Un libro maschera di Francesca Zoboli. |
Quasi un pop-up con legatura giapponese, di Angela Marchetti. |
Ha cominciato Roberta Ragona, che scrive così:
Da ottobre ad oggi alla domanda che stai facendo di bello in questo periodo? ho risposto quasi sempre parlando a lungo - al limite dell'inquietante - di Progettare Libri; tuttavia leggendo quello che hanno scritto le persone che hanno fatto il corso prima di noi mi sono rassicurata: sembra essere un effetto normale.È raro fare qualcosa di completamente nuovo per la prima volta. Mi sono ricordata del primo anno di università e del primo libro di antropologia, esperienza riassumibile come cose di cui hai sempre saputo che ci dev'essere una ragione per cui sono fatte in un modo piuttosto che un altro, e per la prima volta hai in mano strumenti rudimentali per sapere perché, o quantomeno per cominciare a porti il problema.
Lorenzo Bocca e le sue costruzioni geometriche. |
Poi c'è il fatto di sporcarsi le mani, fare fisicamente un libro, provare partendo dalle sue forme più semplici e produrre un oggetto tutto bitorzoli. Forse se mi avessero detto che un giorno mi sarei trovata davanti al classico problema di geometria in cui c'è da calcolare le aree mi sarei impegnata di più in matematica. Anche perché una cosa dei compiti a casa di Progettare Libri è che la quantità di momenti in cui le cose potrebbero andare in vacca è rigidamente sottoposta alla legge di Murphy. Poi c'è quella faccenda di cui parlano gli oulipisti, sui limiti come strumento creativo, a volte è la forma a ispirarti il contenuto, nella stessa forma persone diverse vedono cose differenti.
Oddio, chi l'aveva fatto il libro sardina? Soccorso! (Grazie a Roberta Ragona, si scopre che l'autore è Francesca Dainotto) |
Perché poi c'è quest'altra cosa eccezionale che sono i compagni di classe. Insomma alla fine ti trovi a fare i compiti assieme come al liceo, mangi biscotti, bevi the, disegni cani a punta (e provi la sterminata collezione di penne e matite di Paolo).
Di martedì in martedì hai davvero voglia di vedere il ventaglio di cose che hanno tirato fuori gli altri partendo dalle stesse premesse.
Poi ci sono tutte le persone eccezionali che passano di lì, da Ilaria Mozzi a Giulia Sagramola e Cristina Balbiano d'Aramengo e i suoi libri di pieghe, che ci ha mostrato con gesto da prestigiatrice, ottenendo gli stessi oooooh che se avesse tirato fuori un coniglio da un cappello.
Insomma:è un entusiasmo che non ha a che fare solamente o necessariamente con l’illustrazione, ma con quel solletico al cervello di guardare una cosa, chiedersi come funziona, smontarla e rimontarla, cose belle che ti fanno pensare ad altre cose da leggere e imparare, quelle cose che ti fanno dire: «Ancora, ancora!».
Piccolo stacco pub-bli-ci-tà: il prossimo corso base Progettare Libri si terrà a Sàrmede, dal 16 al 21 giugno. Come l'anno scorso, durante il corso una giornata sarà dedicata a una visita alla Tipoteca Italiana, dove sperimenteremo direttamente la stampa tipografica. Come l'anno scorso, al corso sarà legato un gioco di illustrazione promosso attraverso il blog dei Topipittori (vedere qui e qui), che spero di riuscire a collegare a una piccola mostra. Se qualcuno vuole informazioni, può lasciare un commento qui, o contattarmi via email, o mandarmi un messaggio via FB. (ATTENZIONE: C'è un errore nella descrizione del corso: gli allievi NON devono procurarsi il materiale cartaceo elencato, che sarà fornito dalla scuola, ma solo il materiale di uso personale).
Anche Cristina Berardi, ha espresso il suo punto di vista. E io sono davvero incredulo per le peripezie che ha affrontato, solo per venire a fare otto lezioni con me
Iscrivermi al corso Progettare Libri di Paolo Canton, della casa editrice Topipittori ha comportato un po' di trambusto in famiglia. Vivo in una piccola città dell'estremo ponente ligure, il viaggio dura quattro ore circa. E tutti hanno qualcosa da chiedere con un tono già di rimprovero: A Milano? Ma come fai? E dove dormi? Ma ce la fai con il lavoro?
Il senso di colpa, poi, ci mette del suo. Frequentare il corso significa due giorni lontano da casa: ce la faranno figli, marito e cane? Cerco di non pensarci: faccio passin passetto...
Il primo giorno arrivo trafelata perché me la faccio a piedi dalla fermata della metropolitana Moscova alla Scuola (sbagliando pure strada) fidandomi dell'ottimismo di Google Maps.
Il nostro insegnante arriva in bicicletta, sorridente, con zainetto sulle spalle. Il corso comincia. Ci presentiamo: io sono presa alla sprovvista e non so neanche cosa dico.
Paolo ci mostra libri bellissimi spiegandoci dettagli tecnici. Ora smonteremo i libri per imparare a costruirli e a me viene subito in mente questa vecchia pubblicità delle conserve Arrigoni.
Ma questo diventa immediatamente un bellissimo appuntamento: un progetto da preparare e presentare in classe. All'inizio ognuno è un po' sulle sue e io, alla vista delle idee originali e ben fatte degli altri, mi sento il brutto anatroccolo. Tutte le volte arrivo con il pensiero che non farò vedere assolutamente il mio, poi mi butto: ognuno ascolta con interesse gli altri, Paolo ci corregge, dà consigli costruttivi e fa magicamente in modo che nessuno si senta inferiore... [Cristina, nessuno è inferiore]
Il corso è terminato lasciandomi una ricchezza inestimabile, ma non solo di nozioni tecniche: so di aver conosciuto persone speciali , le mie compagne e i miei compagni, Ila, Giulia e Cristina, con le loro preziose esperienze, e Paolo, che da sapiente panificatore ha saputo mettere insieme libri, idee, e noi allievi, lasciando lievitare pazientemente.
Vorrei concludere con le parole del mio conterraneo Italo Calvino: i libri [ma anche le menti creative] non possono crescere se non trovano intorno una compagnia di libri coetanei e congeniali.
La mia esperienza è stata un po' diversa da quella degli altri. Ho seguito il corso perchè ero interessata alla parte teorica pur sapendo che non avrei mai realizzato nessun libro e nessun compito di quelli che ci sono stati assegnati. Tuttavia, l'esperienza è stata estremamente formativa per il ruolo di osservatore del lavoro altrui che ho potuto avere. È stato stimolante vedere come dallo stesso punto di partenza, le strade percorse siano state le più varie con risultati totalmente diversi fra di loro. Infine, è stato forse ancora più utile poter osservare e commentare "gli errori". Insomma, sono stati momenti molto utili per migliorare il mio spirito critico.
Gran finale auto-promozionale: gli allievi che hanno già frequentato il corso base - sia in questa edizione sia nelle precedenti - potranno partecipare alla seconda edizione del corso progredito, noto al mondo come Corso Pirulino. Quest'anno abbandoneremo le dolci colline della Romagna a favore della Città Eterna. Infatti, il corso si terrà a Roma, dal 17 al 20 luglio (con breve stage di ripasso legature il 16 pomeriggio, a richiesta), dalle 9.30 alle 18.00, con breve pausa pranzo, presso la Libreria Tana Liberi Tutti, alla Città dell'altra economia, in zona Testaccio (Piramide, metro linea B; FS Ostiense). Del Corso Pirulino abbiamo già parlato qui.)
A questa edizione del corso hanno partecipato, in ordine alfabetico: Angela Marchetti, Astrid Branca, Barbara Scotti, Chiara Fedele, Cristina Berardi, Fabrizio Frasca, Francesca Dainotto, Francesca Strick Lievers, Francesca Zoboli, Irene Brambilla, Lorenzo Bocca, Olga Barbieri, Roberta Ragona, Roberta Ravasio, Simona Balmelli, Simona Traina.
Spero mi saranno perdonati gli inevitabili errori di attribuzione e le omissioni, imposte dalla carenza di materiale fotografico e non da giudizi di valore.
Di martedì in martedì hai davvero voglia di vedere il ventaglio di cose che hanno tirato fuori gli altri partendo dalle stesse premesse.
Simona Balmelli racconta le fasi lunari, con spettacolo finale. |
Poi ci sono tutte le persone eccezionali che passano di lì, da Ilaria Mozzi a Giulia Sagramola e Cristina Balbiano d'Aramengo e i suoi libri di pieghe, che ci ha mostrato con gesto da prestigiatrice, ottenendo gli stessi oooooh che se avesse tirato fuori un coniglio da un cappello.
Insomma:è un entusiasmo che non ha a che fare solamente o necessariamente con l’illustrazione, ma con quel solletico al cervello di guardare una cosa, chiedersi come funziona, smontarla e rimontarla, cose belle che ti fanno pensare ad altre cose da leggere e imparare, quelle cose che ti fanno dire: «Ancora, ancora!».
Incredulità e ammirazione di fronte alle realizzazioni di Cristina Balbiano d'Aramengo, relieuse extraordinaire |
Piccolo stacco pub-bli-ci-tà: il prossimo corso base Progettare Libri si terrà a Sàrmede, dal 16 al 21 giugno. Come l'anno scorso, durante il corso una giornata sarà dedicata a una visita alla Tipoteca Italiana, dove sperimenteremo direttamente la stampa tipografica. Come l'anno scorso, al corso sarà legato un gioco di illustrazione promosso attraverso il blog dei Topipittori (vedere qui e qui), che spero di riuscire a collegare a una piccola mostra. Se qualcuno vuole informazioni, può lasciare un commento qui, o contattarmi via email, o mandarmi un messaggio via FB. (ATTENZIONE: C'è un errore nella descrizione del corso: gli allievi NON devono procurarsi il materiale cartaceo elencato, che sarà fornito dalla scuola, ma solo il materiale di uso personale).
Un libro è una casa, di Irene Brambilla. |
Anche Cristina Berardi, ha espresso il suo punto di vista. E io sono davvero incredulo per le peripezie che ha affrontato, solo per venire a fare otto lezioni con me
Iscrivermi al corso Progettare Libri di Paolo Canton, della casa editrice Topipittori ha comportato un po' di trambusto in famiglia. Vivo in una piccola città dell'estremo ponente ligure, il viaggio dura quattro ore circa. E tutti hanno qualcosa da chiedere con un tono già di rimprovero: A Milano? Ma come fai? E dove dormi? Ma ce la fai con il lavoro?
Il senso di colpa, poi, ci mette del suo. Frequentare il corso significa due giorni lontano da casa: ce la faranno figli, marito e cane? Cerco di non pensarci: faccio passin passetto...
Il primo giorno arrivo trafelata perché me la faccio a piedi dalla fermata della metropolitana Moscova alla Scuola (sbagliando pure strada) fidandomi dell'ottimismo di Google Maps.
Il nostro insegnante arriva in bicicletta, sorridente, con zainetto sulle spalle. Il corso comincia. Ci presentiamo: io sono presa alla sprovvista e non so neanche cosa dico.
Paolo ci mostra libri bellissimi spiegandoci dettagli tecnici. Ora smonteremo i libri per imparare a costruirli e a me viene subito in mente questa vecchia pubblicità delle conserve Arrigoni.
Simona Traina e una foresta davvero incantata. |
Studiamo diversi sistemi di rilegatura; Paolo ci fa vedere i progetti tagliando e cucendo insieme a noi, e alla fine, fra lo stupore generale... ci dà i compiti a casa. A questo non eravamo proprio preparati.
Ma questo diventa immediatamente un bellissimo appuntamento: un progetto da preparare e presentare in classe. All'inizio ognuno è un po' sulle sue e io, alla vista delle idee originali e ben fatte degli altri, mi sento il brutto anatroccolo. Tutte le volte arrivo con il pensiero che non farò vedere assolutamente il mio, poi mi butto: ognuno ascolta con interesse gli altri, Paolo ci corregge, dà consigli costruttivi e fa magicamente in modo che nessuno si senta inferiore... [Cristina, nessuno è inferiore]
Un lupo e una pecora si guardano dai due capi del libro. Esperimento di coppia Barbieri-Berardi. |
Il corso è terminato lasciandomi una ricchezza inestimabile, ma non solo di nozioni tecniche: so di aver conosciuto persone speciali , le mie compagne e i miei compagni, Ila, Giulia e Cristina, con le loro preziose esperienze, e Paolo, che da sapiente panificatore ha saputo mettere insieme libri, idee, e noi allievi, lasciando lievitare pazientemente.
Vorrei concludere con le parole del mio conterraneo Italo Calvino: i libri [ma anche le menti creative] non possono crescere se non trovano intorno una compagnia di libri coetanei e congeniali.
Due progetti di Roberta Ragona. Sopra, un libro infinito: la guida alla costruenda Meteopolitana 5. Sotto, "Luigi dove sei?, realizzato con Francesca Strick Lievers. |
Una mostra - Bella e inaspettata sorpresa: il prossimo 11 maggio, presso la Libreria Sempreliberi di Lodi, in occasione del Festival dei Comportamenti Umani, in orario ancora da stabilire, si inaugurerà la mostra dei progetti elaborati dagli allievi durante il corso. Ringraziamo Barbara che ha gentilmente offerto lo spazio e l'organizzazione. La mostra sarà visitabile fino al 19 maggio.
Chiara Fedele: sopra nel progetto realizzato con Lorenzo Bocca; sotto al suo primo scontro con un leporello. |
E, a proposito di Libreria Sempreliberi, la libraia Barbara Scotti ha partecipato al corso ed ecco che cosa ne dice:
La fotocopiatrice magica di Cristina Berardi fa le copie a colori anche se è in bianco e nero. |
Gran finale auto-promozionale: gli allievi che hanno già frequentato il corso base - sia in questa edizione sia nelle precedenti - potranno partecipare alla seconda edizione del corso progredito, noto al mondo come Corso Pirulino. Quest'anno abbandoneremo le dolci colline della Romagna a favore della Città Eterna. Infatti, il corso si terrà a Roma, dal 17 al 20 luglio (con breve stage di ripasso legature il 16 pomeriggio, a richiesta), dalle 9.30 alle 18.00, con breve pausa pranzo, presso la Libreria Tana Liberi Tutti, alla Città dell'altra economia, in zona Testaccio (Piramide, metro linea B; FS Ostiense). Del Corso Pirulino abbiamo già parlato qui.)
Le "Perturbazioni" di Francesca Zoboli |
Le foto sono di Chiara Fedele, Cristina Berardi e Roberta Ragona, come non meglio specificato. Le ringrazio tutte per averle messe a disposizione.
A questa edizione del corso hanno partecipato, in ordine alfabetico: Angela Marchetti, Astrid Branca, Barbara Scotti, Chiara Fedele, Cristina Berardi, Fabrizio Frasca, Francesca Dainotto, Francesca Strick Lievers, Francesca Zoboli, Irene Brambilla, Lorenzo Bocca, Olga Barbieri, Roberta Ragona, Roberta Ravasio, Simona Balmelli, Simona Traina.
Spero mi saranno perdonati gli inevitabili errori di attribuzione e le omissioni, imposte dalla carenza di materiale fotografico e non da giudizi di valore.
5 commenti:
Evviva!
Grazie
sono nella fase senza parole
e la pubblicità Arrigoni!...troppo bella! Spero la guardino in tanti!
Ma che bello questo post! E confermo, è una specie di dipendenza dovervi rivedere....
E ancora un'altra volta ammiro e invidio chi, con fatica, impegno ed emozione, ha messo il cuore in questo corso.
Organizzatori, docenti, partecipanti, da fuori siete una botta di piacere.
credo che sia un progetto incredibile.. scusa se non ho letto tutto però...mi perdoni? marghe
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