
Quando abbiamo cominciato a pensare a questo libro, Nove storie sull'amore, che ci è stato chiesto da Elisa Miroglio per ricordare sua madre Gabriella, non avrei mai potuto ipotizzare che, come è accaduto qualche giorno fa, una platea di un centinaio di insegnanti, attenti e silenziosi, mi avrebbero ascoltato leggere questi racconti. Né che queste storie, poi, sarebbero state il punto di partenza per un lavoro collettivo di riflessione e libera invenzione, attraverso scrittura, disegno collage eccetera, sul tema dell'amore: collettivo perché vi sono coinvolti qualche centinaio di bambini che nel 2012 vi si dedicheranno con impegno a scuola, per molte settimane, sotto la guida dei loro insegnanti. Né che questi disegni, questi scritti, poi, a loro volta, diventeranno un libro, e che questo libro una volta realizzato se ne vorrà andare per conto suo, come fanno i libri e i ragazzi, che non c'è verso di farli stare a casa, con chi li ha fatti.
Perché come Pinocchio, perfetto rappresentante della categoria - povero, ingenuo, stupidino, vestito di niente, ma baldanzoso, appassionato e allegrissimo - hanno le gambe che fremono di mettersi in strada. La strada in questo caso speriamo sia fortunata e prodiga di incontri generosi: perché chi deciderà di acquistare questo libro fatto con le 999 storie scritte e disegnate dai bambini, parteciperà alla raccolta di fondi promossa dalla Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra, con specifica destinazione alla realizzazione del reparto di pediatria, un'iniziativa di cui avevamo già parlato qui. Su tutta l'iniziativa, invece, trovate dettagliate notizie qui.

Quando qualcosa che si è fatto, come autori, come editori, entra così esplicitamente nelle vite degli altri, sempre così enigmatiche e affascinanti a chiunque esse appartengano, quello che proviamo è qualcosa fra lo stupore, la meraviglia e la commozione. È stato sempre così, sia per me sia per Paolo sia credo, oggi, per Valentina. Lo sconcerto di rendersi conto che quello che si è fatto in modo solitario, attraverso tanti dubbi, rischiando, divertendosi, osando, poi, a un certo punto (lo scopri ogni volta, anche se dovresti saperlo già da un pezzo, ma in verità non lo metti a fuoco mai), diventa qualcosa che appartiene agli altri. Altri, sconosciuti ma presentissimi, che lo usano, lo vedono, lo raccontano in un modo che mai avresti sospettato.
No, dico, non è incredibile?
Le foto di questo post si riferiscono alla serata di presentazione del progetto 999 storie sull'amore, tenutasi ad Alba la sera del 22 novembre. Grazie a Giordana Piccinini, dell'associazione Hamelin, che ci ha permesso di pubblicarne alcune.
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