martedì 18 gennaio 2011

Un pacchetto dalla Corea

Qualche giorno fa, dalla Corea, ci è arrivato il catalogo del 3rd CJ Picture Book Festival. Exhibitions and awards.
A questo evento, interamente organizzato e finanziato dalla CJ Culture Foundation, che in pochi anni ha saputo affermarsi fra i più seri e importanti inerenti al libro illustrato e all'illustrazione, siamo molto legati. Sarà perché nella sua prima edizione, nel 2009, fra i cinque premiati abbiamo avuto la grande sorpresa di trovare i nostri ABC cercasi, di Gwénola Carrère, e Dentro me di Kitty Crowther.  E sarà perché nelle tre edizioni del CJ, fra i cento libri selezionati per la mostra e inseriti nel catalogo, abbiamo sempre avuto la gioia di vedere numerosi nostri titoli.
Questo evento si articola in due grandi mostre, allestite presso il Korea Foundation Cultural Center di Seoul, e due premi: uno assegnato agli editori per i libri migliori; l'altro, agli illustratori per un progetto di storia illustrata. Per l'occasione, viene pubblicato un catalogo di diffusione internazionale e di ottima qualità editoriale, che raccoglie i cento volumi e i cinquanta illustratori selezionati e ha una ricaduta promozionale interessante per chi partecipa, sia come editore sia come illustratore, perché funziona come rigorosa selezione dei migliori titoli e autori nel mondo, inviata a tutte le case editrici partecipanti, e non solo. Un modo per entrare in contatto con autori, libri e realtà editoriali lontane e a volte non facilmente accessibili, nel marasma di realtà, titoli e autori che affollano il mercato mondiale.
Quest'anno i libri vincitori sono stati: Diapason di Laëtitia Devernay  (La joie de lire),  Oda a una estrella di Pablo Neruda e Elena Odriozola (Libros de Zorro Rojo), The Grandmom who Loves Flower di Yunduck Kwon (Sakyejul Publishing), Dos Pajaritos di Dioacho (Random House), Le petit homme et Dieu di Kitty Crowther (Pastel), che pubblicheremo in italiano a settembre.

I nostri libri selezionati sono stati: Una storia guaranì, L'ora blu, Non si incontravano mai, Vorrei avere, Il viaggio di Adele, La coda canterina, Gli uccelli, Ninna Nanna per un pecorella.

Gli illustratori premiati sono stati l'iraniano Soroor Yazd, lo spagnolo Nicolai Troshinsky, la bulgara Emma Vakarelova, la russa Maria Mikhalskaja, il messicano Gabriel Pacheco.
Fra i cinquanta illustratori selezionati, quattro italiani: Agnese Baruzzi, Maddalena Cauraro, Davide Longaretti, Lisa Nanni.

Agnese Baruzzi

Maddalena Cauraro

Lisa Nanni

Davide Longaretti

lunedì 17 gennaio 2011

Quando a vincere sono le storie, al cinema e nei libri

Si intitola La vita è bella anche se non hai la tv. Basta il cinema, la bella recensione dedicata a Senza Tv da Paolo Mereghetti, uscita sul “Corriere della sera” del 4 gennaio, di cui riportiamo un brano:

Chi ama il cinema dovrebbe tenersi stretto un «piccolo» libro, pubblicato da una «piccola» casa editrice per bambini, Topipittori: si intitola Senza Tv (traduzione di Massimo Scotti) e racconta l'infanzia autobiografica di Guillaume Guéraud. È un libro da leggere non solo perché è divertente, ha un ritmo prodigioso, è intelligente, ma perché è una delle più belle dichiarazioni d'amore per il cinema (e per la vita) che ho letto.

Qui trovate anche la lunga intervista dedicata a Guillaume da wat.tv.


Una bella sorpresa anche da “il manifesto”, che il 12 gennaio pubblica l'articolo Postcoloniali tra fiaba e magia a firma di Silvia Albertazzi.

Oggi molte delle storie in cui crediamo con più entusiasmo, desiderando che non finiscano, ci vengono da autori non occidentali, postcoloniali, migranti, ancora capaci di tradurre la loro realtà sotto specie magica, consci del fatto che, come puntualizza il nigeriano Ben Okri, “abbiamo bisogno del mistero e di un rinato senso di meraviglia per ritrovare la nostra integrità”, scrive in un passo la giornalista, che propone un'attenta disamina di tre racconti, alla luce degli archetipi della fiaba: Luka e il fuoco della vita, di Salman Rushdie, Il libro selvaggio di Juan Villoro e il nostro Il fazzoletto bianco di Viorel Boldis e Antonella Toffolo.
Bello che i quotidiani stiano dalla parte delle storie, nei libri e nei film. Anche quando sono per ragazzi e per bambini.

Qui trovate anche l'intervista a Viorel Boldis realizzata da Leon Blues.


Viorel BOLDIS from Leon Blues on Vimeo.

venerdì 14 gennaio 2011

Posso portare un amico?

Trovare un adulto all'altezza delle proprie stranezze e fantasticherie, per un bambino è un'esperienza indimenticabile. E rara. Rara abbastanza da spingere qualcuno a dedicarle un libro. Un libro bellissimo. Un libro all'altezza delle aspettative di un bambino.

Stiamo parlando dello strepitoso May I bring a friend?, testo di Beatrice Schenk De Regniers, illustrazioni di Beni Montresor. Il libro ci è arrivato in regalo dalla Spagna, dopo un lungo viaggio da un ufficio postale all'altro, fino ad approdare qui, con un ritardo folle, ma giusto in tempo per la Befana.

Ci ha conquistati al primo istante e ringraziamo la nostra amica Anna, che con occhio clinico sceglie i libri e li regala, e con occhio di falco li esamina su quello che è uno dei migliori blog esistenti su immagini, libri, illustrazioni: il celeberrimo Le figure dei libri.
Il meccanismo di questo albo è semplice e perfetto.
Un bambino riceve una straordinaria proposta.

“Sabato, il re e la regina mi invitarono ad andare a casa loro, per il tè.”
Dissi alla regina e la regina disse al re che volevo portare un amico.

Il re disse alla regina:
“Mia cara, mia cara
ogni amico di un nostro amico
è il benvenuto, qui.”

Così portai il mio amico.

La pagina che riporta questa frase è, sapientemente, bianca: una pausa visiva e drammatica necessaria all'occhio per prepararsi alla sorpresa della pagina successiva, dove accanto al bambino appare, colpo di scena, una giraffa.

Il re disse “Salve.”
Disse: “Come va?”
La regina disse: “Bene!
Piacere di conoscerti.”


Il mio amico si sedette accanto a me.
E tutti bevemmo la nostra tazza di tè.

Secondo questo schema, il racconto procede poi per 48 pagine. Cambiano solo le occasioni di invito: una volta è per colazione, una volta è per cena, una volta è per il lunch... E cambiano gli amici del bambino: una foca, un elefante, un ippopotamo... E cambiano le parole con cui i reali accolgono il bambino e i suoi esotici amici.

Quello che è strepitoso è il ritmo di questa ripetizione di eventi identici, scanditi e accesi da minime, magistrali, sorprendenti variazioni. In un'escalation di meraviglia che mette il lettore in una condizione di divertimento e attesa analoghi e affini al piacere del piccolo protagonista nello stupire i suoi munifici ospiti, e all'entusiasmo dei due regnanti nel farsi sorprendere dalla inesauribile riserva di immaginazione del bambino, in grado di guidare a corte perfino un branco di leoni. A nostro avviso, è proprio questo il culmine del libro: pagine esilaranti e magiche, sia per le immagini, piene di ironia sia per il testo, di grande finezza: “Per favore” disse il re. E “Per favore” disse la regina. “Vieni martedì per Hallowen. “Vogliamo che tu sappia” dissero il re e la regina, “che potrai portare tutti gli amici che vorrai.”Così io andai e portai i miei amici.

Altra pagina bianca, altra pausa drammatica, atteso preludio alla sorpresa che ci attende a pagina successiva in cui il bambino, mascherato, ci appare in piedi sulla schiena di un leone, attorniato da un branco di belve in maschera.

“Salve” dissero il re e la regina.
“E adesso chi sarà costui?”

Allora i leoni RUGGIRONO.
E loro seppero che
ero io.

Deliziosa è l'espressione di leggero sgomento dei sovrani. Magnifica, quella trionfante del bambino, che non si sazia di sfidare la disponibilità di questi adulti pronti a tutto, sebbene educatissimi e signorilissimi, pur di farsi stregare dalle sue stranezze.
La fine è un coup de théâtre all'altezza di tutto il libro. Ma non ve la raccontiamo, per non rovinarvi la festa.

Nel 1965 il libro ha vinto la Caldecott Medal. Oggi è riproposto nella collana "A Children's Choice Book Club Edition" di Macmillan Book Clubs.
Desiderate comprarlo? Allora andate qui.

giovedì 13 gennaio 2011

I fuochi lontani della fiaba

L'uomo fiammifero del regista Marco Chiarini, è uscito nel 2009. Si tratta di un piccolo film indipendente, uscito in sordina che, attraverso una serie di incontri fortunati e la recensione di un critico dall'occhio fine, Francesco Alò, è riuscito ad attirare l'attenzione, entrando nel circuito delle sale cinematografiche e vincendo numerosi premi. Il film racconta la storia di un ragazzino, Simone, che vive nell'ossessione di incontrare e conoscere un misterioso personaggio notturno, fiabesco e insieme inquietante, quello che dà il titolo al film, conosciuto attraverso le storie che, andando per boschi, gli raccontava la madre, persa prematuramente.


Si tratta di una pellicola interessante, per diversi motivi. Per esempio per come è resa la dimensione infantile, per la caratterizzazione dei personaggi dei bambini, e per il rapporto che questi intrattengono con la realtà. In particolare, ci sembra riuscita la resa della relazione conflittuale, spontanea, brutale, ma venata di inattese delicatezze, fra padre e figlio, interpretati rispettivamente da Francesco Pannofino e da Marco Leonzi. Interessanti sono anche gli effetti speciali, che mescolano alle immagini, animazioni,  illustrazioni, schizzi, scritte e appunti. E se qualche incertezza, indubbiamente, c'è, sia nella storia sia nella recitazione, nel complesso il film è bello e funziona.

È un film per ragazzi? Sì, a nostro avviso, legato com'è ai temi della crescita, del fantastico e della fiaba. Lo è anche anche a giudizio dello psicoterapeuta Giorgio Piccinino che nel dvd del film, nei contenuti speciali, nel corso di una intervista, spiega come un genitore può proporre ai figli la visione di questo film così poco convenzionale, e come questo può essere il motore di un incontro e di dialoghi su temi cruciali, fra adulti e bambini. Senza forzature né artifici.

mercoledì 12 gennaio 2011

Gimn Sovetskovo Sojuza

Recentemente, l'ottimo lavoro di Animalarium e alcuni post comparsi su Journey around my skull (questo in particolare), oltre a un paio di mostre che ci siamo persi a Parigi, ci hanno riportato alla memoria una interessante risorsa online per chi vuole approfondire le pubblicazioni sovietiche per l'infanzia e, in particolare, quelle del periodo delle avanguardie.

Marshak, S. e LebedevV., Bagazh (1934)
Children's books of the early soviet era è il catalogo digitale di una mostra del 1998 organizzata dalla McGill University Library.

Shvarts, E. e Evenbach, E., Rynok (1926)

Vi lasciamo all'esplorazione del sito, dal quale abbiamo tratto le immagini che corredano questo post, pronti a incassare le maledizioni che ci farete piovere addosso, per il tempo che perderete.

Ezhova, V., Magneti (1933)

martedì 11 gennaio 2011

Babar: dalle pagine al pentagramma

Si dice che in un caldo pomeriggio dell'estate del 1940, la quattrenne nipotina di  Francis Poulenc, annoiata dalla Melancolie che il celebre zio stava eseguendo al pianoforte, gli abbia messo sul leggio la sua copia della Histoire de Babar, di Jean de Brunhoff, pubblicata nel 1931 da Jardin de Modes e già di enorme successo in quasi tutto il mondo, dicendogli: «Suona questo.»
Lo zio, fra il divertito e il piccato, la prese in parola e cominciò a improvvisare quegli accordi che sarebbero diventati il melologo L'histoire de Babar.
Della versione per pianoforte e voce recitante è disponibile nel web questa versione inglese (purtroppo spezzata in due parti, ma godibilissima).




Ma esiste anche una versione per orchesta e voce recitante, con il vulcanico Paolo Poli a immedesimarsi in quella vecchia dama che trasforma l'enfant/elephant sauvage in un azzimato damerino con tanto di decappottabile rossa. Sul web non abbiamo trovato che questo collage, di qualità davvero insoddisfacente.



Se qualcuno non si accontenta, può acquistare il CD qui, indicando Poulenc come compositore e Babar come titolo. Noi l'abbiamo già fatto.

lunedì 10 gennaio 2011

Uno, due, tre, quattro catalogoni

A dicembre è uscito Le parole e le immagini del 2010. Catalogone 4 a cura di Giulia Mirandola e Ilaria Tontardini.

Di cosa si tratta? È una pubblicazione che editiamo dal 2007, a tiratura limitata, pensata per persone che si trovano o lavorano a stretto contatto dei bambini (bibliotecari, insegnanti, genitori, psicologi eccetera) o anche semplici appassionati di libri illustrati. È diffusa gratuitamente attraverso le librerie specializzate oppure spedita a chi che ne fa richiesta dagli editori coinvolti. Dall'anno scorso esce anche come allegato al primo numero dell'anno della rivista “Hamelin. Storie figure pedagogia”.

 A cosa servono i catalogoni? I catalogoni propongono una raccolta di letture ragionate che indicano alcuni modi possibili di analisi e utilizzo degli albi illustrati, secondo modalità poco schematiche e prospettive molto allargate, fra l'altro mettendone in luce le culture, visive e non, da cui questi libri originano. Si tratta, insomma, di veri e propri esempi, realizzati con molta libertà, allo scopo di suggerire ai lettori quanto in profondità si possa andare nella lettura delle immagini e delle parole che costituiscono quel tipo di narrazione, unica, che è un albo illustrato.

Fin dalla prima edizione a curarli è stata l'ingegnosa e inarrestabile Giulia Mirandola, a cui nel tempo si sono affiancate Marcella Terrusi, e per gli ultimi due numeri, Ilaria Tontardini, entrambe facendo un ottimo lavoro.
Progetto grafico e impaginazione sono curati dalla brava Florence Boudet. Dopo il primo numero, incentrato unicamente sui nostri libri, si sono affacciati con curiosità e interesse a questa iniziativa anche altri editori. 

Dal secondo numero a oggi, Francesca Archinto di Babalibri, e dal terzo a oggi la Margherita Edizioni. Il secondo anno, a farsi coinvolgere è stata anche Ulrike Beisler, di Beisler Editore, con i suoi pochi, ma preziosi illustrati.
Noi amiamo molto questa pubblicazione e siamo contenti di vedere che, a poco a poco, nel tempo, anche le persone per cui idealmente è nata hanno avuto modo di conoscerla e apprezzarla. Sempre più spesso, infatti, ci viene richiesta e la si trova in biblioteche, università, corsi specializzati e scuole come strumento di riferimento per approfondire e diffondere la cultura dell'albo illustrato.

I catalogoni sono anche nati con l'idea di creare attraverso i libri una rete di collaborazione, scambio e discussione fra tutti gli attori del circuito del libro per bambini, e in effetti hanno funzionato bene anche in questo senso. Grazie ai catalogoni, infatti, in questi quattro anni abbiamo avuto modo di conoscere e incontrare librai, bibliotecari, insegnanti, genitori, esperti eccetera. Un'occasione importante di relazione che non è scontato si instauri con vantaggio e interesse per tutte le parti coinvolte.
Un'ultima cosa: le prime due edizioni del catalogone sono esaurite, la terza è sulla via di esserlo.
Se foste interessati a queste, però, le potete scaricare gratuitamente dal nostro sito.

giovedì 6 gennaio 2011

La befana dei numeri

Dolci o carbone: questo porta la Befana ai bambini. Dolci o carbone anche per autori, illustratori e librai. A noi poveri editori, invece, porta sempre numeri: quelli del mese di dicembre e del consuntivo dell'anno passato.
Non ci sembra vero scaricare su spalle altrui un po' di quest'onere, condividendolo con amici, esperti, lettori, autori, illustratori, librai, colleghi e concorrenti.

Il Natale
Nonostante la crisi, un aumento complessivo delle vendite nelle librerie del campione: +16,96 per cento. Ma aumenta sensibilmente la concentrazione delle vendite (due titoli, da soli, coprono il 30 per cento del fatturato del campione nel mese). Non sappiamo se quest'ultimo segnale sia positivo o negativo, se sia temporaneo o destinato a durare. Terremo gli occhi aperti.
La Befana porterà dolci a (in ordine alfabetico) Albertine, Beatrice Alemagna, Camilla Engman (ma la povera vecchina ce la farà ad arrivare fino in Svezia?), Luisa Mattia, Simona Mulazzani, Giovanna Zoboli e Germano Zullo.
Confidiamo poi che Milena e Sara, i server di IBS e le Giannine ricevano intere carriole di dolciumi assortiti. Per tutti gli altri librai, una sola calza basterà. E che a nessuno manchi il minimo sindacale.


Il 2010
+ 26,01 per cento fra le librerie del campione: c'è di che brindare. Ci sono novità che vendono molto bene (Gli uccelli; Vorrei avere; Io sono il cielo che nevica azzurro; Una storia guaranì) e titoli di catalogo che reggono magnificamente all'urto del tempo (Che cos'è un bambino?; Ninna nanna per una pecorella; Quando sono nato; E sulle case il cielo e Poesie per aria). 
Sul fronte delle librerie, i segnali sono disomogenei: fra le migliori, rispetto allo scorso anno, ce ne sono in crescita (Centro Biblioteche Lovat +943,75% [non è un refuso: piùnovecentoquarantatrevirgolasettantacinquepercento!]; Feltrinelli Milano Duomo +50,00%; Internet Bookshop +29,58%; Castello di carta +14,88%; e Tempolibro  +14,67%) e ce ne sono in recesso, anche se mantengono posizioni di testa nella classifica, come la Libreria dei ragazzi di Milano (-43,62%), Timpetill di Cremona (-12,79%); la Libreria Coop Ambasciatori di Bologna (-9,80%), Tuttestorie di Cagliari (-9,75%) e Giannino Stoppani (-8,78%).
Comunque sia, che abbiano venduto un po' di più o un po' di meno rispetto allo scorso anno, a tutti i librai, citati e non, vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per averci aiutato, ancora una volta, a crescere.

Segnaliamo a margine che quest'anno le vendite dirette alla biblioteche hanno fatto segnare una forte diminuzione. La contrazione delle risorse disponibili per la cultura si è fatta sentire pesantemente anche sui nostri dati di vendita. Quindi, purtroppo, non chiuderemo l'anno con un aumento del fatturato pari a quello segnalato sopra. Ma sarà pur sempre un aumento double-digit.

Potete smettere di leggere qui. Ma se qualcuno è appassionato di statistica, non ha grossi problemi a comprendere i numeri indice e ama andare a fondo delle cose, eccolo accontentato. 

Vendite dicembre 2010
1) Gli uccelli  [100]
3) Vorrei avere [24]
4) W la libbertà [23]
5) Troppo tardi [20]



I più venduti del 2010
1) Che cos'è un bambino?  [100]
2) Gli uccelli  [78]
3) Vorrei avere [67]
4) Io sono il cielo che nevica azzurro [63]
5) Ninna nanna per una pecorella [56]
6) Quando sono nato [35]
7) Il giorno che cambiò la mia vita [34]
8) E sulle case il cielo [31]
9) Poesie per aria [27]
10) Una storia guaranì [27]


Le migliori librerie in dicembre
1) Castello di carta – Vignola (Mo) [100]
2) Internet bookshop  - www [78]
3) Giannino Stoppani – Bologna [77]
4) Centro Biblioteche Lovat – Treviso [74]
5) 3 libretti sul comò - Foligno [56]


Le migliori librerie dell'anno
1) Libreria dei ragazzi - Milano  [100]
2) Giannino Stoppani - Bologna [84]
3) Internet Bookshop - www [74]
4) Centro Biblioteche Lovat - Treviso [71]
5) Castello di carta - Vignola (MO) [64]
6) Tuttestorie - Cagliari [30]
7) Feltrinelli Duomo - Milano [30]
8) Libreria Coop Ambasciatori - Bologna [28]
9) Tempolibro - Catania [27]
10) Timpetill - Cremona [25]