Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo messaggio di Barbara Cuoghi.
Cara Giovanna,
I Malfatti siamo noi!
Lo dico con un certo orgoglio e con la stupita felicità di chi inaspettatamente si riconosce nelle parole e nelle illustrazioni di un libro così perfetto. La settimana scorsa siamo stati costretti in casa da un’influenza ritardataria. Al termine di un pomeriggio di giochi, la mia bimba di quasi otto anni si guarda intorno e, mani sui fianchi e sorriso sulle labbra, soddisfatta, mi dice: «Sembra proprio il pavimento dei Malfatti, mancano solo le mutande!» e giù a ridere a crepapelle.
Ce li rileggiamo praticamente tutti i giorni, i Malfatti, da più di una settimana, e tutti i giorni ci ammazziamo dalle risate quando arriviamo alla pagina dove i Malfatti si divertono a discutere su chi di loro sia, appunto, il più malfatto e più avanti, quando il Molle, mollemente sdraiato a terra, dichiara che le sue idee sono deboli…. «ma lì sembra una cacchetta!». E di nuovo a ridere come matti, con il mio piccolino di due anni che corre felice per la sala e poi si lascia cadere lungo disteso interpretando la sua personalissima versione del Molle.
Oggi la mia bimba mi ha disegnato il Capovolto.
«Bellissimo. È proprio lui! È quello che ti piace di più?» le ho chiesto.
«No», mi fa lei. «Quello che mi piace di più è il Bucato, ma il Capovolto è un po’ come me… quando mi dici che faccio le cose alla rovescia, che poi, delle volte, a far le cose alla rovescia vengono meglio di quando le faccio come dici tu!».
Ecco, noi vorremo ringraziarvi, cari Topi, per questo libro che è in testa alla nostra top ten (a pari merito con Il grande libro dei pisolini) e vorremmo che tu ringraziassi Beatrice Alemagna da parte nostra per tutti i bei momenti che ci ha regalato con le sue Pulcette, il suo Piccolino e i suoi Malfatti. In special modo vorresti ringraziarla da parte mia che, alla tenera età di 43 anni, grazie a lei e a mia figlia, mi sono resa conto che, a volte, “alla rovescia” è meglio?
Ciao e buona domenica
Barbara
PS: mia figlia vuole che ti scriva che in copertina al Bucato mancano i buchi…porta pazienza…
Cara Giovanna,
I Malfatti siamo noi!
Lo dico con un certo orgoglio e con la stupita felicità di chi inaspettatamente si riconosce nelle parole e nelle illustrazioni di un libro così perfetto. La settimana scorsa siamo stati costretti in casa da un’influenza ritardataria. Al termine di un pomeriggio di giochi, la mia bimba di quasi otto anni si guarda intorno e, mani sui fianchi e sorriso sulle labbra, soddisfatta, mi dice: «Sembra proprio il pavimento dei Malfatti, mancano solo le mutande!» e giù a ridere a crepapelle.
Ce li rileggiamo praticamente tutti i giorni, i Malfatti, da più di una settimana, e tutti i giorni ci ammazziamo dalle risate quando arriviamo alla pagina dove i Malfatti si divertono a discutere su chi di loro sia, appunto, il più malfatto e più avanti, quando il Molle, mollemente sdraiato a terra, dichiara che le sue idee sono deboli…. «ma lì sembra una cacchetta!». E di nuovo a ridere come matti, con il mio piccolino di due anni che corre felice per la sala e poi si lascia cadere lungo disteso interpretando la sua personalissima versione del Molle.
Oggi la mia bimba mi ha disegnato il Capovolto.
«Bellissimo. È proprio lui! È quello che ti piace di più?» le ho chiesto.
«No», mi fa lei. «Quello che mi piace di più è il Bucato, ma il Capovolto è un po’ come me… quando mi dici che faccio le cose alla rovescia, che poi, delle volte, a far le cose alla rovescia vengono meglio di quando le faccio come dici tu!».
Ecco, noi vorremo ringraziarvi, cari Topi, per questo libro che è in testa alla nostra top ten (a pari merito con Il grande libro dei pisolini) e vorremmo che tu ringraziassi Beatrice Alemagna da parte nostra per tutti i bei momenti che ci ha regalato con le sue Pulcette, il suo Piccolino e i suoi Malfatti. In special modo vorresti ringraziarla da parte mia che, alla tenera età di 43 anni, grazie a lei e a mia figlia, mi sono resa conto che, a volte, “alla rovescia” è meglio?
Ciao e buona domenica
Barbara
PS: mia figlia vuole che ti scriva che in copertina al Bucato mancano i buchi…porta pazienza…
2 commenti:
La cosa bella di questo articolo è che mostra qualcosa di comune a tanti libri dei topi: i bambini se ne appropriano, ne continuano a parlare, ci si divertono. Le parole entrano nel loro lessico quotidiano e le figure nel loro immaginario, nelle loro attività, giochi, disegni...
Grazie a Barbara, ai suoi bimbi e a tutti i topi e i malfatti del mondo!
E grazie anche voi, Cartestracce: l'idea di fondo è fare in modo che proprio questo accada, con i libri che facciamo, ma non si ha mai la sicurezza di centrare l'obiettivo!
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