mercoledì 11 luglio 2012

Ma quanto è cresciuta...

Un topo in visita, con Svjetlan Junakovic, Wanda Dal Cin
e un'allieva concentratissima e non meglio identificata
Ogni anno, da qualche anno, in questo periodo ci invitano in un posto. E, ogni volta, sulla via del ritorno, ci viene da dire: «Ma quanto è cresciuta...», come lo si direbbe di una bimbetta. Eppure, Sàrmede, quest'anno, compirà trent'anni.

Ogni anno, Leo, Wanda, Ketty, Monica e tutti gli altri “sàrmediani” riservano nuove sorprese, macinano nuove idee, propongono nuovi progetti. E tutto questo senza dimenticare la qualità dell'insegnamento nei corsi, la proposta di nuovi insegnanti e di nuove materie. Insomma, il mantenimento di quel livello di eccellenza che ha decretato negli anni il successo della scuola e della mostra.

Quest'anno, poi, si vede crescere rapidamente la nuova sede della Fondazione, proprio accanto al palazzo comunale che fino a oggi ha ospitato la mostra e la segreteria organizzativa. Facendo i dovuti scongiuri, sembra che l'ipotesi di vedere per la trentesima mostra per la prima volta nella nuova e definitiva sede sia tutt'altro che peregrina.

Allievi dalla Corea e dal Brasile per il corso di Svjetlan.
La nostra presenza a Sàrmede quest'anno ha coinciso con i corsi di Svjetlan Junakovic e di Linda Wolfsgruber. Siamo passati a visitare gli allievi il pomeriggio, prima dell'incontro serale. Era solo il secondo giorno di attività, quindi non abbiamo potuto vedere i lavori realizzati durante il corso, ma gli allievi erano concentratissimi, nonostante il caldo africano e un'umidità da stagione dei monsoni. Così concentrati da non accorgersi quasi della nostra presenza.

La sera, invece, nel Municipio, ci aspettava una sala consiliare piena. Molta più gente dell'anno scorso, e dell'anno prima, e dell'anno prima ancora. E, questa volta, sotto la guida di Ketty Gallon abbiamo conversato con Linda e Svjetlan, parlando delle bugie che il Vasari diceva su Giotto, di Leon Battista Alberti, di Totti Francesco da via Vetulonia e di mosche che stanno nei quadri. Abbiamo anche mostrato, si parva licet, i libri che verranno pubblicati in autunno.

L'incontro serale con gli allievi.
Alla fine, dal pubblico, una sola domanda, ma di quelle alle quali sembra facile rispondere, ma non è affatto così: «Che cosa vi induce a fidarvi di un esordiente?» Ma di questo, magari parleremo un'altra volta.

Il prossimo appuntamento è il 27 ottobre, per l'inaugurazione della mostra, alla sua trentesima edizione. Sappiamo già che ci saranno sorprese e novità. Ci hanno chiesto di non parlarne, per il momento. Ma quest'anno più che mai sarà importante esserci.

Post scriptum: come al solito, abbiamo dimenticato la macchina fotografica. A rimediare ci ha pensato Ketty Gallon, che ringraziamo per la cortesia.

Ulteriore post scriptum: se andate a Sàrmede, il prosecco buono si compra da una anziana signora a Cappella Maggiore. Per i formaggi, invece, conviene salire al Pian del Cansiglio.

3 commenti:

migueltanco ha detto...

bello Sarmede!

ma....Che cosa vi induce a fidarvi di un esordiente?

Topipittori ha detto...

Per saperlo dovrai aspettare a settembre, caro Miguel.

elillisa ha detto...

E' stato bello vedere un Topo!
In realtà il nostro mutismo al suo passaggio era un misto tra l'estrema concentrazione e la meticolosa cura nel cercare di coprire con il proprio corpo lavori ancora incerti e imperfetti. Il giudizio del Topo: croce e delizia!

Il corso (base) che ho appena terminato a Sarmede, quello sì che è stato perfetto: un ottimo maestro, Svjetlan, compagni di corso fenomenali, un paese...da favola e, come dicevamo, un importante Topo in bermuda di passaggio.

;)