lunedì 4 novembre 2013

Una grande stanza verde e un pastello viola


L'ingresso della mostra The ABC of It: Why Children's Books Matter.
Ecco, come al solito: si arriva all'aeroporto e si deve negoziare al banco del check-in per bagaglio in eccesso. Eppure, all'andata avevamo una valigia mezza vuota. Possibile che non si riesca proprio a resistere al furore di aver libri? E dire che questa volta ci eravamo ripromessi di non esagerare. Però...
Però non avevamo tenuto conto che Gail Gaynin e Vicky Morgan - le agenti di Simona Mulazzani che abbiamo accompagnato a ritirare la Silver Medal della New York Society of Illustrators -  ci avrebbero fatto sapere che, proprio in quel momento alla New York Public Library c'era una mostra che non potevamo perdere. E avevano ragione

La camera verde ispirata a Goodnight Moon di Margaret Wise Brown.

In mostra c'erano una grande stanza verde e un pastello viola. Poi c'erano anche dei mostri selvaggi, uno specchio e una ragazzina di nome Alice, gli amici di Christopher Robin, un bruco molto affamato e un omino di formaggio. The ABC of It: Why Children's Books Matter è un percorso fra i libri per ragazzi delle collezioni della NYPL. Ma non si tratta di una semplice selezione organizzata su criteri da bibliofili: quelli più preziosi e rari. Ci sono i libri che hanno segnato l'infanzia di svariate generazioni di bambini, che hanno popolato i loro sogni e creato il loro immaginario: ci sono i meravigliosi libri suprematisti delle avanguardie russe (dei quali parleremo più approfonditamente nei prossimi giorni) e miseri libretti di ninnananne intese a plasmare i figli della Rivoluzione Culturale cinese; ci sono i primi numeri dei fumetti di Superman che hanno pilotato due generazioni nella corsa allo spazio e nella guerra fredda; e quelli della rivista Mad che hanno alimentato il senso dell'umorismo dissacrante della generazione dei figli dei fiori.

I Songs of Innocence di Blake accanto
al rarissimo The New England Primer del 1727.

Noi ci siamo fermati in religioso silenzio e stupita ammirazione davanti a una copia dei Songs of innocence di William Blake (1789) [che potete sfogliare qui], alle prime edizioni di Winnie-the-Pooh, accompagnate dai pupazzi apartenuti a Christopher Robin Milne, ispiratori di un meraviglioso ciclo, barbaramente massacrato dal cinismo della attuale Walt Disney Company.

I pupazzi di Christopher Robin Milne, che ispirarono il padre a scrivere la saga di Winnie-the-Pooh

Ma, più di tutto ci ha colpito l'allestimento curatissimo, affascinante, caldo. Una vera struttura narrativa che ha legato e connesso libri, idee e momenti storici diversissimi con una precisione e un'intelligenza rare, con apparati testuali ed elettronici ben realizzati e funzionali alla comprensione del percorso. Come ha scritto Edward Rothstein sulle pagine del New York Times, «Alla fine [del percorso] non ci si domanda più perché i libri per ragazzi sono importanti, ma per quale arcana ragione tutti gli altri non lo siano altrettanto.» E come ci ricorda all'ingresso della mostra da Wystan Hugh Auden: «Non ci sono buoni libri che siano solo per ragazzi.»

I libri per ragazzi sono anche simbolo della funzione delle biblioteche per la diffusione
dell'alfabetizzazione e della cultura presso le componenti meno favorite della società.

In mostra, i libri erano duecentocinquanta. Fatti i debiti conti, come i bambini con le figurine, nei nostri scaffali ce n'erano solo otto (di prime edizioni, s'intende...). Ma, si sa, New York City è piena di botteghe di libri usati e d'occasione. Così, abbiamo calzato l'elmetto, acceso la torcia frontale e siamo scesi in miniera a scavare. «Paoluccio, sono la tua mamma [Sì, certo, la mia mamma mi chiama Paoluccio, ma voi non vi azzardate, NdA]. Qui piove. Che tempo fa a New York?» «Boh, non so. Qui sotto c'è un sacco di polvere.»

Madlenka di Peter Sis ha ispirato la sala dedicata ai libri su New York.

Per la cronaca, la mostra è curata da Leonard Marcus, autore di svariati saggi sugli albi illustrati e sull'illustrazione, e già curatore di molte altre mostre sul medesimo argomento per l'Eric Carle Museum of Picture Book Art, la New School for Social Research, la Vassar College Library, il Boston Atheneum eccetera eccetera eccetera.

Non potevano mancare le fiabe classiche, i libri e alcune
prodigiose illustrazioni originali di Artrur Rackham

Non potendoci esimere dal lamento, a voler proprio essere incontentabili, questa mostra una pecca ce l'ha. Non c'è un catalogo: neanche un misero fascicoletto a punto metallico. Al bookshop accanto all'ingresso, però, vi offriranno volentieri e con molta gentilezza un bel pieghevole che invita alla lettura di cento libri per ragazzi pubblicati negli ultimi cento anni. Tutti disponibili nella biblioteca.

La relazione fra libri per ragazzi e politica - dalla filosofia di Locke e Rousseau
agli uffici propaganda dei regimi comunisti analizzata in 15 libri.

Cosa state facendo? Avete già rotto il salvadanaio per prenotare il volo? Adesso? Sotto Natale? Non serve affrettarsi. La mostra continua fino al 23 marzo e in gennaio e febbraio i voli costano meno. E ricordatevi di partire leggeri.

Un mostro selvaggio è stato qui.

Le fotografie a corredo di questo post sono state gentilmente messe a disposizione dal press office della New York Public Library, che è titolare del relativo copyright. Noi eravamo troppo impegnati a guardare i libri e a prendere appunti per ricordarci di fotografare. Per questo ringraziamo sentitamente Angela Montefinise e Adenike Olanrewaju.

1 commento:

Antonella Capetti ha detto...

dopo aver ammirato queste immagini, farò sicuramente dei bellissimi sogni!
buonanotte
anto