dimensione migliore per riconciliarci con gli interrogativi oltremondani e addomesticare le nostre paure della fine. Nella convinzione che, ancor più dell’esperienza della cruda realtà, siano il racconto e la finzione narrativa gli strumenti più capaci di sensibilizzare le nostre coscienze mortali.

OLTRE E GLI ALTRI
E veniamo alla parte che stavate aspettando, quella delle curiosità e delle stranezze presenti a questa edizione 2012 della fiera.
Ovviamente, il livello dell’edizione 2008, con la sua memorabile bara gialla di peluche e la mostra del carro funebre nei secoli, è difficile da eguagliare, ma anche l’appuntamento di quest'anno riesce a regalarci gustose sorprese.
A fianco della tradizionale urna sportiva a forma di pallone da calcio recante i colori delle principali squadre del campionato, sono altresì le nuove tecnologie a segnare la novità.
Si parte con Funer[Tv], un canale tematico satellitare al quale l’esercente funebre può abbonarsi, al fine di deliziare il mesto cliente con filmati in loop relativi alle ultime proposte artigianali e industriali del settore (date un’occhiata sul loro palinsesto al ricco reportage sulla fiera). Con Theyshine anche il roleplaying online approda al commercio funebre: in una cimiteriale variante di Second Life, è possibile creare repliche virtuali dei propri cari estinti, e aggirarsi raminghi in un mondo di rudimentale animazione 3D, tra campi elisi, catafalchi e vasi canòpi.
Per i più esigenti in fatto di look, una vasta gamma di balsami, belletti e ceroni è in grado di garantire un aspetto inappuntabile al vostro adorato dipartito nell’ora del supremo addio.
Dura prova di nervi per gli appassionati dei Peanuts, alla vista dello stand Il Riposo di Snoopy, accogliente valhalla per gli amici a quattro zampe, ma fortunatamente ci pensa la maglietta “Chi vuol morire al mio posto?” a riportarci il sorriso.
Intrigante anche l’offerta dei portachiavi: dopo le versioni a cassa da morto e a carro funebre (tempestato di swarovski), è adesso il turno della modernissima e pratica bara con chiavetta Usb, perché la memoria dei vostri cari non vada mai perduta.
Per chiudere, non possiamo non menzionare il vero motore di questa kermesse crepuscolare: la rivista Oltre Magazine, puntualissimo e attento organo informativo che nei giorni della fiera tiene al proprio stand workshop dimostrativi e lezioni di base per apprendere facilmente l’abc della professione funebre.



Non resta che darci appuntamento all’edizione 2014, facendo gli scongiuri, naturalmente.

Per approfondire l’argomento, una piccola bibliografia
Philippe Ariès, Storia della morte in occidente, Bur 2009
Georges Minois, Piccola storia dell’inferno, Il Mulino 2006
Jacques Le Goff, La nascita del purgatorio, Einaudi 1996
Vladimir Jankélévitch, La morte, Einaudi 2009
Edgar Morin, L’uomo e la morte, Meltemi 2002
Evelyn Waugh, Il caro estinto, Bompiani 2010
Mary Roach, Stecchiti – le curiose vite dei cadaveri, Einaudi 2005
Fabio Giovannini, Guida ai cimiteri d’Europa, Stampa Alternativa 2000
Oltre Magazine, sped. in abb. e consultazione online 


3 commenti:

la lumaca querida ha detto...

RIP

Benedetta ha detto...

i titoli sono geniali, mors tua gita mea sopra tutti, ma all'info point l'indicazione per il bagno avrebbe dovuto essere: al di là!
meraviglioso. :-)

Silvia ha detto...

Spassosissimo!