venerdì 10 gennaio 2014

La materia dell'essere

Prima di Natale, Revista Emilia, ottima rivista digitale brasiliana dedicata alla letteratura per ragazzi edita, ci ha inviato il link di una recensione dell'edizione brasiliana del nostro Velluto. Storia di un ladro, edita nel 2013 da Pequena Zahar.

L'abbiamo molto apprezzata, e con noi i suoi autori, Antonio Marinoni e Silvana D'Angelo, al punto che ci siamo trovati d'accordo all'idea di tradurla per pubblicarla e condividerla su questo blog. Ringraziamo Silvana che si è assunta l'onere della traduzione.

Velluto. Storia di un ladro, da noi edito nel 2007, conta numerose traduzioni all'estero (è stato pubblicato in Francia, Brasile, Messico, Germania, Olanda, Corea) e la cosa interessante è che questa sua fortuna continua, a distanza di anni, prolungando la sua vita editoriale.  Il che dimostra che un 'libro bello' non è solo una accattivante novità creata per fare tendenza, come forse ancora qualcuno è tentato di pensare.

Velluto: un raffinato racconto per parola e immagine

di Mara Dias

Velluto. Storia di un ladro  è senza dubbio un testo letterario. Meglio, è un’opera d’arte costituita da testo e immagine.
Protagonista è Velluto, un ladro. Non, però, un ladro qualsiasi, considerato che non entra nelle case per rubare. Velluto è alla ricerca di altro: un odore, un ricordo. Davanti a lui, le case si aprono. Suo desiderio è catturare “l’alito segreto della casa che era la mia”. A questo scopo Velluto non ha bisogno di armi convenzionali, ma esclusivamente del proprio naso. Punto di partenza della narrazione sono i ricordi che si sprigionano dagli odori delle cose, ad esempio dai libri della biblioteca di casa: “Adesso capisco da dove vengono le note raggelate di neve, il profumo del tè alla russa, bollito nel samovar, che inspiegabilmente percepisco in questa casa. Più mi avvicino al salotto, più chiaramente avverto il multiforme odore dei libri”.


Scegliere un ladro come protagonista di un libro per ragazzi, sebbene non si tratti di un ladro comune, non è usuale, soprattutto nel nostro tempo che a questo tipo di pubblico dedica in gran numero pubblicazioni “politicamente corrette”.
Nemmeno la casa in cui Velluto si introduce, è una casa comune: i suoi abitanti, una ballerina e un architetto, sono entrambi legati al mondo dell'arte. La loro dimora è abitata da oggetti, aromi e storie che fanno riferimento a un universo artistico. Procedendo nella lettura, si riscontrano in questo libro intelligenza e delicatezza.

Intelligenza per il modo in cui è costruita la narrazione, a dimostrare che la vita è fatta dei ricordi legati agli oggetti che ciascuno trova importanti. Questo racconto, infatti, è una riflessione sul valore delle cose, sulla persistenza degli oggetti nella nostra vita. In un mondo in cui il valore del singolo è definito dall’avere, gli oggetti mostrati nel libro – libri, piante, opere d’arte, strumenti di lavoro – pongono in risalto un universo materiale che definisce l’essere in opposizione all’avere.
Delicatezza nel ritmo che articola la storia: un ritmo lento. Le lunghe descrizioni sono belle e concedono al lettore il tempo di creare nella propria mente l’immagine di ciò che è descritto. La descrizione predomina sull'azione. È come se, nelle doppie pagine riservate all’illustrazione, fossero raccontate al lettore tante piccole storie.


Spesso si interrompe la lettura per rivolgere l'attenzione alle immagini, e poi si torna al testo, riprendendo a leggere. Questo movimento amplifica la comprensione del racconto.

Nel complesso si tratta di un'opera molto raffinata. Il linguaggio è preciso, non compromesso dalla necessità di una eccessiva semplificazione a beneficio dei piccoli lettori, e tuttavia elegante e chiaro. Il modo in cui è utilizzato, denota cura letteraria. Il libro comincia con questa frase: “Tra i ladri, io sono famoso”. Tale cura è dimostrata dall’inversione dei termini, che pone in risalto la “professione” del personaggio. E prosegue: “Mi chiamo Velluto. Entro nelle case come una carezza, passo come un’onda che si stende sulla sabbia”. La scelta lessicale è puntuale, precisa, brillante. In questo modo il linguaggio crea un’atmosfera poetica.


Velluto  è un’opera aperta, se tale si definisce un’opera che a ogni lettura propone elementi nuovi di comprensione e interesse.  Secondo Jouve [Vincent Jouve, A leitura, São Paulo: FEU, 2002. p.137.], nella lettura dell'opera letteraria si distinguono tre funzioni: la prima sta nel modo in cui il racconto immerge il lettore in una certa cultura, portandolo a oltrepassare i propri limiti, e questo in Velluto lo si osserva chiaramente, poiché il lettore è continuamente invitato a interagire con le immagini e con le suggestioni culturali in esse presenti.


La seconda funzione sta nella pluralità dei significati trasmessi dal testo letterario - e anche questa è presente nel libro analizzato, poiché nel corso della lettura è impossibile non stabilire collegamenti della natura più diversa, per esempio non immaginare che Velluto sia legato alla famiglia a cui la casa appartiene, e si trovi lì con uno scopo ben preciso, scatenando nel lettore la ricerca di possibili significati. La terza funzione è legata alla possibilità di esperire situazioni inedite, e anche in questo senso Velluto è positivo: per esempio, il lettore è spinto ad attuare nella propria esperienza la medesima ricerca olfattiva compiuta nel libro dal protagonista.

Le illustrazioni si articolano in doppie pagine, simmetricamente scandite: vi sono doppie pagine con l’illustrazione in primo piano e poco testo, e pagine con una decisa predominanza di testo e solo qualche dettaglio dalle illustrazioni precedenti. È un gioco di ricerca e osservazione.
Ogni illustrazione è ricca di dettagli. Man mano che Velluto entra nella casa e va scoprendo i diversi odori degli oggetti, noi osserviamo le immagini degli ambienti che lui attraversa. Famosi oggetti di design e opere d’arte altrettanto famose affollano le illustrazioni. I risguardi del volume riportano tali opere, d’arte e di design, fornendo puntuali informazioni su di esse, quali i nomi degli autori, le date in cui furono realizzate, i titoli. La lettura in questo modo si trasforma nella caccia al tesoro di queste immagini all’interno del libro.

La tecnica con cui sono state realizzate le illustrazioni, acquerello con sovrapposto tratteggio a pennino, crea voluti effetti di luce. Dove il tratteggio è più accentuato, regnano l'ombra e oscurità: è la parte buia della casa in cui si muove Velluto che, d’altra parte, è un ladro. Nella parte chiara delle immagini, dove il tratteggio è più leggero, si muovono invece i legittimi abitanti della casa.

L’elemento di novità non sta tanto nella tecnica utilizzata, quanto nella composizione degli elementi: luce e ombra; opere d’arte; oggetti di design; ritmo della narrazione. A ogni giro di pagina è come se accompagnassimo Velluto nella sua esplorazione della casa. Forma e contenuto formano, di fatto, un insieme coerente.


*Mara Dias si è laureata in Lettere alla Università di San Paolo, dove ha conseguito il Dottorato in Lingua ed Educazione. Attualmente, è coordinatrice della sezione di Lingua e Letteratura Portoghese  presso il Colégio Renascença e si occupa della formazione dei docenti.

1 commento:

Alessia H.V. ha detto...

Mi piace moltissimo la raffigurazione e lo stile!
È una di quelle opere che leggerei tranquillamente!

Un saluto!