venerdì 19 aprile 2013

Scegliere la fiducia

Illustrazione di Simone Rea.
Quando si parla della rapida trasformazione che, da poco più di un decennio, ha interessato la letteratura, soprattutto illustrata, per ragazzi, si pensa subito, solitamente, ai prodotti editoriali, cioè ai libri e al lavoro, più o meno di ricerca, svolto dagli editori per realizzarli. Ma, forse perché nasciamo editori, insieme al mutamento che coinvolge libri e scaffali di libreria, ci balza all'occhio il cambiamento intervenuto di pari passo nel leggere, valutare, analizzare e selezionare i libri, cioè nel modo di scriverne da parte della critica.
Questa riflessione nasce da due strumenti che abbiamo riportato a casa dalla Fiera di Bologna, e cioè Scelte di classe. I migliori libri del 2012 e Hamelin 33. Annuario di libri per ragazzi 2012.
In entrambi i casi, i volumi si offrono agli operatori di settore (bibliotecari insegnanti, formatori, librai eccetera), ma non solo, come galleria ragionata dei migliori libri usciti lo scorso anno, dalla narrativa, agli albi illustrati, ai fumetti, offerti per temi e fasce di età.
Alla sua quarta edizione, Scelte di classe, progetto di Tribù dei lettori, diretta da Gianluca Giannelli, in collaborazione con Hamelin, associa alla selezione e pubblicazione critica, un momento ludico-didattico, in cui i libri selezionati, ma non solo, vengono letti, guardati, animati, discussi nel corso di una “festa della lettura e dell'editoria”, in cui sono coinvolti i bambini, gli editori, gli illustratori, gli autori, in un calendario fitto di incontri rivolti ai piccoli ma anche, cosa importantissima, ai grandi, in funzione formativa e divulgativa.

Scheda dedicata a A che pensi? di Laurent Moreau (Orecchio acerbo 2012).

Cosa ci sia di nuovo in questa iniziativa e perché in modo nuovo sia necessario avvicinarsi ai libri, lo dice bene nell'introduzione al volume la studiosa francese Sophie Van der Linden, quando afferma che, nonostante l'insistenza ultradecennale da parte di insegnanti, educatori, bibliotecari ecc., sull'importanza della lettura, “a forza di martellare sul 'purché legga', abbiamo persa la strada per una questione cruciale che non avrebbe mai dovuto essere dissociata dalla lettura: quella della letteratura! Perché oggi poco importa quel che i bambini leggono, purché leggano.” E, invece, aggiunge, poco dopo, “la letteratura raramente raggiunge i bambini e gli adolescenti” e questo, a fronte di una produzione editoriale "eccessiva". E nonostante ciò, prosegue Van der Linden:

Scheda dedicata a A che pensi? di Laurent Moreau (Orecchio acerbo 2012).

Sempre più editori, scrittori, illustratori si sono impossessati della letteratura per ragazzi come supporto d'espressione letteraria e artistica a tutti gli effetti [] sono decine e decine di opere straordinarie, pubblicate ogni anno, molto diverse fra loro: testi raffinati e acuti dalle immagini virtuosistiche, che possiedono forza di espressione; storie originali, sorprendenti o assolutamente corroboranti, che producono eco durature e feconde, al tempo stesso perfettamente allineate con le proccupazioni e gli interessi dei bambini. [] E i bambini che leggono questi libri, lo sappiamo, hanno una curiosità, una predisposizione all'astrazione, una attitudine a immaginare, un senso creativo che gli sono propri per il continuo confronto con queste opere letterarie e artistiche, che li accompagneranno e sosterranno per tutta la vita. [] Il ruolo cruciale svolto da Tribù dei lettori con Scelte di Classe è esattamente questo: selezionare con rigore le opere più interessanti, capaci di arrivare ai giovani lettori e far condividere queste letture nella maniera più intelligente, lavorando sulle motivazioni e sul desiderio di leggere dei giovani. Alla fine, questa è senza dubbio la questione centrale, la sola attraverso cui le cose potranno cambiare: la fiducia. La fiducia che dobbiamo concedere ai giovani lettori in contatto con la letteratura. Niente è più importante di questo oggi.

Scheda dedicata a Henri va a Parigi, di Saul Bass (Corraini 2012).

Quanto Tribù dei lettori sposi e realizzi questo punto di vista, e quanto pratichi la fiducia non solo nei ragazzi, ma nella letteratura e negli adulti che stanno accanto ai ragazzi, lo manifesta attraverso scelte importanti: per esempio quella delle persone che chiama a selezionare i volumi e a scriverne. Persone che di libri si occupano sotto punti di vista diversi: non solo studiosi istituzionali, ma anche creativi, organizzatori di mostre, bibliotecari, scrittori, blogger, tutti capaci di portare la ricchezza del proprio orizzonte visuale e dei propri linguaggi nella lettura e nella valutazione dei libri. Va sottolineato, a questo proposito, che le schede proposte sui singoli volumi hanno una qualità sorprendente, spesso altissima.

Scheda dedicata a Henri va a Parigi, di Saul Bass (Corraini 2012).

Quest'anno mi hanno colpito particolarmente le schede di Massimiliano Tappari, acuto fotografo e autore, che in modo poetico, brillante, colto e limpido spiega Henri va a Parigi di Saul Bass e di A che pensi? di Laurent Moreau (di quanto sia importante che gli strumenti critici e i criteri di valutazione dei libri per ragazzi non rimangano unicamente sapere “da esperti”, per essere invece condivisi e allargati ad altri ambiti, e di quanto sia fondamentale che la letteratura e la cultura per ragazzi escano da un ambito specialistico per diventare tout court letteratura e cultura, prodotte e frequentate da tutti, di interesse e sotto la responsabilità di tutta la collettività degli adulti, avevamo scritto due anni fa, in questo articolo).
Un altro segnale importante di Scelte di Classe è la qualità della pubblicazione per cui fin dall'inizio si è contraddistinta. E a questo proposito cito la parte finale dell'introduzione al volume di Hamelin associazione culturale:

La vocazione pedagogica è anche di chi questo testo lo ha voluto, curato, corretto, rivisto, e di chi lo ha impaginato, di chi gli ha dato colori e immagini, di chi con la grafica lo ha reso bello (Fausta Orecchio n.d.r). Poiché la vocazione pedagogica è, innanzitutto, estetica. Offrire ai bambini e ai ragazzi qualcosa di bello e ricco di storie, ecco il piacere di fare e leggere Scelte di Classe

Illustrazione di Steven Guarnaccia.
Insomma, se il luogo comune a proposito dei "libri per i figli degli architetti" o addirittura "dei libri per architetti" è  duro a morire, molto si sta facendo e da parte di molti, perché si tramuti nell'ovvia stupidaggine che è.

Sulla stessa onda, nello suo stile proprio e autonomo, appare la rivista Hamelin che nel nuovo numero si presenta come annuario, ovvero selezione dei migliori libri del 2012. Ho avuto già modo di segnalare come il cambio di formato e grafica di questa rivista, a partire dal 2012, abbia coinciso con un cambiamento anche nell'impostazione dei contenuti. E certamente uno dei mutamenti più evidenti sta nel peso maggiore che vi hanno le figure (per esempio, a ogni numero è proposto un inserto centrale a colori dedicato a un illustratore), una scelta che, per chi si occupa di immagini, non è esteriore, ma si inscrive in una riflessione estetica che riguarda i contenuti stessi di quanto proposto. Un altro percepibile cambiamento sta in una decisa, quasi combattiva, assunzione di responsabilità, a fronte di una offerta editoriale percepita come  “eccessiva”, per tornare all'espressione di Sophie van der Linden, rispetto alla propria funzione critica, avvertita, oggi più che mai, come fondamentale: non per, teatralmente, stroncare o beatificare questo o quel libro, ma invece problematizzando, andando al cuore delle questioni, approfondendo temi, stili, filoni e dinamiche editoriali, studiando immagini e contenuti, interrogando le scelte di autori e illustratori, dando la parola a voci, punti di vista e competenze diverse, ponendosi domande senza formulare facili risposte, e dando ragione ai lettori di giudizi positivi e negativi, di osservazioni e valutazioni, argomentando sempre scelte e preferenze. Un atteggiamento importante, perché la qualità e la crescita dei prodotti editoriali nasce, anche, da un confronto critico autentico e condivisibile. Prendere sul serio la funzione critica significa credere nella letteratura e nei lettori, dare a entrambi fiducia. Sapere che le scelte che facciamo e le parole che usiamo determinano altre scelte e altre parole.
Dall'introduzione di Hamelin, riporto:

Provate a pensare all’attimo in cui mettete piede in libreria, piccola o grande che sia, indipendente o meno. L’attimo prima di ricordare il motivo per cui siete entrati è un attimo di vertigine, di sconvolgente smarrimento e insieme di ebbrezza. Sono centinaia i titoli esposti, le copertine ammiccanti, le fascette esclamative, e spesso gli stessi titoli cambiano nel giro di un paio di settimane, sostituiti da altri apparentemente uguali ai primi. Perché se ne dovrebbero acquistare alcuni, e non altri? Qual è il valore, il merito, la necessità di ciascuno? Ce ne sono alcuni che sono migliori di altri, più urgenti, più vitali? Sono domande, queste, che ne sottendono altre, più essenziali: perché leggiamo? Che cosa ci dà la lettura di un libro? Che cosa stiamo cercando? E per chi si occupa di promuovere la lettura, c’è un’altra domanda ancora: perché far leggere? Perché scegliere un libro per bambini o ragazzi piuttosto che un altro?
Perché, e abbiamo l’ambizione di pensarlo, alcuni libri sono migliori di altri, e lo sono sulla base di valori letterari, estetici e pedagogici necessari. Perché raccontano storie che possono aiutare a fare una scelta, dare la spinta che serve, cambiare la vita. Perché raccontano di noi, di dove siamo e dove stiamo andando.


(gz)

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