martedì 20 settembre 2011

Poesie per una giovane Repubblica

Quando in gennaio sono stata contattata dalla Cooperativa Stoppani per partecipare al progetto di un’antologia poetica a tema civile per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia, sono rimasta un po' perplessa. Non in relazione all'iniziativa, di per sé degna e apprezzabile, quanto alla mia capacità di scrivere a tema, e su un tema così importante, su commissione. Così un po’ ho nicchiato. L’insistenza garbata, ma ferma, mi ha portata poi ad accettare, anche per il desiderio e la curiosità di provare a misurarmi con l'inatteso compito.
Col senno di poi, credo di aver fatto bene ad accettare. L’antologia Un paese bambino, Giannino Stoppani Edizioni, infatti è un piccolo gioiello: un libro che ha misura, stile, bellezza, spessore. Il che non è scontato, in particolare considerato il pericolo sempre in agguato della retorica e della nota alta, visto il tema.

E oggi mi dà una certa fierezza vedere le mie parole in compagnia di quelle degli altri poeti che vi hanno partecipato: Aquilino, Stefano Bordiglioni, Janna Carioli, Ennio Cavalli, Nicola Cinquetti, Umberto Fiori, Pietro Formentini,  Matteo Marchesini, Elio Pecora, Roberto Piumini, Giusi Quarenghi, Alessandro Riccioni, Davide Rondoni, Bruno Tognolini. 

Leggendo queste pagine ho pensato ai bambini che le sfoglieranno, a casa, a scuola. E che a ogni voce di poeta potranno riflettere su quanti modi esistono di parlare di questi anni che compie quella cosa che la Costituzione chiama Repubblica Italiana. Anni fatti di tante cose diverse, astratte e concrete: libertà, diritti, doveri, boschi, animali, storia, cronaca, regole, mari, persone, princìpi, idee, giustizia, confini, cittadini, battaglie, immigrati, amicizia, amore, paesaggi, grammatica, saluti, grandi, bambini, giochi, tragedie, parole, bellezza, sogni, terra, passi, strade, bandiere, storie... Certamente uno dei meriti maggiori della poesia, e quindi anche di queste poesie, è quello di mostrare come realtà e immaginazione, simboli e cose, gesti e pensieri, visibile e invisibile, idee e fatti, sogni e azioni, spirito e materia insieme tessano la trama delle nostre vite, delle nostre giornate, si compenetrino, saldamente avvinti, e ne costituiscano la maggiore ricchezza, laddove la scissione, la distanza fra le due dimensioni condanna a un materialismo senza riscatto o, all’opposto, a una vuota ed egotica evasione.



In questo senso, (immagini che non confliggono, come spesso accade nell'editoria dedicata ai ragazzi, con i principi di fondo dell'operazione, ma ne sono coerente sviluppo), merito indiscutibile della riuscita del libro è anche di Arianna Vairo, giovane e brava illustratrice che ha mostrato una formidabile capacità di rappresentare, ritrarre, disegnare, interpretare, con soli tre colori, i bambini: senza leziosità, tratti caricaturali, buffonerie scontate e banali, ma con la grazia acerba, l’angolosità, il dinamismo, la dolcezza, lo stupore che i ragazzini veri hanno.



Quando una repubblica festeggia il proprio compleanno, dovrebbe avere il diritto, come accade ai bambini, di trascorrerlo con coloro a cui vuole più bene e che gli vogliono più bene. Questo libro forse serve a far sì che questo accada, dato che sono i bambini di oggi le persone migliori su cui questo paese così giovane può contare per il presente e per il futuro.

Ho scelto di proporvi tre poesie, fra quelle pubblicate, nell'ordine di Alessandro Riccioni, Bruno Tognolini e, sì, anche una delle mie.

***

Io sono e sogno

Io sono un confine
che si apre da solo,
per lasciare passare
le anatre in volo.

Io sono un confine
senza muri e cemento,
per potere ascoltare
la voce del vento.

Io sono un confine
senza un solo soldato,
una riga un po' storta
senza filo spinato.

Io sono un confine,
un filo di fumo,
sono fatto di niente
e non fermo nessuno!

***

Filastrocca del cuore di re

D'essere re potrà essere degno
Solo chi ha cuore più grande del regno
Perché il re siede nel cuore del regno
Se il regno siede nel cuore del re

***

Osservare
riflettere
ascoltare

l’infinito in certi verbi
fa pensare
a un tempo aperto
un tempo senza fretta
come un mare
senza né io né tu
un tempo dove stare
tutti
in pace,
più che da fare
un tempo da essere
bene, insieme,
un tempo giusto
di piante, di persone, di animali
un tempo da crescere
col cuore e con la mente
a un infinito
infinito presente

1 commento:

alessandro riccioni ha detto...

grazie, Giovanna, di avermi "sconfinato",
quando ci vediamo, ti offrirò "un gelato"!
ciao, ale riccio