
[di Ilaria Tagliaferri*]
A passeggio tra sorprese, misteri e incontri
“Ma dove vanno tutti questi passi?” hanno chiesto i bambini mentre in biblioteca sfogliavamo insieme di Juarez Machado. Era uno di quei pomeriggi grigi dove per frenare gli sbadigli ci vuole una storia misteriosa, e il rosso acceso della copertina attraversata dalle orme ci aveva incuriositi. Decisi a seguirle, magari accarezzandole con le dita, ci siamo ritrovati a entrare, passo dopo passo, nella giornata di un invisibile protagonista e dei suoi amici, che camminano instancabili tra oggetti e strani incontri. Un libro-passeggiata, poetico e divertente, senza testo, dove le immagini in sequenza scatenano la gioia misteriosa dell’immaginazione.
La prima lettura dell’albo l’abbiamo fatta tutta d’un fiato, curiosi e rannicchiati accanto allo scaffale, perché dita e occhi erano ansiosi di sapere dove si andava a finire con tutto quel camminare. Poi abbiamo allungato braccia e gambe, preso un bel respiro (con relativo svolazzare di pagine) e siamo tornati indietro, sfogliando di nuovo il libro.
Ci è venuta voglia di sapere chi fosse il protagonista: che faccia avrà dopo essersi fatto una doccia? e dopo aver sbocconcellato la colazione non gli sarà mica cresciuta la pancia?
Soffermandoci su ogni immagine abbiamo immaginato viso, voce, pancia e sorriso di un personaggio misterioso e affascinante, che conosce la gentilezza (fa dono di una piantina a una passante), cambia colore dopo essersi lavato (i suoi passi passano dal verde al blu) improvvisa balletti quando sente la musica e (evviva!) sa centrare perfettamente il vetro di una finestra calciando un pallone.

Le pagine più “calde” e contestate sono state quelle della scelta del cappello. Una bambina, improvvisando un broncio di quelli che passano subito, ha protestato che i passi non dovevano per forza essere maschili: la forma delle tracce è quella di uno stivale, e gli stivali li portano anche le femmine, per non parlare del calcio, gioco nel quale le bambine sanno essere fortissime.
E ancora: perché la vecchietta elegante – per di più con ombrello e stivali!– che riceve la piantina fa quella faccia? Non se l’aspettava? Le sarebbe piaciuto di più un dolcetto? E il trampoliere non è affaticato con quel cartello così grande appeso al collo, che prima o poi gli farà perdere l’equilibrio? Domanda dopo domanda, alla fine, stanchi di camminare, siamo saliti tutti su due ruote, e durante la discesa qualcuno ha fatto anche suonare il potente, per quanto invisibile, campanello della bici.
Juarez Machado, artista brasiliano che oltre a disegnare e a dipingere ha fatto il mimo, lo scenografo, il graphic designer e lo scultore, ha creato – nel 1975– un albo raffinato, emozionante, in equilibrio tra allegria, trampoli, gesti quotidiani e mistero. Un albo che ancora oggi cattura i piccoli accompagnandoli lungo sentiero da percorrere lentamente, mentre spuntano domande, lo sguardo si allarga e prendono vita tante altre micro storie, che pagina dopo pagina, si intrecciano l’una all’altra. E un pomeriggio noioso si è acceso e ha trovato la sua strada: bastava seguire le tracce lasciate dai passi colorati, che ci portano in giro anche senza una meta.
*Ilaria Tagliaferri vive a Firenze, è laureata in Teoria della letteratura e lavora nella biblioteca di Villa Montalvo a Campi Bisenzio, sede del Centro regionale di servizi per le biblioteche per ragazzi toscane. Collabora con la rivista LiBeR, con La vita scolastica e con Scuola dell’infanzia di Giunti Scuola, per le quali ha tenuto la rubrica Progetto lettura, suggerendo percorsi e attività da fare con i libri. È membro della giuria e coordinatrice scientifica del Premio-Laboratorio Ceppo Ragazzi di Pistoia, che ogni anno propone ai lettori dai 12 ai 14 anni un autore da incontrare e recensire.
Vi ricordiamo che alla storia di Emme Edizioni e della sua fondatrice è dedicato il nostro La casa delle meraviglie. La Emme Edizioni di Rosellina Archinto, a cura di Loredana Farina.
Sempre a questo tema è dedicata la mostra La Emme Edizioni di Rosellina Archinto. Vent’anni di successi in mostra (1966-1985), a cura di Loredana Farina, Alessandra Mastrangelo e ABCittà, con il patrocinio di Nati per Leggere e della sezione lombarda dell’Associazione Italiana Biblioteche.
Tutte le informazioni sul percorso espositivo che la mostra propone, per tutti coloro che la volessero visitare o ospitare, lo trovate qui.
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