Un bel giorno, da Spazio bk, ho comprato un libro. «E sarebbe questa la notizia?» domanderanno i miei lettori. «Tutte le volte che metti piede lì dentro ne esci con minimo due libri e qualche volta ce li avevi già.» E avrebbero ragione, i miei attenti lettori.
Ma riprendiamo dall'inizio. Un bel giorno, da Spazio bk, ho comprato un libro: Fredun Shapur. Playing with design, di Mira Shapur e Amy F. Ogata - éditions Piqpoq, 2013. Si tratta di un'indagine-repertorio del lavoro di questo eclettico designer che da sempre si è dedicato ai bambini, progettando giochi, puzzle e libri, a partire dagli anni Sessanta. E lo raccomando a tutti gli appassionati di libri, giochi, design, cultura per l'infanzia. (Ne aveva anche parlato Le figure dei libri, qui).
Appena tornato a casa ho cominciato a sfogliarlo e mi sono paralizzato a pagina 19. Poi sono arrivato a pagina 34 e ho chiamato a gran voce la Zoboli. Lei ha guardato quel che stavo guardando io e ha sentenziato: «Dobbiamo pubblicarlo.» Avete provato a contraddire la Zoboli?
Così mi sono messo alla caccia di copie della prima edizione di Round and Round and Square, pubblicato nel 1965 in Gran Bretagna da Abelard-Schumann e a cercare il libro e notizie su Shapur, sperando di capire a chi appartenessero i diritti, se ne fossero state fatte altre edizioni oltre alla prima e tutte quelle cose che serve sapere per poter prendere contatti, negoziare un contratto di edizione, concordare anticipi e royalties eccetera, consapevoli dei problemi che sorgono sempre quando si lavora su opere già pubblicate. Lavoraccio da segugio.
Passa qualche giorno e il 28 luglio ricevo una mail da Christine Morault, editrice di MeMo. La mail diceva più o meno così: «Caro Paolo, […] Oggi ti mando il pdf di un libro di Fredun Shapur. Abbiamo appena firmato il contratto e siamo già in ritardo perché prevediamo il libro per l'autunno. Ci sarà un pdf definitivo in settembre, precisamente il 26, quindi immagino per te sarà impossibile, ammesso che il libro ti piaccia, associarti alla prima stampa. A noi piace moltissimo. Dimmi che ne pensi.» Se questa non si chiama una coincidenza... Quella sera abbiamo festeggiato.
Come sospettava Christine, non ce l'abbiamo fatta con la prima stampa. Abbiamo aspettato la seconda. E così, eccolo qui: Tondo, tondo e quadrato, di Fredun Shapur. Colori primari, forme semplicissime da comporre. Una specie di ripasso di geometria che richiama alla mente certi incunaboli illustrati degli Elementa geometriae di Euclide, ma aggiungendo una cosa che, se è ben chiara ai matematici, lo è molto meno alle persone normali: la poesia delle forme e la loro capacità narrativa.
Quello che sorprende nel libro è come un esercizio quasi scolastico di giustapposizione e comparazione di forme diventi lo strumento per un'indagine del mondo che segue un percorso che comincia in un territorio familiare, come le pagine di un libro, entra nella stanza dei giochi del bambino e lo proietta dal noto all'ignoto, su, su fino al mistero vertiginoso del cielo delle stelle fisse. E non è sprecata la parola "poesia" per questa storia e per le sue immagini.
Questo libro, come la poesia, usa cose familiari, consuete, quasi consumate dall'uso distratto che ne facciamo ogni giorno (le forme, le parole) per dare materia e sostanza a qualcosa che avevamo proprio lì, sotto gli occhi, ma non sapevamo fosse. E lo fa ingenerando in chi lo legge meraviglia e sorpresa. Un po' come quella volta che, in viaggio in Scozia, visitando una collezione di uccelli rapaci, sono stato per qualche minuto davanti a un cartello che diceva "Gufo reale" e scrutavo, scrutavo, ma vedevo solo un tronco di quercia. Poi il gufo, nella sua divina benevolenza, ha aperto i suoi occhi arancioni ed ecco è apparso, perfetto, stagliato sullo sfondo di corteccia. Poi ha chiuso gli occhi, ma la sua forma è rimasta.
In questo esercizio di scomposizione e ricomposizione Shapur rivela al lettore la linearità del mondo, la sua intrinseca semplicità, riconducibile a pochi elementi universali: il tondo e il quadrato; il più e il meno; il protone e l'elettrone; il cromosoma X e il cromosoma Y; lo Yin e lo Yang. Ma forse questa è cosa che i bambini sanno benissimo senza bisogno che gliela si spieghi e per loro il libro sarà una semplice, rassicurante conferma. Noi adulti, invece, abbiamo un gran bisogno di qualcuno che ce la rammenti.
Ma riprendiamo dall'inizio. Un bel giorno, da Spazio bk, ho comprato un libro: Fredun Shapur. Playing with design, di Mira Shapur e Amy F. Ogata - éditions Piqpoq, 2013. Si tratta di un'indagine-repertorio del lavoro di questo eclettico designer che da sempre si è dedicato ai bambini, progettando giochi, puzzle e libri, a partire dagli anni Sessanta. E lo raccomando a tutti gli appassionati di libri, giochi, design, cultura per l'infanzia. (Ne aveva anche parlato Le figure dei libri, qui).
Appena tornato a casa ho cominciato a sfogliarlo e mi sono paralizzato a pagina 19. Poi sono arrivato a pagina 34 e ho chiamato a gran voce la Zoboli. Lei ha guardato quel che stavo guardando io e ha sentenziato: «Dobbiamo pubblicarlo.» Avete provato a contraddire la Zoboli?
I bozzetti originali di Tondo, tondo e quadrato, riprodotti in Fredun Shapur, Playing with design. |
Così mi sono messo alla caccia di copie della prima edizione di Round and Round and Square, pubblicato nel 1965 in Gran Bretagna da Abelard-Schumann e a cercare il libro e notizie su Shapur, sperando di capire a chi appartenessero i diritti, se ne fossero state fatte altre edizioni oltre alla prima e tutte quelle cose che serve sapere per poter prendere contatti, negoziare un contratto di edizione, concordare anticipi e royalties eccetera, consapevoli dei problemi che sorgono sempre quando si lavora su opere già pubblicate. Lavoraccio da segugio.
Passa qualche giorno e il 28 luglio ricevo una mail da Christine Morault, editrice di MeMo. La mail diceva più o meno così: «Caro Paolo, […] Oggi ti mando il pdf di un libro di Fredun Shapur. Abbiamo appena firmato il contratto e siamo già in ritardo perché prevediamo il libro per l'autunno. Ci sarà un pdf definitivo in settembre, precisamente il 26, quindi immagino per te sarà impossibile, ammesso che il libro ti piaccia, associarti alla prima stampa. A noi piace moltissimo. Dimmi che ne pensi.» Se questa non si chiama una coincidenza... Quella sera abbiamo festeggiato.
Come sospettava Christine, non ce l'abbiamo fatta con la prima stampa. Abbiamo aspettato la seconda. E così, eccolo qui: Tondo, tondo e quadrato
Quello che sorprende nel libro è come un esercizio quasi scolastico di giustapposizione e comparazione di forme diventi lo strumento per un'indagine del mondo che segue un percorso che comincia in un territorio familiare, come le pagine di un libro, entra nella stanza dei giochi del bambino e lo proietta dal noto all'ignoto, su, su fino al mistero vertiginoso del cielo delle stelle fisse. E non è sprecata la parola "poesia" per questa storia e per le sue immagini.
Questo libro, come la poesia, usa cose familiari, consuete, quasi consumate dall'uso distratto che ne facciamo ogni giorno (le forme, le parole) per dare materia e sostanza a qualcosa che avevamo proprio lì, sotto gli occhi, ma non sapevamo fosse. E lo fa ingenerando in chi lo legge meraviglia e sorpresa. Un po' come quella volta che, in viaggio in Scozia, visitando una collezione di uccelli rapaci, sono stato per qualche minuto davanti a un cartello che diceva "Gufo reale" e scrutavo, scrutavo, ma vedevo solo un tronco di quercia. Poi il gufo, nella sua divina benevolenza, ha aperto i suoi occhi arancioni ed ecco è apparso, perfetto, stagliato sullo sfondo di corteccia. Poi ha chiuso gli occhi, ma la sua forma è rimasta.
In questo esercizio di scomposizione e ricomposizione Shapur rivela al lettore la linearità del mondo, la sua intrinseca semplicità, riconducibile a pochi elementi universali: il tondo e il quadrato; il più e il meno; il protone e l'elettrone; il cromosoma X e il cromosoma Y; lo Yin e lo Yang. Ma forse questa è cosa che i bambini sanno benissimo senza bisogno che gliela si spieghi e per loro il libro sarà una semplice, rassicurante conferma. Noi adulti, invece, abbiamo un gran bisogno di qualcuno che ce la rammenti.
2 commenti:
A metà degli anni 70 esisteva un libro di lettura per le prime classi delle elementari con illustrazioni che assomigliavano molto a quelle di Shapur (erano forse sue?). Lo ricordo con testi brevissimi, forme geometriche semplici, colori primari e pagine a sfondo sia bianche che nero su cui prendevano forma bambini, animali, fiori, oggetti. Purtroppo quel libro non era mio, ma di mio cugino due anni più vecchio di me. E io lo invidiavo: 1, perché lui quel libro lo sapeva leggere e io no e 2, perché quelle illustrazioni ai miei occhi di bambina erano meravigliose. Passavo i pomeriggi a sfogliarlo e ricopiarlo. Ricopiare all’infinito una coccinella meravigliosamente semplice da disegnare anche per me che non avevo più di quattro/cinque anni. Una coccinella tonda, con i puntini tondi, con la testa tonda, e mi complimentavo con me stessa perché, anche se non proprio tonda, alla fine la mia coccinella sembrava quasi uguale all’originale. E non vedevo l’ora di arrivare in prima elementare per averlo anch’io, ma che delusione, perché purtroppo il mio libro di lettura era molto diverso.
Farò un tuffo nel passato con il vostro libro.
nadia
Grazie @Nadia, in effetti non abbiamo modo di sapere se le illustrazioni di cui parli fossero di Shapur, e non abbiamo notizia di sue pubblicazioni, in Italia. Il tuo ricordo, in ogni modo è molto significativo, sia del rapporto che si ha con i libri quando si è bambini, sia di quanto un libro ben costruito a partire da una riflessione su forme semplici e via via più complesse, possa indurre spontaneamente un lettore piccolo al disegno. Buona lettura di "Tondo, tondo e quadrato"!
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