martedì 4 settembre 2012

Settembre, andiamo, è tempo di ristampe

I francesi la chiamano la rentrée: quello strano, contraddittorio momento dell'anno, appena dopo le vacanze, in cui tutto finisce e tutto ricomincia.
Uno dopo l'altro, i negozi riaprono, chi lavora torna a lavorare, chi studia si ritrova dietro un banco, i cani tornano a passeggiare ai giardinetti pubblici, i giornali a parlare di precipitazioni eccezionali, le macchine a parcheggiare sui marciapiedi e i vigili a dare multe.

E gli editori? Gli editori, è chiaro, ad annunciare le loro mirabolanti novità in libreria. Insomma, avete capito: a breve sugli scaffali delle librerie appariranno anche le nostre novità.

Un boccone succulento per cui tuttavia l'affezionato lettore dei Topi dovrà pazientare ancora qualche giorno: diamo il tempo ai libri di arrivare dalla distribuzione in libreria (ma noi le prime due novità, stampate in agosto, le abbiamo già fra le mani e siamo piuttosto soddisfatti del risultato).
Perciò, oggi vi parleremo, e con un certo orgoglio, di edizioni estere e di ristampe: sono ben tre, di tre libri che sono stati accolti con un certo entusiasmo da librai, bibliotecari, genitori e ragazzi.
La prima, ça va sans dire, è quella dell'evergreen Che cos'è un bambino, titolo che ormai è alla sesta ristampa e veleggia tranquillo verso le dodicimila copie vendute.

Il secondo è Vorrei avere: fra i nostri titoli, quello che vanta il più alto numero di edizioni all'estero e quello che per primo ha superato l'Atlantico per approdare nelle librerie degli Stati Uniti. Mancava in libreria da aprile, quindi - signori librai - adesso potete riordinarlo al distributore.

Il terzo è Esopo che, ultralodato e premiato, vede proprio in questi giorni associarsi all'edizione greca (di cui avevamo già parlato ampiamente, qui) una prestigiosa edizione francese da parte di Actes Sud Junior.

E su questa vogliamo fermare la vostra attenzione: testi e illustrazioni sono gli stessi, ma molte sono le  differenze. Ve le mostriamo raffrontate, a partire dalla copertina:



Certo, al di là del fatto che l'una o l'altra piacciano più o meno, non è interessante osservare come scelte diverse di carattere, copertina, formato e impaginazione possano modificare il sapore, il carattere stesso di un libro?






1 commento:

michele petrucci ha detto...

Belle entrambe le edizioni. Ma ammetto che i disegni di Simone (anche se pensati per avere del testo al loro interno) mi piacciono ancora di più senza caratteri tipografici.