mercoledì 30 novembre 2011

Con le gambe che fremono

Qualche giorno fa, parlando di W la libbertà, di Luisa Mattia, abbiamo scritto che le strade che sanno prendere i libri sono imprevedibili. Alcune, poi, più imprevedibili di altre. In questo caso, capita di rimanere invariabilmente sorpresi. Si ha l'esatta misura, in queste situazioni, di quanto gesti, idee, pensieri individuali, una volta nel mondo, abbiano conseguenze forse inimmaginabili, però molto concrete. Questo dà soddisfazione, ma certamente mette di fronte al peso e alla responsabilità del proprio operato.
Quando abbiamo cominciato a pensare a questo libro, Nove storie sull'amore, che ci è stato chiesto da Elisa Miroglio per ricordare sua madre Gabriella, non avrei mai potuto ipotizzare che, come è accaduto qualche giorno fa, una platea di un centinaio di insegnanti, attenti e silenziosi, mi avrebbero ascoltato leggere questi racconti. Né che queste storie, poi, sarebbero state il punto di partenza per un lavoro collettivo di riflessione e libera invenzione, attraverso scrittura, disegno collage eccetera, sul tema dell'amore: collettivo perché vi sono coinvolti qualche centinaio di bambini che nel 2012 vi si dedicheranno con impegno a scuola, per molte settimane, sotto la guida dei loro insegnanti. Né che questi disegni, questi scritti, poi, a loro volta, diventeranno un libro, e che questo libro una volta realizzato se ne vorrà andare per conto suo, come fanno i libri e i ragazzi, che non c'è verso di farli stare a casa, con chi li ha fatti.
Perché come Pinocchio, perfetto rappresentante della categoria - povero, ingenuo, stupidino, vestito di niente, ma baldanzoso, appassionato e allegrissimo - hanno le gambe che fremono di mettersi in strada. La strada in questo caso speriamo sia fortunata e prodiga di incontri generosi: perché chi deciderà di acquistare questo libro fatto con le 999 storie scritte e disegnate dai bambini, parteciperà alla raccolta di fondi promossa dalla Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra, con specifica destinazione alla realizzazione del reparto di pediatria, un'iniziativa di cui avevamo già parlato qui. Su tutta l'iniziativa, invece, trovate dettagliate notizie qui.



Quando qualcosa che si è fatto, come autori, come editori, entra così esplicitamente nelle vite degli altri, sempre così enigmatiche e affascinanti a chiunque esse appartengano, quello che proviamo è qualcosa fra lo stupore, la meraviglia e la commozione. È stato sempre così, sia per me sia per Paolo sia credo, oggi, per Valentina. Lo sconcerto di rendersi conto che quello che si è fatto in modo solitario, attraverso tanti dubbi, rischiando, divertendosi, osando, poi, a un certo punto (lo scopri ogni volta, anche se dovresti saperlo già da un pezzo, ma in verità non lo metti a fuoco mai), diventa qualcosa che appartiene agli altri. Altri, sconosciuti ma presentissimi, che lo usano, lo vedono, lo raccontano in un modo che mai avresti sospettato.
No, dico, non è incredibile?

Le foto di questo post si riferiscono alla serata di presentazione del progetto 999 storie sull'amore, tenutasi ad Alba la sera del 22 novembre. Grazie a Giordana Piccinini, dell'associazione Hamelin, che ci ha permesso di pubblicarne alcune.



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