giovedì 31 marzo 2011

Piccolo album di Bologna parte 4

Oggi giornata di firme allo stand. Grazie a tutti quelli che sono venuti a incontrare Simone e Giulia, e a quelli che hanno presenziato all'inaugurazione della mostra di Camilla Engman e Ana Ventura da Hamelin. E naturalmente, grazie Hamelin!

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martedì 29 marzo 2011

Piccolo album di Bologna parte 3

Oggi giornata intensissima conclusa con l'inaugurazione della mostra di Ana Ventura da neirami. Domani Giulia Sagramola e Simone Rea firmeranno, vi aspettiamo!

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lunedì 28 marzo 2011

Piccolo album di Bologna parte 2

Il primo giorno è passato e come promesso troverete qualche foto di questa intensissima fiera su Facebook. Tanta gente allo stand, volti nuovi e conosciuti, editori da tutto il mondo e pochissimo tempo per girare.

Piccolo album di Bologna parte 1

In questi giorni saremo alla Fiera del Libro di Bologna.
Se volete un piccolo assaggio di quello che sta succedendo, andate sulla nostra pagina Facebook. Ogni giorno posteremo qualche foto della fiera e qualche commento, in attesa di tornare, far decantare le idee e farvi un resoconto di com'è andata...

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domenica 27 marzo 2011

Fiera del libro di Bologna: Piccola Agenda dei Topi

Anche quest'anno parteciperemo alla Fiera del Libro di Bologna. Saremo nel padiglione 29, stand D36, insieme ai nostri amici di Planeta Tangerina e Editions Notari.

Mentre oggi siamo impegnati ad allestire lo stand, vi ricordiamo gli appuntamenti di questa settimana.

Infine, il blog riapre dopo la fiera, nel frattempo potete seguire la cronaca delle giornate fieristiche sulla nostra pagina facebook. A presto e buon lavoro a tutti!


EVENTI IN FIERA:

Martedì, 29 marzo
Caffè autori, ore 15.30
Fumetti per bambini
Intervengono: Giovanna Zoboli (Topipittori), Fausta Orecchio (Orecchio acerbo), Omar Martini (Giunti-Black Velvet), Frédéric Lavabre (Sarbacane)
 
Mercoledì, 30 marzo
Caffè autori, ore 11.
365 giorni di poesia
Hervé Tullet e Bernard Friot parlano di poesia a partire da Agenda du (presque) poète. Conduce, Giovanna Zoboli.

Mercoledì, 30 marzo
Caffè degli illustratori, ore 11.
Le ragioni di una scelta: Incontro con i membri della Commissione di Selezione della Mostra Illustratori 2011
Paolo Canton (Topipittori), Carll Cneut (illustratore), L’uboslav P’alo (AFAD Bratislava), Ellen Seip (Cappelen Damm), Sophie Van Der Linden (critica).
Modera: Marcella Terrusi, Università di Bologna.


Mercoledì, 30 marzo
Stand Topipittori, 29 D36, ore 13.30.
Giulia Sagramola firma il suo imperdibile Bacio a cinque.

Mercoledì, 30 marzo
Caffè illustratori, ore 16.30.
Incontro tra Camilla Engman, Ana Ventura e Giovanna Zoboli.
Presenta, Ilaria Tontardini.




Mercoledì, 30 marzo
Stand Topipittori, 29 D36, ore 17.30
Simone Rea firma le sue bellissime Favole di Esopo










EVENTI FUORI FIERA

Distant friends
Mostra di Ana Ventura e Camilla Engman,
presso Hamelin Associazione Culturale.
Inaugurazione: mercoledì, 30 marzo, ore 19.
Maggiori informazioni qui.







Nove storie sull'amore. Libri in stoffa, libri in carta e serigrafie di Ana Ventura
La mostra si tiene presso neirami.
Inaugurazione: martedì, 29 marzo, ore 19.
Maggiori informazioni qui.

Inoltre vi segnaliamo anche, per il dopo-fiera:

Workshop con Ana Ventura
13-15 maggio 2011
Durata: 20 ore.
Scadenza iscrizioni: 24 aprile 2011.
Si tratta di workshop per illustratori e la selezione avviene attraverso curriculum, max 20 partecipanti.
Il costo è di 180 euro. 
Per informazioni e iscrizioni:
HAMELIN | mostre@hamelin.net |
www.hamelin.net | 051 233401

sabato 26 marzo 2011

Una bellissima sassata

Con Bruno ci siamo conosciuti all'aeroporto di Linate, due anni fa, noi in partenza per Montreuil, lui per Bari. Ci siamo riconosciuti, essendoci incrociati in qualche occasione senza esserci mai presentati per bene. Ci siamo salutati e abbiamo iniziato a chiacchierare.
Io stavo facendo l'editing di un Anno in tasca, non ricordo esattamente quale. Fra un via vai di gente telefonante, mangiante e chiacchierante, sedevo con la mia brava penna rossa, tutta impegnata a segnare, sottolineare, cerchiare. Bruno, naturalmente, garbatamente, mi ha presa un po' in giro, alludendo al fatto che non sempre fra editor e autori il rapporto è liscio. Vero. Verissimo. Sono stata, sono, entrambe le cose e posso garantire che il rapporto è delicato e può diventare esplosivo se non si hanno i nervi saldi, le idee chiare e, soprattutto, dosi massicce di reciproco rispetto.
Posso dire, però, con un certo orgoglio, che ad oggi non registriamo autori scontenti per il trattamento ricevuto. Ma non è questo il punto. In quel momento, né noi né Bruno sapevamo che il nesso fra noi sarebbe stata proprio la collana Anni in tasca. Non lo sapevamo e non l'abbiamo saputo per un bel pezzo: precisamente fino a quest'inverno, a Roma, quando, per tutt'altri motivi, con Bruno si è cominciato a parlare di una collaborazione. Poi, così, fra una cosa e l'altra, sono saltati fuori gli Anni in tasca. Bruno si è incuriosito alla nostra proposta di tentarne uno. Non ha detto né sì né no, ma, dopo qualche settimana, sono arrivati i primi capitoli.
Che ne dite? ci ha chiesto, a quel punto, un po' perplesso da quel che gli stava uscendo dalla memoria e dalla penna.
Diciamo che sono perfetti, è stata la nostra risposta.
Da quel momento, è andato come un treno.
Ci ha consegnato il libro in poco, pochissimo tempo. Un libretto agile, essenziale, rapido, intenso, nervoso.
Una sassata contro un vetro, mi viene da dire. Un bellissima sassata.
Si intitola Doppio blu. Un blu profondo.
E vi garantisco che vi permetterà di scendere a grandi, grandissime profondità.
Se questo per voi è un periodo propizio alle immersioni, a brevissimo lo trovate in libreria (e in fiera, da lunedì).

venerdì 25 marzo 2011

Tutti per uno...

Saranno a giorni in libreria, in Italia e in Grecia, le Favole di Esopo illustrate da Simone Rea.

Nel frattempo, per chi viene a Bologna, il libro sarà presente allo Stand 29 D 36 e, mercoledì 30, alle 17.30, Simone Rea si metterà a disposizione di chi, eventualmente, ne volesse una copia con dedica.

Come sempre, questo libro è il risultato del lavoro di molte persone, che si sono adoperate per il buon esito dell’edizione. Da Bianca Mariano, che ha ritradotto da fonti antiche i testi, facendoci fare qualche interessante scoperta, a Orith Kolodny, che ha progettato e realizzato graficamente il libro. Da Roberto Girlanda, che è stato, come sempre, preziosissimo nella progettazione tecnica e che, per una volta, mi ha convinto ha usare carta patinata, a Daniele Armano che ha rivoltato il mondo per trovare una carta patinata che mi piacesse e ha fatto in modo che tutto filasse liscio in produzione. Da Renzo Zuanazzi, che ha realizzato gli impianti e eseguito le correzioni cromatiche, ai giovani e competentissimi macchinisti della KBA 100x140 delle Grafiche AZ.
E, naturalmente, Simone Rea che ha lavorato più di due anni, con passione e grande disponibilità ad ascoltare e discutere i molti (troppi?) commenti dell’editore.
Adesso che è finito, il libro ci piace molto. Speriamo piaccia anche a critici, librai, genitori, insegnanti, bibliotecari e, soprattutto, ai bambini ai quali è destinato. Un primo assaggio, voi che ci seguite nel blog, potete averlo qui.





giovedì 24 marzo 2011

Amiche lontane, molto vicine

Abbiamo incontrato Ana Ventura una sola volta, per poche ore, nell’ufficio gentilmente prestatoci da Planeta tangerina, che ancora orbitava a Oeiras.
Camilla Engman non l’abbiamo incontrata proprio mai. Eppure abbiamo lavorato insieme e realizzato con ciascuna di loro un libro: Nove storie sull’amore e Troppo tardi.


Sembra che le nuove tecnologie abbiano fatto del mondo il cortile di casa. Non è affatto vero, lo sappiamo bene. Ma indubbiamente facilitano molto il lavoro a distanza.
Infatti, quando abbiamo scoperto che Ana e Camilla si erano incontrate solo una volta (e, guarda caso, proprio a Bologna), ma sognavano di lavorare insieme, abbiamo proposto a Ilaria e Giordana di Hamelin una mostra che accogliesse un lavoro collettivo delle due artiste. L'idea è stata raccolta con entusiasmo e la proposta è stata lanciata. Ana e Camilla hanno accettato e si sono messe di gran lena a lavorare sul progetto. È stato un gran viavai di file e di pacchetti fra Barcarena e Göteborg.



Non ci saremmo aspettati che il progetto assumesse la dimensione che pare aver assunto e che toccasse ambiti e tecniche diversissimi fra loro, dalla serigrafia al ricamo.



Di definitivo, non abbiamo ancora visto niente. E niente vedremo fino all’inaugurazione. Ma ci aspettiamo grandi cose, da quel poco che ci è stato dato di vedere in anticipo.


Segnate in agenda:

Amiche lontane / Distant friends 
hamelin associazione culturale - via zamboni 15 - bologna
30 marzo - 29 aprile 2011
inaugurazione: mercoledì 30 marzo, ore 19.30

Ana, Camilla, topi e pifferai vi aspettano.


mercoledì 23 marzo 2011

Coi fumettisti non si sa mai

Sarà a giorni in libreria, e ufficialmente alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, il primo libro della nuova collana Gli anni in tasca graphic: Bacio a cinque di Giulia Sagramola. Per il modico prezzo di 16 miseri eurini (meno di 10 centesimi a pagina, copertina inclusa) potrete leggere, in parole e immagini, la vera storia di Giulia, detta Periscopio. Una bambina che non tace un secondo ancora prima di saper parlare, mangia di tutto compreso il concime per le piante, adora l’orso Birallo perché ha la faccia cattiva, ha un amico immaginario di nome Emanuele e parecchi fidanzati che cambia come calzini (finché non arriva Giulio), strapazza le sue sorelle ma ci gioca anche un mucchio, le scappa continuamente la pipì, ama pazzamente disegnare, è gelosa, carismatica e convinta che il suo cane Leo sia un bambino vittima di un sortilegio, ha paura di dormire lontano dai suoi genitori, produce riviste in edizione limitatissima, va agli scout ma non le piace, imita la sua amica Silvia, crede ciecamente in Babbo Natale, a scuola come maestra si ritrova sua mamma...  Insomma, una bambina con la B maiuscola, super bambina, meraviglioso flagello della specie femminile. Come sono tutte le bambine. 

Abbiamo chiesto a Giulia di rispondere a qualche domanda. Una semplice intervista per il blog, insomma. Questo è quello che ne è venuto fuori. 

martedì 22 marzo 2011

Nove storie sull’amore

Ogni libro nasce per una ragione diversa e ha una storia propria.
Nove storie sull’amore è nato da una commissione: Elisa Miroglio, anche per conto dei fratelli Elena e Giuseppe, ci ha chiesto di realizzare un libro per ricordare sua madre, Gabriella Miroglio. Anziché pubblicare una biografia o una raccolta di ricordi, le abbiamo proposto un libro destinato ai bambini, che mettesse in evidenza i valori che di questa persona avevano caratterizzato la vita e le scelte. Elisa ha accettato con entusiasmo e il progetto ha preso forma nel corso di alcuni mesi, con  l'attiva, partecipatissima collaborazione di Marina Del Cinque, che ha curato tutta la grafica del progetto, e l'illustratrice portoghese Ana Ventura che ha firmato le tavole del libro (i testi sono miei).

Il libro è uscito in due edizioni: una, speciale, fuori commercio, stampata su tessuto negli stabilimenti Miroglio. Una, su carta, a marchio Topipittori, destinata al mercato: dato che a un certo punto abbiamo capito che volevamo avere nel nostro catalogo questo libro, che da oggetto legato a un’occasione privata si è trasformato rapidamente in libro per tutti. Nove storie sull’amore uscirà simultaneamente anche in lingua inglese e tedesca, edito da una casa editrice nuova di zecca: Pistache Moustache.
Per onorare la memoria di Gabriella Miroglio e ricordare il suo impegno sociale e civile, per ogni libro venduto un euro sarà devoluto alla Fondazione Nuovo Ospedale Alba-Bra, di cui abbiamo già parlato qui e di cui Elisa Miroglio è presidente.







In occasione della fiera di Bologna, il libro diventerà anche una mostra: Nove storie sull’amore. Libri in carta, libri in stoffa e serigrafie di Ana Ventura, a cura di neirami, Hamelin Associazione Culturale e Topipittori. Non vorrete perdervela, vero?
Per vederla, avete tempo dal 30 marzo al 16 aprile 2011, da lunedì a sabato: 9.30-13.00 -16.00-19.30.
L’inaugurazione è martedì 29 marzo 2011, alle ore 19.00, a neirami, via Testoni 51/L,  Bologna.
Siete tutti invitati!

lunedì 21 marzo 2011

Gli Anni in tasca diventano Graphic!

Volete sapere com'è stato che un giorno Gli anni in tasca sono diventati graphic? Allora mettetevi comodi e ascoltate questa conversazione. I topi che parlano sono usciti dalla penna di Luigi Raffaelli, signore e padrone dell'immagine della collana, fin dai suoi esordi. La sceneggiatura è Topipittori &co.
Se dopo la lettura provate l'incontenibile desiderio di procacciarvi questa micro graphic novel, la troverete nello strepitoso catalogo 2011 doubleface de Gli anni in tasca, disponibile da noi, in Fiera, a Bologna, padiglione 29, stand D 36 (per intenderci, nella zona dei fiamminghi). Vi aspettiamo.
A breve su questi schermi, altre novità nelle novità.



venerdì 18 marzo 2011

Ragazzini da non dimenticare mai

Che i ragazzini siano formidabili attori, in grado di far sfigurare o, quantomeno, impallidire, calibri da Oscar, lo si sa da tempo.
Nel 1959, Truffaut dal quattrodicenne Jean-Pierre Léaud, in Les quatre-cent coup, trasse Antoine Doinel, personaggio che divenne il simbolo stesso dell'infanzia e dell'adolescenza ribelli, rimasto scolpito per sempre nella memoria grazie anche a una delle più belle scene, e a uno dei più bei primi piani, finali della storia del cinema.



Nel 1948, De Sica, con Enzo Staiola, anni nove, nella parte di Bruno Ricci in Ladri di biciclette, emblema dell'infanzia povera, innocente, ferita e coraggiosa, toccò il cuore del mondo intero, guadagnandosi un Oscar (miglior film straniero).



In questi giorni, ci hanno conquistati due film, tre registi, tre personaggi e tre attori.
I film sono Hereafter (2010) e Il Grinta (2010); i registi sono, rispettivamente, Clint Eastwood e i fratelli Joel ed Ethan Coen; i personaggi sono i gemelli Jason e Marcus interpretati dai gemelli Frankie e George McLaren, nonché la magnifica Mattie Ross interpretata da Hailee Steinfeld.

Cosa lega questi personaggi? Il fatto che siano decisi a tutto pur di ottenere quello che vogliono: Marcus, trovare un medium all'altezza del suo desiderio straziante di entrare in contatto con Jason, il gemello scomparso a causa di un incidente stradale; Mattie, placare la propria sete di giustizia, catturando e portando davanti alla legge lo spostato fuorilegge che le ha ucciso il padre.


Ci sono piaciute le facce serie, intense, credibili, comuni, di questi ragazzini, condotti in entrambi i casi in una recitazione essenziale, senza concessioni a smorfie, cliché, sentimentalismi, con effetti di travolgente empatia.

L'idea di infanzia che guida la mano senza incertezze di questi grandi registi sembra discendere, in linea retta, dalla tradizione letteraria anglosassone che ha creato personaggi memorabili: Jason e Marcus hanno la forza magnetica dei bambini che nei racconti e nei romanzi di Henry James commerciano instancabilmente con l'assoluto, l'alterità, l'aldilà e il mistero, accanto a un mondo adulto confuso, disorientato e, soprattutto, cieco.

La piccola Mattie ha sorelle famose: dalle ragazze d'acciaio dai turbolenti sentimenti di George Eliot e delle sorelle Brontë, alle pioniere indomite di Willa Cather, fino alle eccentriche bambine dall'intelligenza adamantina di Truman Capote, Harper Lee e Sylvia Plath (il film, fra l'altro, è tratto dal romanzo True Grit di Charles Portis che nel 1969 ispirò un film con John Wayne).

Cosa ci è rimasto di questi straordinari ragazzini cinematografici? Tutto.
In particolare, in Hereafter ci ha colpito lo sguardo assorto di Marcus, in continua, tesa, silenziosa comunicazione con l'assenza del fratello morto, la tenerezza profonda e pervicace dei suoi gesti rivolti all'oscurità, le sue offerte mute e fiduciose al nulla, sostenuto dal coraggio di non cedere, da una parte, alla fredda disillusione di chi non sa sostenere il mistero della morte, dall'altra, al cinismo, alla volgarità e alla crudeltà di un mondo che specula sul dolore di chi rimane.



Di Mattie ci hanno conquistato il nitore delle idee, la fisicità composta e trattenuta, l'amore ardente per l'avventura. E il profondo, nascosto senso dell'ironia: dopo avere organizzato la spedizione della salma del padre a casa, assistito a tre impiccagioni, dormito in compagnia di alcuni cadaveri, trattato la vendita e l'acquisto di cavalli con un trafficone rotto a ogni raggiro, assoldato uno sceriffo alcolizzato e coriaceo per catturare l'assassino del padre, essersi arrampicata su un albero per guardare in faccia un impiccato in decomposizione, aver guadato da sola le rapide di un fiume e sostenuto lo sguardo color cobalto del fascinoso ranger Matt Damon, a un malcapitato che fa tanto di offrirle una tazza di caffè, risponde, secca: «Signore, ho quattordici anni, non bevo caffè.»



L'orrore vero, mandato in onda da Rai Uno, dei mostruosi pargoli canterini di Antonella Clerici trova nello spegnere (per sempre) la tv e nell'andare al cinema un potente antidoto.

giovedì 17 marzo 2011

Garabalda faffarata!

 Nel 2010, Rizzoli Lizard ha dato alle stampe il fumetto Garibaldi. Resoconto veritiero delle sue valorose imprese ad uso delle giovin menti, di Tuono Pettinato (seconda edizione, gennaio 2011).
A parte il fatto che con Tuono usciremo in autunno con Il magnifico lavativo, una graphic novel per bambini nella collana Anni in tasca graphic, la ragione per cui abbiamo deciso di festeggiare questo 17 marzo, tardivamente dedicato all’Unità d’Italia, è che il suo Garibaldi ci è piaciuto e ci ha divertiti moltissimo.
Per questo vi proponiamo questa intervista all’autore, realizzata in fretta e furia, fra un suo spostamento e l’altro. Qui, invece, lo potete vedere e ascoltare.

Da dove nasce il progetto di Garibaldi: è stato l’editore che era alla ricerca di un progetto per le ricorrenze dell’Unità d’Italia o tu sei sempre stato un garibaldino?

Il progetto nasce dalla temeraria volontà dell’editore di affidare la biografia del principale eroe nazionale a un fumettista tutto matto come me. Sospetto che i miei patriottici committenti avessero scorto in me (e prima ch’io stesso me n’accorgessi) i germi di questo spirito garibaldino, perché fin dalle primissime letture di documentazione mi sono subito appassionato alle vicende del noto Nizzardo, e quello che era nato come un lavoro commissionato e funzionale alle celebrazioni di rito, si è subito trasformato in un sentito progetto personale. Senz’altro a contribuire a questo felice clima d’entusiasmo è stata anche la mia spiccata propensione a raccontare in storie brevi le vite di celebri personaggi storici, generalmente buttandoli giù dal piedistallo per poterci parlare a quattr’occhi.

Ti sei posto il problema del confronto, quasi inevitabile, con gli altri dissacratori dei grandi capisaldi della storia d’Italia: Altan di Francesco e Colombo, Rebori e Maggioni di Cuore?
In realtà, a causa della mia solita dabbenaggine, solo a libro ultimato ho scoperto il lavoro di questi miei illustri colleghi e patrioti dalle vocazioni biografiche. I miei punti di riferimento, dal punto di vista fumettistico ed umoristico, son stati la monumentale e incomparabile Storia d'Italia a Fumetti, letta a più riprese in infanzia, e la parodia deamicisiana Libro Cuore (forse) del labronico erudito umorista (e rinomato compositore) Federico Maria Sardelli, già da anni mio punto di riferimento per una via colta al demenziale (o per una via demenziale alla cultura).

Dalla tua rilettura, in trasparenza, si intuisce quanto le cose siano state molto più complicate di quanto la retorica dei libri di testo abbia mai messo in luce. Quanto hai dovuto documentarti su questi temi, e cosa ha significato documentarsi?

Il mio punto di partenza è stato il constatare che del Generale avevo solo dei vaghissimi ricordi scolastici. Così, convinto di dovermi inventare dal nulla situazioni divertenti, mi sono avventurato nella lettura delle fonti di documentazione, per scoprire che fortunatamente il materiale storico, a osservarlo con sguardo ironico, era ricchissimo di spunti esilaranti. Mi son mosso principalmente su tre coordinate: il gusto di parodiare il tono enfatico della retorica da libri di testo classici (alcune parti più esaltate derivano pari pari da Cuore di De Amicis), i fatti strani e gli aneddoti gustosi emersi dalla documentazione, e infine alcuni aperti anacronismi, per scombinare un po’ le carte. La documentazione inoltre mi era indispensabile per scegliere quale lettura dare alle vicende garibaldine, oggetto oggi più che mai di letture contrapposte e giudizi contrastanti. Ho trovato che i ritratti tracciati dal libro di Montanelli e da quello di Mack Smith si avvicinassero di più a quello dell’idealista poco lungimirante, dell’impavido e onesto sempliciotto che avevo in mente per il mio eroe dei due mondi.

Come è cambiata, dopo aver scritto e disegnato il libro, la tua idea dell'Eroe dei due mondi?

Penso che sia mutata la mia percezione nei confronti di Garibaldi, non soltanto a libro concluso, ma anche e fortunatamente in corso di realizzazione. Il merito è delle varie iniziative di sensibilizzazione relative all’importanza del centocinquantesimo dell’Italia Unita, che raccontavano con vivacità e partecipazione quali fossero le passioni che animavano i patrioti ottocenteschi. Se inizialmente ero più interessato a demolire il mito dell’eroe, rivelando le losche trame dietro al processo di unificazione, con il procedere delle celebrazioni mi appariva sempre più importante affermare lo sforzo e la passione dei ‘padri della patria’, anche in risposta al diffuso umore antiunitario che tenta oggi di ostacolare le celebrazioni del Centocinquantesimo.

Che effetto pensi possa avere il tuo fumetto sul senso patriottico dei lettori? Perché, al di là delle apparenze, la nostra impressione è che possa essere positivo. Per esempio si capisce che l’Italia non è stata fatta da mostri sacri, ma da persone “normali”.

Tutte le volte che mi sono accostato a personaggi storici, l’intento era sempre lo stesso: quello di toglier loro quell’alone di timore reverenziale e quella patina di polvere da museo che li circonda, e di riportarli alla realtà, anche a costo di sbeffeggiarli un po’, pur di restituir loro quella dimensione umana che credo sia la chiave migliore per entrare nel loro mondo e nelle loro vite.

Dai tuoi testi si intuisce una grande gioia e un grande piacere a scoprire e rielaborare il linguaggio ottocentesco, risorgimentale. In che modo l’hai usato e in che modo pensi che questo possa e sappia parlare al lettore di oggi?

La parodia e i giochi di linguaggio sono praticamente due costanti delle mie storie a fumetti. Mi piace cimentarmi con un linguaggio così elaborato ed estraneo alla comunicazione come quello ottocentesco, ed è quasi per istinto mimetico che sento il bisogno spontaneo di giocarci e di farne il verso.
Giocare poi con il tono aulico, al di là del divertimento intrinseco nel fare il verso e nell’imitare i toni retorici ed eccessivi alla De Amicis, è un’ottima occasione per farli entrare in collisione con la cruda realtà, con irresistibili effetti comici. L’esagerata solennità dei toni ottocenteschi rende ancora più sonoro lo sberleffo e la smitizzazione.


I Topi ringraziano: Tuonino Bixio; Tuonillo Benso conte d’Aznavour; il Contessino di Castiglioncello; Maria Cristina Trivulzia Bella&Gioiosa; la Bella Rosin; e lo stimato collega Rizzoli Lizard per avere cortesemente accondisceso alla pubblicazione delle patrie immagini dell’eroe.

mercoledì 16 marzo 2011

Come un sasso gettato in uno stagno...

Illustrazione da Un dia, Petra Ediciones, 2010
Alcuni giorni fa, Chiara Carrer ci ha inviato la notizia del suo nuovo sito, realizzato con la collaborazione di Sara Verdone (graphic) e di Dunp (web).
Si tratta di un evento, dato che Chiara, pur essendo uno degli illustratori più noti del panorama internazionale, fino a oggi, non aveva un sito.
L'abbiamo guardato e dobbiamo dire che, se finora Chiara ha fatto aspettare la rete, poco curandosi dei nuovi media e dei loro utenti, quel che oggi regala è davvero generoso. Sì, perché in effetti un sito ben fatto lo è, generoso e rispettoso nei confronti di chi lo consulta: lo diciamo da utenti professionali, dato che di questi siti ne vediamo a centinaia, su richiesta degli illustratori che ci propongono il loro lavoro.

Illustrazione da Il dono di Alma, Principi & Princìpi, 2011
Avevamo deciso di dedicare un post a questo sito prima di sapere della menzione ottenuta a Bologna, per il libro Un dia, di cui Chiara firma testo e immagini, ma ora a maggior ragione ci sembra una buona idea farlo: è un bel modo di rendere omaggio a un'autrice, e a un'amica, di cui abbiamo in catalogo tre titoli.


Perché ci piace il sito di Chiara? È presto detto: perché è bello da vedere, intuitivo da capire, rapido da usare, facile da consultare, non scontato da leggere ed esauriente quanto a notizie. In più, ha anche l'incalcolabile pregio di comunicare immediatamente al lettore l'essenza della persona che parla attraverso di esso: mettendo in primo piano con immediatezza il suo gusto, il suo stile, il suo segno, la sua personalità. Di rara eleganza e intelligenza, fra le altre cose, la sezione dedicata a workshop e mostre.

Illustrazione da Vasilissa, La Joie de lire, 2011
Last but not least, ci sono piaciute molto le citazioni riportate: Rodari, Munari, Berger. Poche, misurate, efficaci, ben scelte e ben posizionate. Anziché commentare in prima persona alcune sezioni del suo sito, Chiara ha scelto di affidarsi alla voce di questi tre autori per parlare di parole, fantasia, sguardi: con garbo e a proposito, senza peccare di intellettualismo o boria, e con questo, fra l'altro, mettendo in primo piano l'importanza che nel suo lavoro rivestono le parole.
Insomma, brava Chiara. Non è da tutti, azzeccarla al primo colpo.

Illustrazione da Raccontami l'inverno, Rizzoli, 2011
Mentre guardavamo il sito di Chiara, ci siamo chiesti: quanto contano blog e siti per un illustratore? Personalmente ci viene da dire: moltissimo. Basti dire che noi abbiamo deciso di affidare due progetti a tre illustratrici, Camilla Engman, Ana Ventura e Anna Emilia Laitinen, senza averle mai incontrate, solo attraverso quello che abbiamo visto pubblicato sui loro blog e siti. Perché, per usare la celebre metafora di Rodari proposta da Chiara, in effetti, a pensarci, un sito è come un sasso buttato in uno stagno, capace di suscitare onde concentriche che arrivano lontanissime, e una serie infinita di reazioni a catena...
E poi ci siamo anche domandati: ma per funzionare, che caratteristiche deve avere un sito (o un blog) di un illustratore. Che contenuti? Deve parlare solo attraverso le immagini o anche attraverso testi? Che testi? Che immagini? E con che registro lo deve fare? E a chi deve rivolgersi? E poi: siti e blog hanno scopi diversi? Parlano lingue diverse? Dicono cose diverse? A persone diverse?
Ci sembrano domande interessanti. Qualcuno ha voglia di dire la sua?

Illustrazione inedita