[di Libri fatti a mano]
Ma cosa c’entra una mostra/concorso per libri manufatti con i Topipittori? E cosa unisce due brave e gentilissime libraie di Milano con due piccole Scuole primarie della Valtiberina?
Tutta colpa di PiPPo che, come tutti ben sanno, 'non lo sa'.
E ora vi raccontiamo come sono andate le cose.
Antefatto
Nell’edizione 2013 di Libri fatti a mano abbiamo deciso di ampliare l'offerta, affiancando all’esposizione di libri autoprodotti un evento parallelo: una mostra d'illustrazione dal titolo Muro come un pesce a cura di Alice Lotti e Laura Fanelli, con allestimento realizzato da Libri fatti a mano. Il successo tra i più di 400 bambini e ragazzi, visitatori della mostra, è stato sorprendente.
Ovviamente, nell'edizione 2014 non potevamo essere da meno.
Eravamo convinte che anche quest'anno il contenitore "eventi paralleli" si sarebbe riempito con una bella mostra d'illustrazione, fino a quando non ci siamo imbattute in PiPPo non lo sa, che ci ha stregate.
Così, ne abbiamo parlato con le libraie del Frattempo a cui l'idea è piaciuta moltissimo.
A chi destinare il buono libri che avremmo realizzato con la vendita dei PiPPo? Le Scuole primarie di Pieve Santo Stefano e Caprese Michelangelo (che fanno parte dello stesso plesso) ci sono sembrate le ovvie destinatarie, per quattro buoni motivi:
- perché sono grandi realizzatrici di libri autoprodotti;
- perché sono scuole di montagna, distanti 30 minuti dalla prima libreria;
- perché nelle biblioteche dei comuni di Pieve Santo Stefano e Caprese Michelangelo non c'è un settore bambini;
- perché nelle loro biblioteche scolastiche c'è davvero bisogno di nuova bellezza.
Non ci restava che chiedere l'autorizzazione agli ideatori dell'iniziativa. Abbiamo quindi scritto a Topipittori e alle libraie di Spazio b**k che hanno accolto con gioia e disponibilità la nostra richiesta.
Organizzazione
Prendiamo fedelmente il regolamento/manifesto di PiPPo non lo sa e lo adattiamo nelle parti che ci riguardano.
Realizziamo subito un‘immagine che rappresenti il nostro PiPPo: quella che vedete qui sotto.
Abbiamo da subito la sensazione che l’iniziativa piaccia davvero molto. Alcune persone si innamorano talmente di PiPPo non lo sa che trasformano i loro luoghi di lavoro in nodi di diffusione del gioco (come la cartoleria e l’enoteca del paese)
Le maestre delle scuole primarie coinvolte, intanto, iniziano a lavorare con entusiasmo e passione insieme ai bambini, appropriandosi dell'idea e intraprendendo ognuna un proprio percorso con la classe.
Intanto lo sguardo è sempre rivolto a Milano, a come hanno gestito loro la comunicazione, al loro allestimento, alla cura dei particolari e soprattutto al fatto che noi non siamo loro (argh)!
Emozioni
Paura a tratti - NOI riusciremo mai ad arrivare almeno a 200 PiPPO? Abbiamo fatto abbastanza?
Entusiasmo – Quando arrivano le prime adesioni importanti, come quella delle Scuole secondarie di primo grado di Pieve e Caprese o del Liceo Artistico e Scientifico di Sansepolcro. Per noi è già un grande successo.
Incredulità – All’arrivo dei primi PiPPo che giungono dalla Sicilia, dal Veneto e dalla Lombardia. Donare il proprio tempo e talento a degli sconosciuti non è cosa che lascia indifferenti.
Commozione – Quando ci viene recapitato quello che noi abbiamo soprannominato Cinque anni e un Mirò.
Felicità – Scoprire, attraverso le maestre, che PiPPo non lo sa affascina e incuriosisce i bambini che ormai parlano con disinvoltura di artisti più o meno famosi e si cimentano anche a casa nella riproduzione di opere.
Soddisfazione – Constatare che in paese si parla con entusiasmo di PiPPo, le adesioni sono le più inaspettate e quasi tutti si scoprono un po‘ disegnatori.
Fasi finali
Sta per scadere il termine di presentazione e i PiPPo sono ancora un centinaio. L’opera di scansione per la galleria online è ormai iniziata e già è evidente che sarà molto impegnativa. Angela si è presa questo impegno ed è quantomai determinata a portarlo avanti da sola!
Ultimi giorni. I PiPPo sono un fiume in piena. Si arriva presto a 200. Sulla soglia dei 300 siamo già al settimo cielo. Ma il flusso sembra inarrestabile. Ogni giorno, all’uscita della scuola, facciamo il punto assieme alle maestre. Esultiamo con loro quando arriviamo a 400.
Anche la risposta degli artisti di tutta la vallata è sorprendente, in termini di qualità e numero.
Ormai ci sentiamo sommerse e felici. L’unica che comincia a preoccuparsi seriamente è Angela. Occorrono infatti cinque minuti per la scansione di ogni PiPPo!
L’ultimo arriva un giorno dopo l’allestimento. È un bellissimo autoritratto di Frida Kahlo, realizzato da una pittrice veneziana trasferitasi a Pieve da qualche anno. La sua bambina fra tre anni frequenterà la scuola primaria. È il quattrocentosettantaduesimo PiPPo! (e Angela è alla sua quarantesima ora di scansione).
Iniziamo a preoccuparci per come gestire la fase di vendita e Chiara e Diletta di Spazio b**k ci vengono in soccorso con suggerimenti preziosi.
Anche noi vorremmo dare un abito ai nostri PiPPo venduti, come la loro deliziosa carta a pallini. Ma stremati dalla mole di lavoro qualcuno tuona: «Ma qui non siamo mica a Milano! Dove diavolo la troviamo una carta del genere?»
La notte porta consiglio. Riflettiamo. Qui non siamo a Milano, siamo in mezzo all’Appennino tosco-romagnolo. Qualcosa di meno delizioso e più ACCESSIBILE. Accessibile come dovrebbe essere l’arte per i bambini, per noi, per tutti. L’Arte, accessibile e quotidiana come il pane. Ecco quale sarà il vestito per i nostri PiPPo venduti!
Allestimento
Per l’allestimento anche noi riproponiamo fili di spago che pendono dal soffitto. Ci pare la soluzione più funzionale, economica ed esteticamente convincente. L’operazione è davvero ardua. Siamo impegnate su tre fronti: mostra dei libri realizzati dalle scuole, mostra del concorso e PiPPo non lo sa. Occorrono due ore per tendere i fili e sei ore per appendere i PiPPo. A lavorare sono Silvia e Maddalena.
L’impatto finale è sorprendente. 472 PiPPo distribuiti su due pareti. Un tripudio di colori e di stili. L’effetto ci entusiasma.
Mostra
PiPPo non lo sa ha avuto un successo inaspettato. Un flusso continuo di persone per vedere le opere esposte, oltre ai più di 500 bambini e ragazzi che hanno visitato la mostra. Sono stati cinque giorni di festa. I PiPPo hanno fatto da scenario alle letture animate. Abbiamo incassato 980 euro.
Adesso i PiPPo non venduti, ugualmente appesi a fili di spago, stanno già abitando la Scuola primaria di Pieve Santo Stefano.
Controindicazioni (per chi volesse, come noi, riproporre l’iniziativa)
La postina diventerà parte della vostra famiglia.
Nei giorni in cui la postina non suonerà alla vostra porta, il senso di delusione sarà difficilmente gestibile e il malumore vi accompagnerà fino alla sera.
Quando vi renderete conto che i PiPPo verso i quali provate un attaccamento smodato supera le venti unità, sappiate che ormai è troppo tardi, il giorno della vendita sarà un calvario.
Pippo non lo sa crea dipendenza. (Questa la frase di una maestra che ha creduto molto all'iniziativa «So già che quando PiPPo finirà, mi mancherà molto.»)
Potremmo raccontarvi di intrecci sorprendenti e storie affascinanti sui PiPPo venduti, ma il tempo della vostra attenzione è ormai, giustamente, terminato.
Non ci resta che ringraziare Topipittori e le libraie di Spazio b**k per aver condiviso così generosamente la loro idea. La forza di PiPPo non lo sa sta proprio qui: nella condivisione, nella generosità e nella bellezza, motori essenziali per innescare relazioni. Noi l'abbiamo sperimentato.
PiPPo è stato in grado di mettere insieme un numero di persone inaspettato con l'obiettivo comune di portare un mare di libri nelle scuole di montagna.
Provateci anche voi, nel vostro paese, nel vostro quartiere, nella vostra città. Per farlo, basta mandare una mail a Topipittori e a Spazio b**k e presentare il progetto.
Per tutta l'informazione dedicata a PiPPo da questo blog, cliccate qui.
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